
Il taglio prezzi auto elettriche è ormai la regola per tutte le Case in Cina, ma la spinta alle vendite si è già rivelata controproducente altrove
Le vendite di veicoli elettrici in Cina hanno subito un forte rallentamento nei primi due mesi del 2023, secondo i dati pubblicati dalla China Passenger Car Association. Un rallentamento al quale il leader del mercato auto cinese BYD ha reagito con il taglio dei prezzi di tutta la gamma di auto elettriche e a questo è seguito, come ci si poteva aspettare, una fila di Case auto che ne ha seguito la strategia.
PREZZI AUTO ELETTRICHE IN CINA UGUALI ALLE ICE
Nulla di cui stupirsi, lo avevamo già visto con gli sconti Tesla per aumentare i volumi di vendite al costo di minori profitti. Di fronte al declino delle vendite, BYD e altre case automobilistiche cinesi hanno adottato una strategia aggressiva di riduzione dei prezzi per stimolare la vendite di veicoli elettrici. Come riporta l’agenzia di stampa britannica Reuters, BYD ha abbassato i prezzi dei suoi modelli più venduti di circa il 17%, mentre altre Case automobilistiche come Geely Auto, GAC Aion, Leapmotor (il nuovo partners di Stellantis per produrre auto elettriche cinesi nel mondo) e Xpeng hanno offerto sconti che vanno dal 9% al 17%. Questi tagli hanno reso alcuni veicoli elettrici più convenienti anche delle auto a benzina vendute in Cina.
IL TAGLIO DEI PREZZI AUTO ELETTRICHE È UN AUTO SABOTAGGIO
Il prezzo tuttavia, non è l’unico fattore che conta, poiché le Case auto cinesi hanno un vantaggio di circa il 30% sui costi di produzione delle auto elettriche, lo ha chiarito anche Tavares, CEO di Stellantis di recente, enfatizzando la rilevanza della joint- venture cinese. La strategia dei tagli dei prezzi avrà un impatto significativo sul mercato interno cinese, con la quota di mercato dei veicoli elettrici di BYD che è scesa al 30,7% a febbraio, il livello più basso dal giugno 2022.
Tuttavia BYD ha anche registrato un aumento delle esportazioni, con il 19% delle sue auto esportate all’estero nello stesso mese. Le esportazioni auto cinesi nel complesso sono aumentate del 18% a 298.000 veicoli, con i veicoli elettrici che rappresentano il 26,4% del totale. Intanto l’UE si prepara ad imporre dei dazi sulle auto elettriche prodotte in Cina entro il 2024.
ESPORTAZIONI A RISCHIO E CONSEGUENZE DEI FORTI SCONTI
Sebbene le esportazioni abbiano rappresentato un motore di crescita per le Case auto cinesi, portando nuovi modelli di veicoli elettrici in mercati come l’Australia e l’Europa (mentre in Russia ha assorbito le vendite ICE dall’inizio della guerra), si sono anche presentate sfide. Le autorità europee hanno avviato un’indagine sulle Case auto cinesi, per verificare se i produttori cinesi di veicoli elettrici beneficino ingiustamente dei sussidi statali. Gli Stati Uniti hanno avviato un’indagine per valutare se i veicoli di fabbricazione cinese potrebbero essere utilizzati per spiare gli americani e rappresentano un pericolo per la sicurezza nazionale.
In generale, il taglio dei prezzi non è mai privo di conseguenze collaterali: il mercato dell’usato subisce una pesante svalutazione e i rapporti con i “vecchi” clienti si indeboliscono; anche quelli B2B, vedi Hertz e Sixt nei confronti di Tesla. Succederà lo stesso anche per le Case auto cinesi che dialogano sempre di più con le società di noleggio auto in Europa?!