Data Act, testo approvato al Parlamento UE. Quando l’In-vehicle Data?

Data Act, testo approvato al Parlamento UE. Quando l’In-vehicle Data?

Il Data-Act più vicino a diventare legge: arriva l’ok dal Parlamento sul testo: ecco i pareri di Michelin, FIA e ACEA

20 Marzo 2023 - 15:00

Il Parlamento europeo ha approvato il testo del Data-Act, una norma orientata a tutelare, nelle intenzioni, una condizione di equità del mercato dei dati. Tuttavia, molti rappresentanti del mondo automotive eccetto i Costruttori pensano che una norma generica lascerebbe molte zone grigie, invocando una norma più specifica come l’In-Vehicle Data. L’ACEA (che rappresenta i Costruttori europei di veicoli) invece dice che la Commissione dovrebbe occuparsi di questioni più urgenti per svecchiare norme sui dispositivi di sicurezza connessi dei veicoli.

IL PARLAMENTO UE APPROVA IL DATA ACT CON 500 VOTI FAVOREVOLI

Il 14 marzo è stato approvato il testo del Data-Act da Parlamento europeo con 500 voti favorevoli, 23 contrari e 110 astenuti. Un passaggio importante che ora rimette al Consiglio europeo i negoziati e le decisioni sulla forma che avrà la legge. “Il volume di dati generati da uomini e macchine sta aumentando in modo esponenziale e sta diventando un fattore critico per l’innovazione da parte delle imprese e delle autorità pubbliche”, cita una nota stampa del Parlamento europeo, definendo i dati connessi comeil nuovo petrolio”. “Il Data Act sarà un punto di svolta assoluto fornendo accesso a una quantità quasi infinita di dati industriali di alta qualità. La competitività e l’innovazione fanno parte del suo DNA”, ha affermato l’eurodeputata Pilar del Castillo Vera.

COSA E’ IL DATA ACT E I PUNTI CHIAVE DEL TESTO

Il Data Act stabilisce norme comuni che disciplinano la condivisione dei dati generati dall’uso di prodotti connessi o servizi correlati e non riguardano in modo specifico l’automotive. E’ il motivo principale per cui OES (Original Equipment Services) e IAM (Independent Aftermarket) hanno posizioni differenti sul rischio che le Case auto e i detentori dei dati connessi possano avere una posizione dominante del mercato. Vediamo per punti come agirà il Data Act secondo l’orientamento che gli eurodeputati hanno dato al testo:

  • “consentire agli utenti di accedere ai dati che generano”;
  • “garantire che gli accordi contrattuali siano al centro delle relazioni tra imprese (B2B)”;
  • “le aziende sarebbero in grado di decidere quali dati possono essere condivisi e il produttore potrebbe scegliere di non rendere disponibili determinati dati ‘by design’”;
  • “proteggere i segreti commerciali ed evitare il trasferimento illegale di dati”;
  • “evitare una situazione in cui un maggiore accesso ai dati sia utilizzato dai concorrenti per retroingegnerizzare servizi o dispositivi”;
  • “facilitare il passaggio tra fornitori di servizi cloud e altri servizi di elaborazione dati (come i Neutral Server, ndr)”;
  • “introdurre salvaguardie contro il trasferimento internazionale illegale di dati da parte di fornitori di servizi cloud”.

DATA ACT: FIA – MICHELIN E ACEA SU DUE FRONTI OPPOSTI

L’approvazione del test del Data Act è riconosciuta da più parti come un tassello chiave per lo sviluppo del mercato dell’Internet of Things, ma da solo non basta, come ricorda la Federazione Internazionale dell’Automobile. In questa nostra intervista a Laurianne Krid, Director General FIA, è spiegato il rischio di un vantaggio abusivo e illegittimo per le Case auto. Ecco qual è lo stato attuale degli animi e i pareri contrapposti sul Data Act:

Secondo Michelin: “il Data Act è una pietra miliare per i diritti degli utenti, ma non è sufficiente quando si tratta di mobilità. È necessario un regolamento settoriale specifico sull’accesso alle funzioni e alle risorse dei dati del veicolo per garantire un’effettiva libertà di scelta degli utenti. Gli utenti dovrebbero essere i grandi vincitori di questo regolamento specifico, con diritti rafforzati sull’accesso ai loro dati e la possibilità di consentire l’accesso ai dati, alle funzioni e alle risorse dei loro veicoli con i fornitori di servizi che avranno scelto. Tale regolamento sarà inoltre fondamentale per lo sviluppo di un ecosistema europeo innovativo della mobilità connessa e per la competitività europea”.

FIA: “È ancora necessaria una legislazione settoriale specifica per sostenere i principi di protezione dei consumatori, responsabilizzazione dei consumatori, non discriminazione e accesso equo ai dati dei veicoli. I consumatori dovrebbero avere il diritto di sapere dove vanno i dati della loro autovettura, a chi e per quale scopo.

Parere diametralmente opposto è invece dell’ACEA, come già emerso in questo nostro approfondimento: Il Data Act darà agli utenti il ​​controllo dell’intera gamma di dati condivisi dal proprio veicolo, senza eccezioni”. “Una volta adottato il Data Act, le autorità e l’industria devono concentrarsi sulla sua attuazione e sulla piena comprensione del suo impatto. ACEA ritiene che non avrebbe senso precipitarsi subito in un altro sforzo legislativo sui dati. L’associazione è fermamente convinta che la Commissione debba concentrare le sue limitate risorse legislative su questioni molto più urgenti come la revisione dei requisiti eCall, che impongono tecnologie obsolete”.

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