Auto benzina e diesel: stop nel 2035, il Parlamento UE vota sì

Auto benzina e diesel: stop nel 2035, il Parlamento UE vota sì

Auto benzina e diesel: stop alla vendita nel 2035 dopo l'approvazione del Parlamento UE con 340 voti favorevoli, 279 contrari e 21 astenuti

14 Febbraio 2023 - 13:24

L’ok del Parlamento europeo riunitosi in seduta plenaria, con 340 voti favorevoli, 279 contrari e 21 astenuti, avvicina sempre di più l’approvazione definitiva dello stop, dal 2035, alla vendita di auto a benzina, diesel ed endotermiche in genere. Da quella data, salvo stravolgimenti oggi impronosticabili, nei Paesi UE si potranno vendere solamente auto e furgoni a emissioni zero (100% elettriche e a idrogeno), fermo restando che le decisioni finali arriveranno dalle trattative coi governi nazionali. Tuttavia il parere favorevole del Parlamento UE ha un peso specifico di enorme portata.

In base all’accordo la Commissione europea presenterà entro il 2025 una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di C02 durante l’intero ciclo di vita delle autovetture e dei furgoni venduti sul mercato UE, corredata di proposte legislative ove necessario. Contestualmente, entro dicembre 2026, la Commissione monitorerà il divario tra i valori limite di emissione e i dati reali sul consumo di carburante e di energia e dovrà presentare una metodologia per adeguare le emissioni specifiche di CO2 dei costruttori, proponendo adeguate misure di follow-up.

L’accordo prevede anche una clausola di revisione secondo cui nel 2026 la Commissione UE valuterà attentamente i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del 100% delle emissioni, rivedendo eventualmente tali obiettivi in base agli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride.

È stata inoltre confermata l’estensione al 2035 della deroga alle regole UE sugli standard di emissione della CO2, di cui già oggi beneficiano i produttori di nicchia, nata con il chiaro obiettivo di salvaguardare la produzione di supercar nella Motor Valley dell’Emilia-Romagna (produttori di auto da 1.000 a 10.000 unità l’anno e furgoni da 1.000 a 22.000 unità). Invece i produttori che immatricolano meno di 1.000 nuovi veicoli all’anno continuano a essere esentati anche dopo il 2035.

La procedura legislativa dell’Unione Europea prevede adesso un nuovo passaggio in Consiglio prima della pubblicazione del testo nella Gazzetta Ufficiale dell’UE.

Aggiornamento del 14 febbraio 2023 dopo il via libera del Parlamento UE all’accordo sullo stop ai veicoli inquinanti (quindi a benzina e diesel) di nuova immatricolazione a partire dal 2035.

CHE COS’È IL PACCHETTO FIT FOR 55

Fit for 55 è il pacchetto di provvedimenti proposto dalla Commissione europea per contrastare i cambiamenti climatici. Non contiene solamente il bando alla vendita dal 2035 di auto e furgoni con motori a combustione interna, ma anche altre misure ugualmente importanti come la carbon tax alle frontiere e la riforma dell’ETS, ossia il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (questi due provvedimenti non hanno superato lo scoglio dell’Aula e sono stati rinviati in Commissione). Il nome Fit for 55 indica la volontà di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, step intermedio ma fondamentale affinché l’Europa diventi il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.

STOP AUTO BENZINA E DIESEL DAL 2035: E ADESSO CHE SUCCEDE?

Chiarito che il pacchetto Fit for 55 riguarda tutti i settori produttivi, non solo quello automobilistico, è noto che il trasporto su strada concorre all’inquinamento dell’aria con una percentuale molto forte, il 20,4% delle emissioni di CO2 nell’UE, e pertanto necessita di un’attenzione particolare.

Il provvedimento prevede di ridurre le emissioni medie delle auto nuove del 55% entro il 2030 e del 100% entro il 2035, rispetto ai livelli del 2021. Invece per i nuovi furgoni gli obiettivi di riduzione sono rispettivamente del 50% e del 100%. Questo significa che a partire dal 2035 tutte le autovetture e tutti i furgoni di nuova immatricolazione saranno a emissioni zero (ma i veicoli già in circolazione continueranno a poterlo fare fino a fine vita; sarà inoltre permessa la compravendita di vetture endotermiche di seconda mano).

Auto benzina e diesel stop dal 2035

BANDO ENDOTERMICHE DAL 2035: GLI INCENTIVI PER LA TRASFORMAZIONE

Ovviamente un traguardo di tale portata non si ottiene semplicemente schioccando le dita o fissando una data. Il cambiamento, che sarà epocale, richiede un enorme sforzo di tutte le parti in causa, dalle istituzioni europee agli Stati membri e alle case costruttrici di veicoli, che sarà comunque ben supportato economicamente mediante la creazione di un Fondo sociale per clima dal valore di circa 10 miliardi di euro l’anno. In particolare, affinché nel 2035 sia davvero possibile vendere (e quindi produrre) esclusivamente auto elettriche e a idrogeno, il piano Fit for 55 prevede quanto meno il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • espandere la capacità di ricarica in linea con le vendite di auto a emissioni zero (1 kW per ogni auto elettrica immatricolata) e installare punti di ricarica e rifornimento a intervalli regolari sulle principali autostrade, più precisamente ogni 60 km per la ricarica elettrica e ogni 150 km per il rifornimento di idrogeno;
  • prevedere punti di ricarica in parcheggi sicuri e protetti, nelle principali città e negli agglomerati posti sulla rete di trasporto transeuropea (nodi urbani), per consentire soprattutto la ricarica dei camion per le consegne urbane.

Il pacchetto clima prevede anche di alzare le imposte sui carburanti e, al contempo, diminuire quelle sull’elettricità.

Infine l’attuale meccanismo di incentivazione dei veicoli a zero e basse emissioni (fino a 50 g/km di Co2) sarà rivisto con nuovi obiettivi per adattarlo alle tendenze commerciali previste: per il periodo 2025-2029, il benchmark ZLEV (zero- and low-emission vehicles) è fissato al 25% per le vendite di nuove auto e al 17% per i furgoni, ma dal 2030 sarà rimosso completamente.

AUTO BENZINA E DIESEL, STOP DAL 2035: LE REAZIONI DEL GOVERNO ITALIANO

Come già accaduto in passato la scelta di approvare lo stop alla vendita di auto a benzina o diesel dal 2035 ha procurato diverse reazioni. Gli ecologisti si dichiarano ovviamente soddisfatti e gli industriali un po’ meno, temendo l’impatto che questa decisione potrà avere sulla filiera automobilistica del nostro Paese. Anche il Governo italiano attualmente in carica è molto perplesso sullo stop del 2035, non a caso i parlamentari europei di centro-destra hanno votato compatti per il no. E le dichiarazioni delle ultime ore non fanno che rafforzare questo convincimento.

Il ministro dell’Industria e del Made in Italy (ex Sviluppo economico), Adolfo Urso, ha dichiarato che i tempi e i modi che l’Europa sta imponendo per la transizione verso l’elettrico non coincidono con la realtà europea e soprattutto italiana: “Non possiamo affrontare la realtà con una visione ideologica e faziosa che sembra emergere dalle istituzioni europee. Mi chiedo perché l’Europa non adotti una tempistica più graduale che risponda meglio alla realtà, consentendo anche altre fonti come biocombustibili, biometano e idrogeno. Questa visione mi sembra la stessa di qualche anno fa quando si guardava alla Russia come unica fonte energetica per l’Europa e adesso rischiamo di passare dalla dipendenza energetica dalla Russia alla dipendenza tecnologica dalla Cina sulla filiera dell’elettrico“.

Anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, si mostra scettico sulle tempistiche: “Gli obiettivi ambientali non sono in discussione: benzina e diesel sono inquinanti per le nostre città e incidono negativamente sull’effetto serra. Il Governo ha manifestato però a più riprese le proprie perplessità sui tempi e i modi che ha stabilito l’Europa per il superamento dei motori ICE, avendo l’obbligo di tutelare l’automotive italiana che esprime da sempre talento ed eccellenza, rappresenta il 20% del Pil ed è un comparto strategico che dà lavoro a 250.000 persone. Ora dobbiamo procedere su due direttrici: da un lato promuovere una maggiore gradualità nello stop alla commercializzazione dei veicoli, dall’altro spingere al massimo nella produzione dei biocarburanti, che rappresentano una filiera pulita che consentirebbe di mantenere l’attuale impostazione del sistema produttivo dell’automotive“.

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2 Commenti

Utente registrato
07:06, 8 Giugno 2022

La Mafia non muore mai che Popolo di Pezzenti questi europei….. La vedo molto dura in futuro

Utente registrato
08:06, 8 Giugno 2022

Europa Criminale mi fate schifo da vomito … Indebitarci a vita per queste elettriche….spero di passare a miglior vita prima del 2050 se spaccassi i denti a qualche funzionario UE ancora meglio prima di allora Infami

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