Dati Tecnici: 57% di officine non riesce ad averli, l’indagine ADIRA

Dati Tecnici: 57% di officine non riesce ad averli, l’indagine ADIRA

L’indagine Autoriparazione Indipendente di ADIRA mette in luce consapevolezza, informazione e opinioni delle officine indipendenti quando si scontrano con le Case auto

24 Marzo 2023 - 11:19

Lo studio Autoriparazione Indipendente 2022 realizzato da ADIRA, l’Associazione Italiana dei Distributori Indipendenti di Ricambi Aftermarket, ha indagato tra le officine qual è l’effettiva accessibilità ai dati tecnici di riparazione RMI (Repair and Maintenance Information). Per la maggior parte degli autoriparatori intervistati l’accesso risulta complicato e comporta il ricorso alla rete autorizzata della Casa costruttrice (con i relativi costi) o rifiutare alcuni lavori. Il sondaggio ha raccolto anche le risposte in materia di MVBER, quanto ne sanno realmente automobilisti e gli operatori, la difficolta di approvvigionamento dei ricambi captive e sulla competitività della rete Independent Aftermarket rispetto alle reti autorizzate.

IAM VS OES: L’OPINIONE DI OLTRE 400 OFFICINE INDIPENDENTI

Il report sull’Autoriparazione indipendente di ADIRA si basa sulle risposte di un campione di 425 autoriparatori indipendenti, di cui il 56% aderenti a un network. L’associazione fa sapere che alla raccolta dei dati hanno contribuito in modo determinante tutti i soci ADIRA, mentre all’elaborazione dei risultati rappresentanti di associazioni “partner” di ADIRA, quali Massimo Brunamonti di AICA e Patrick Lo Pinto di ADPA. Il sondaggio ha analizzato lo stato attuale dell’attività degli autoriparatori indipendenti quando si trovano a confrontarsi con le dinamiche tra l’IAM e le Case auto, che anche ADPA e GVA hanno portato all’attenzione della Corte europea. L’indagine Autoriparazione Indipendente 2022 di ADIRA ha approfondito diverse tematiche:

  • Ricambi Captive;
  • MV-BER: consapevolezza di operatori e utenti;
  • Accesso ai dati tecnici delle Case Auto;
  • Il futuro del mercato: la percezione degli operatori.

Sui ricambi Captive, di cui abbiamo parlato anche in occasione dell’intervista al Presidente ADIRA, l’avvocato Piergiorgio Beccari, il 68% degli autoriparatori intervistati stima che la percentuale di ricambi disponibili solo presso le reti ufficiali sia inferiore al 20% del totale. Mentre il 27% pensa sia superiore al 60%.

RISULTATI DELL’INDAGINE AUTORIPARAZIONE INDIPENDENTE ADIRA

L’attuale normativa MV-BER è argomento noto prevalentemente tra gli operatori che sono costantemente aggiornati anche tramite le associazioni di riferimento e i magazine di settore come SicurAUTO.it, sempre più focalizzato all’informazione utile B2C e B2B. Il campione intervistato afferma che tra gli automobilisti c’è molta disinformazione: il 45% di essi ritiene che meno del 20% dei propri clienti è correttamente informato.

L’accesso alle RMI – Informazioni Tecniche di Riparazione – è una delle principali difficoltà emerse dallo studio per l’esecuzione di interventi di manutenzione e riparazione delle auto più recenti:

  • il 93% degli intervistati ritiene che le difficoltà o l’impossibilità di accedere ai dati tecnici limiti materialmente il proprio lavoro;
  • il 57% dichiara di non essere stato in grado, almeno una volta, di reperire l’informazione con la conseguente necessità di rivolgersi alla rete ufficiale o astenersi dall’intervento stesso;
  • il 77% del campione si dichiara disposto a pagare per l’acquisto delle informazioni tecniche, ricaricando il prezzo sull’automobilista.

L’AUTORIPARAZIONE INDIPENDENTE POCO INFORMATA SUGLI IN VEHICLE DATA

L’indagine ha fatto emergere che anche tra gli autoriparatori c’è una generale mancanza di informazione sui dati che i veicoli connessi inviano ai server (i cosiddetti “in vehicle data”). “Solo il 44% ne è a conoscenza, ma comunque sommaria”. Questa poca informazione lascia ampio respiro ai Costruttori, soprattutto se si pensa che il Data-Act approvato dal Parlamento europeo è una norma trasversale che non regolamenta in modo specifico il settore automotive. Guardando al futuro, sulla percezione della competitività tra IAM e Case auto, il 54% degli intervistati si vede in prospettiva meno competitivo e solo il 15% pensa sia più competitivo. “Abbiamo ottenuto uno spaccato di grande interesse per noi e la nostra federazione europea”, ha dichiarato il Presidente di ADIRA, Avv. Piergiorgio Beccari. “Questa fotografia ci consente di mirare più efficacemente l’attività già in atto con le istituzioni italiane ed europee. Insieme alle altre associazioni della filiera, stiamo già concretamente mettendo a disposizione degli operatori, strumenti efficaci per affrontare il cambiamento in atto e viverlo da protagonisti”.

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