Sanificazione, disinfezione ed igienizzazione: quali differenze? Polemica per il comportamento di alcune autofficine: spunta una 'tassa di sanificazione' imposta ai clienti

Sanificazione, disinfezione ed igienizzazione: quali differenze?

Cosa cambia tra sanificazione, disinfezione ed igienizzazione: ecco cosa prevede la legge e le differenze tra le varie procedure di pulizia secondo l’Istituto Superiore di Sanità

4 Maggio 2020 - 01:05

L’emergenza Coronavirus e la necessità di limitare il contagio da Covid-19 ha spinto la diffusione di termini quali sanificazione, disinfezione, igienizzazione e quant’altro. Alcuni dei quali spesso utilizzati a caso sorvolando sulle differenze tra sanificazione, disinfezione e igienizzazione. Conoscerne il significato esatto mette al riparo da non pochi rischi. Vale sia per le officine, che dovranno igienizzare le auto dei clienti, sia per le attività generiche impegnate nella pulizia, disinfezione e sanificazione delle aree di lavoro. Visto che la Fase 2 con la riapertura di molte attività sarà strettamente condizionata dall’obbligo di rispettare le linee guida sanitarie, abbiamo voluto fare chiarezza. Ecco cosa significa sanificare, disinfettare e igienizzare un’auto o un ambiente chiuso, che sia la casa o il luogo di lavoro.

SANIFICAZIONE, DISINFEZIONE ED IGIENIZZAZIONE: COSA DICE LA LEGGE

In molti contesti lavorativi alcune procedure stabilite dalle linee guida sanitarie sono del tutto nuove. Vedi ad esempio per le officine, i taxi ed ncc, pulire le maniglie delle auto e le zone a rischio contagio come cinture, pulsanti, leve, ecc. Il pericolo di fare confusione tra sanificazione, igienizzazione e disinfezione va a braccetto con quello di adottare misure insufficienti per garantire la sicurezza sul lavoro. E’ anche per questo che molte aziende si troveranno a scegliere di affidarsi a ditte specializzate per la sanificazione dei locali o farlo internamente. Qualcosa che per un’autofficina equivale a igienizzare e disinfettare ogni veicolo prima e dopo le riparazioni. Una prima distinzione tra sanificazione, disinfezione e disinfestazione la fa il Decreto attuativo 7 luglio 1997, n. 274 della legge n. 82 del 25 gennaio 1994. E’ così che la legge disciplina per le ditte specializzate le attività di pulizia, disinfezione, disinfestazione e sanificazione. Vediamo singolarmente cosa cambia.

IGIENIZZAZIONE E PULIZIA: COSA CAMBIA

La pulizia di un ambiente o dell’auto è ciò che normalmente si fa per mantenere un livello di igiene e pulizia sufficiente a rimuovere sporco e polvere. Il decreto 274/1997 definisce “attività di pulizia quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza”. In sostanza niente di più e niente di meno che lavare le superfici con acqua, sapone o prodotti chimici. E qui bisogna fare un’importante distinzione tra detergenti e disinfettanti. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, infatti, c’è differenza tra igienizzanti e disinfettanti, come per igienizzazione e disinfezione. Se per la pulizia si utilizzano prodotti chimici con azione contro germi e batteri, ma sprovvisti di una specifica autorizzazione del Ministero della Salute, si può parlare di detergenti ad azione igienizzante. Non certo di disinfettanti e nel prossimo paragrafo capiremo meglio cosa cambia.

DISINFEZIONE E IGIENIZZAZIONE: QUALI DIFFERENZE

Cosa significa disinfezione e cosa cambia rispetto all’igienizzazione “normale”? E’ ancora l’Istituto Superiore di Sanità a spiegare che “un disinfettante è formulato per diminuire drasticamente la presenza di batteri, funghi, e/o virus (disinfettare) e organismi superiori, quali insetti, roditori, etc. (disinfestante)”. Mentre un detergente (eventualmente con “effetto igienizzante”) ha il primario scopo di rimuovere lo sporco. Non a caso il decreto 274/1997 precisa che “le attività di disinfezione riguardano il complesso dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni. Ma non solo: i disinfettanti sono soggetti ad una procedura autorizzativa armonizzata a livello nazionale ed europeo per la messa a disposizione sul mercato. E’ ciò che riguarda i presidi medico-chirurgici, cioè i prodotti biocidi disinfettanti, germicidi, battericidi e disinfestanti, cioè sostanze autorizzate dal Ministero della salute (ai sensi del D.P.R. 392 del 6 ottobre 1998).

SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE: COSA CAMBIA

Dalla disinfezione (pulizia con uso di disinfettanti) passiamo direttamente allo step successivo: la sanificazione. Sanificare la scrivania, sanificare l’auto (ad esempio con l’ozono), sanificare le attrezzature o qualsiasi cosa che si possa sanificare, sono tra le frasi più in voga in questo periodo. Ma si tratta realmente di sanificazione quello che stiamo facendo? L’inquadramento legislativo chiarisce che “attività di sanificazione riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione […]”. Si tratta quindi di procedure più ampie che riconducono spesso anche al supporto di ditte specializzate nella sanificazione ambientale, monitoraggio e trattamento dell’aria nei luoghi di lavoro. Ad esempio impiegando trattamenti con ozono (per i quali non è scientificamente confermata l’efficacia contro il Coronavirus, ma ne è probabile la sua efficacia), la ionizzazione e la fotocatalisi (UV-C).

DISINFESTAZIONE: COSA SIGNIFICA DAVVERO?

Infine c’è la disinfestazione, che può riferirsi più frequentemente ai luoghi di lavoro, ma anche ai veicoli. Si effettua sempre per mezzo di prodotti disinfestanti biocidi con presidio medico-chirurgico. Il decreto 274/1997 stabilisce che “attività di disinfestazione riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atte a distruggere piccoli animali, in particolare artropodi, sia perché parassiti, vettori o riserve di agenti infettivi sia perché molesti”. Potrebbe accadere, ad esempio, caricando un cucciolo randagio in auto o parcheggiando l’auto su un prato infestato da parassiti.

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SANIFICAZIONE, DISINFEZIONE ED IGIENIZZAZIONE: RICAPITOLIAMO LE DIFFERENZE

Quindi ricapitolando le differenze tra sanificazione, disinfezione e igienizzazione, è importante ricordare che:

– l’uso di detergenti (anche ad “effetto igienizzante” ma privi di Presidio Medico chirurgico) equivale alla pulizia o eventualmente igienizzazione;

– la pulizia con disinfettanti, cioè prodotti biocidi contenenti principi attivi autorizzati come Presidio Medico Chirurgico equivale alla disinfezione;

– l’uso di procedure più ampie di disinfezione (e controllo) che riguardano anche la ventilazione, nonché luminosità, rumore e salubrità dell’ambiente di lavoro equivale alla sanificazione.

Ora che sapete esattamente quali sono le differenze, potete utilizzare i termini giusti; quando volete essere certi di offrire il massimo della sicurezza sanitaria a dipendenti e clienti; per chiedere chiarimenti sulle procedure utilizzate per la disinfezione o igienizzazione dei luoghi di lavoro o dell’auto che portate in officina.

Condividete questo articolo per aiutarci a fare chiarezza. E’ davvero importante, specialmente in un periodo in cui non basta usare una parola qualsiasi per essere sicuri e protetti.

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