Automotive: in Italia ci sono 60 mila posti di lavoro a rischio

Automotive: in Italia ci sono 60 mila posti di lavoro a rischio

Uno studio conferma i rischi per l'industria automotive italiana, in termini di perdita di posti di lavoro, con l'elettrificazione del mercato auto

23 Febbraio 2023 - 19:00

Il settore automotive in Europa ha oramai intrapreso la strada dell’elettrificazione, con lo stop alla vendita di auto ICE già programmato per il 2023, ed anche l’Italia dovrà adeguarsi. Non saranno, però, solo gli automobilisti a dover fare i conti con la nuova realtà del mondo delle quattro ruote. L’elettrificazione del mercato coinvolgerà l’intera filiera automotive in Italia, dai produttori di auto alle aziende della componentistica. La transizione verso l’elettrico è una nuova sfida e, come già emerso da varie analisi passate, all’orizzonte c’è il rischio di una bolla occupazionale in tutta Europa. In Italia, in particolare, questo rischio è concreto con il comparto automotive che dovrà accelerare il suo programma di trasformazione. Secondo uno studio, infatti, l’Italia potrebbe essere tra i Paesi più penalizzati dall’elettrificazione del mercato auto. All’orizzonte ci sarebbe il rischio di perdere circa 60 mila posti di lavoro entro il 2040. Ecco i dettagli.

I RISCHI DELL’ELETTRIFICAZIONE PER L’AUTOMOTIVE IN ITALIA

Il passaggio ad una mobilità a zero emissioni porterà evidenti vantaggi in termini di impatto ambientale. Nello stesso tempo, però, c’è un’intera filiera produttiva che sarà chiamata a riorganizzarsi per restare competitiva e continuare a rappresentare un componente di primo piano del tessuto produttivo italiano. La riconversione del settore automotive italiano non è scontata. Adeguare le capacità produttive, mantenendo livelli di competizione sufficientemente elevati per poter contrastare i concorrenti, non sarà facile. Il rischio di una perdita significativa di posti di lavoro nel settore è, quindi, un’ipotesi tutt’altro che remota. Lo stop definitivo alle vendite di auto benzina e diesel dista ancora più di 10 anni ma il programma di riconversione deve partire già ora. Uno studio, infatti, conferma i rischi per il settore automotive in Italia. Tali rischi sono stati evidenziati anche da diverse associazioni automotive.

60 MILA POSTI DI LAVORO IN MENO PER L’AUTOMOTIVE IN ITALIA?

I risultati di un nuovo studio presentato da Federmanager e Aiee (associazione degli economisti dell’energia) riportano l’attenzione sui rischi per il futuro dell’automotive in Italia. La trasformazione del mercato delle quattro ruote, con il passaggio all’elettrico, infatti, potrebbe comportare un netto ridimensionamento per tutta la filiera, composta da oltre 5.500 imprese, per la maggior parte di dimensione piccola o media. Lo studio sottolinea come ci siano oltre 500 imprese a rischio chiusura con una possibile perdita di oltre 60 mila posti di lavoro in Italia. Ad essere colpite in modo maggiore sarebbero le aziende della filiera della componentistica, un tessuto industriale che oggi rappresenta un comparto di primo piano per l’economia italiana. L’elettrificazione rischia di creare non pochi problemi a tantissime PMI che potrebbero non essere in grado di riconvertire la produzione in tempi rapidi.

I NUMERI DELLA BOLLA OCCUPAZIONALE PER L’AUTOMOTIVE IN ITALIA E IN EUROPA

Secondo gli autori dello studio, lo stop alla vendita di auto benzina e diesel potrebbe portare alla perdita di circa mezzo milione di posti di lavoro nel settore automotive in Europa. Tale perdita sarebbe compensata solo in parte (circa il 50%) dalla creazione di nuovi posti di lavoro legati alla transizione ecologica. Di fatto, quindi, ci sarebbero 275 mila posti di lavoro a rischio per l’automotive in Europa. Stando ai dati presentati, l’Italia sarebbe il Paese più esposto in Europa. Nel nostro Paese, infatti, l’automotive potrebbe registrare una contrazione del 37% della forza lavoro. Su di un totale di 274 mila addetti attuali, quindi, si rischierebbe una perdita di circa 60 mila posti di lavoro entro il 2040 quando, almeno sulla carta, la trasformazione del mercato auto europeo sarà completa.

ELETTRIFICAZIONE E RISCHI OCCUPAZIONALI: UN PROBLEMA NOTO

Il tema della bolla occupazionale del settore automotive in Europa è noto da tempo e già nei mesi scorsi è stato al centro dell’attualità. Lo scorso novembre, infatti, Thierry Breton, commissario al Mercato Interno e all’Industria UE, ha confermato che ci sarebbero 600 mila posti di lavoro a rischio per l’automotive in Europa. Tali rischi sarebbero legati al progetto dello stop alla vendita di auto benzina e diesel, portato avanti dalla stessa UE e recentemente approvato dal Parlamento europeo. Ricordiamo, in ogni caso, che il piano di azzeramento delle emissioni del mercato auto sarà al centro di una revisione nel corso dei prossimi anni. Già nel 2026, infatti, l’UE dovrà fare il punto della situazione per capire a che punto è il piano di elettrificazione e se tale piano sia effettivamente sostenibile nel lungo periodo. Alcune settimane fa, il Mise ha sottolineato l’importanza di dar vita ad una politica industriale europea per l’automotive. Al momento, però, tutti i progetti sembrano essere ancora in una fase iniziale. L’elettrificazione è iniziata e il comparto automotive potrebbe non essere pronto al 100% per raccogliere le nuove sfide.

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