Officine e carrozzerie, Fase 2 del Coronavirus: linee guida sanitarie [Aggiornato] Come devono organizzarsi officine e carrozzerie per la Fase 2 del Coronavirus: le linee guida sanitarie per la ripresa dell'attività previste dall'ultimo protocollo

Officine e carrozzerie, Fase 2 del Coronavirus: linee guida sanitarie [Aggiornato]

Come devono organizzarsi officine e carrozzerie per la Fase 2 del Coronavirus: le linee guida sanitarie per la ripresa dell'attività previste dall'ultimo protocollo

30 Aprile 2020 - 08:04

Come devono organizzarsi officine e carrozzerie nella Fase 2 del Coronavirus? La questione è di strettissima attualità, visto che il premier Giuseppe Conte ha firmato il DPCM del 26 aprile 2020 (leggi qui il testo integrale) che prevede un prudente allentamento delle restrizioni dal 4 al 17 maggio, poi si vedrà. A cominciare, per quel che riguarda il nostro ambito, dal ritorno alla piena attività del settore dell’autoriparazione, che peraltro non si era mai fermato limitando l’operatività ai lavori urgenti e indifferibili. Per l’occasione due tra le maggiori sigle di categorie, CNA e Confartigianato, hanno preparato delle linee guida per titolari delle attività, dipendenti e clienti di officine, carrozzerie e gommisti – che noi di SicurAUTO.it abbiamo visionato in anteprima e sintetizzeremo nelle prossime righe – con le misure di prevenzione e contrasto del contagio che devono essere garantite in tutte le aziende. Nel rispetto del ‘Protocollo di sicurezza negli ambienti di lavoro’ sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali e citato dallo stesso DPCM 26/4/2020.

Aggiornamento del 30 aprile 2020: pubblicate le linee guida CNA e Confartigianato. Inizialmente avevamo basato l’articolo sulle primissime, ma più generiche, linee guida INAIL (‘Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione’).

OFFICINE E CARROZZERIE NELLA FASE 2: IL PROTOCOLLO PER GLI AMBIENTI DI LAVORO

Anche nella Fase 2 la prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino adeguati livelli di protezione. In particolare le imprese di autoriparazione devono assicurare che la prestazione del servizio sia resa in sicurezza per la tutela della salute, sia del personale che dei terzi, in tutti i processi di lavorazione, dalla presa in carico del veicolo fino alla riconsegna dello stesso al cliente. La mancata attuazione degli opportuni livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Il ‘Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro’ consiste in 11 punti volti a contrastare e contenere la diffusione del Coronavirus nei luoghi di lavoro, da cui estrapolare i provvedimenti più coerenti di prevenzione e tutela in azienda. Tenendo comunque presente che si tratta di misure generiche che vanno poi adattate in base alla specificità di ciascun ambiente di lavoro. Basandoci sulla documentazione ricevuta da CNA e Confartigianato, qui di seguito riportiamo i punti più attinenti al settore dell’autoriparazione (officine, gommisti, carrozzieri, centri revisioni, etc..), seguendo la modalità delle Domande&Risposte a beneficio di tutti gli interessati.

Officine e carrozzerie Fase 2 Coronavirus

1) IL DATORE DI LAVORO DEVE INFORMARE CORRETTAMENTE I DIPENDENTI SULLE MISURE DA ADOTTARE E PREDISPORRE UNA ‘SORVEGLIANZA SANITARIA’?

Sì, il personale dell’officina dev’essere preventivamente informato sulle corrette misure anti-contagio e sui DPI da utilizzare, affinché i comportamenti richiesti siano puntualmente seguiti a tutela propria e dei clienti. Le stesse informazioni devono essere fornite per sicurezza a un’eventuale impresa appaltatrice (per esempio delle pulizie o della vigilanza). Il titolare attua inoltre la ‘sorveglianza sanitaria’, espressamente prevista dal protocollo, che consente di intercettare per tempo possibili casi o sintomi sospetti del contagio attraverso visite mediche preventive, controllo della temperatura ad inizio turno di lavoro (max 37,5°), visite a richiesta e visite al rientro dalla malattia.

2) COME SI IGIENIZZA CORRETTAMENTE L’AMBIENTE DI LAVORO?

L’igienizzazione deve riguardare tutti gli ambienti di lavoro e può essere effettuata, preferibilmente un paio di volte al giorno, direttamente dall’azienda o tramite una ditta certificata. Quest’ultima soluzione, forse più ottimale, è però anche più costosa e secondo CNA i nuovi oneri ‘anti Covid-19’ potrebbero fare aumentare i costi delle riparazioni del 10/30%, a seconda del tipo d’intervento. Tornando alle cose da fare, dopo la normale pulizia con acqua e detergenti comuni, si raccomanda (dietro indicazione del Ministero della Salute) di utilizzare:

prodotti a base di ipoclorito di sodio 0,1%;
etanolo al 70% (per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio).

È necessario inoltre mettere a disposizione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani, con dispenser opportunamente posizionati nei punti strategici (all’ingresso e vicini alle postazioni di lavoro). Inutile ricordare che la disinfezione delle mani del personale deve avvenire con estrema frequenza. E ripetuta a ogni contatto con oggetti e materiali già utilizzati da altri.

3) COME VA REGOLATO L’INGRESSO NELL’OFFICINA O CARROZZERIA?

Ogni singolo accesso deve avvenire secondo le seguenti procedure.

Personale dell’officina: il personale, prima dell’accesso in officina, dev’essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. E in presenza di febbre superiore a 37,5° o altri sintomi influenzali va rimandato a casa. In caso di lavoratori già risultati positivi al Covid-19 l’ingresso deve essere preceduto da una preventiva certificazione medica da cui risulti la avvenuta negativizzazione del tampone. Prima di entrare il personale procede alla disinfezione delle mani, da ripetere frequentemente.

Fornitori: privilegiare la videoconferenza, altrimenti accesso contingentato o solo su appuntamento, individuando procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite. I fornitori sprovvisti di DPI (guanti e mascherine FFP certificate) non possono accedere negli ambienti di lavoro, salvo che si riesca a fornirglieli sul momento. Si devono comunque ridurre al minimo le occasioni di contatto con il personale.

Visitatori e clienti: accesso contingentato/dilazionato o su appuntamento. Divieto di accesso ai visitatori sprovvisti di DPI (guanti e mascherine FFP certificate), a meno che ci sia la possibilità di fornirglieli. Qualora fosse necessario l’officina può valutare di offrire un servizio, in sicurezza, di recupero e consegna dell’auto al domicilio del cliente. Consigliata l’installazione di pannelli divisori trasparenti negli uffici.

Officine e carrozzerie Fase 2 Coronavirus

4) COME SI RISPETTA LA DISTANZA INTERPERSONALE DI SICUREZZA?

È necessario mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro, meglio due se possibile, sia tra il personale che tra il personale ed eventuali soggetti terzi presenti (clienti, fornitori, etc.) nell’officina o all’esterno. Occorre inoltre evitare strette di mano e abbracci. Il rispetto del distanziamento sociale può prevedere anche una rimodulazione degli spazi di lavoro. Raccomandato, per incentivare al corretto mantenimento delle distanze di sicurezza, l’utilizzo di segnaletica orizzontale o verticale, barriere e distanziatori fisici, informative e avvisi per indicare percorsi obbligatori e spazi d’arresto. Nonché procedure di accesso e obblighi da rispettare.

5) QUANDO VANNO UTILIZZATI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)?

A seconda delle operazioni che si svolgono nella carrozzerie, e valutando i rischi, l’uso delle mascherine e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici) diventa necessario quando non si può fare a meno di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro da altre persone. Spetta al titolare dell’azienda fornire i dispositivi di protezione individuale. I DPI devono essere conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie. Importante: prima di indossare o di svestire un DPI occorre disinfettarsi le mani. Inoltre i DPI usati vanno raccolti in appositi contenitori (chiusi) per un appropriato smaltimento distinto dal normale smaltimento dei rifiuti, per evitare rischi di contaminazione.

6) COME SI IGIENIZZANO CORRETTAMENTE I VEICOLI DEI CLIENTI?

Nelle officine e nelle carrozzerie si riparano automobili. Pertanto il personale ha necessità di trascorrere molte ore a stretto contatto con i veicoli dei clienti, spesso anche all’interno degli stessi. Si devono quindi igienizzare molto bene, sia in ingresso che in uscita. Innanzitutto i veicoli devono essere presentati in sufficienti condizioni igieniche già da parte del cliente, in caso contrario i meccanici possono rifiutarsi di eseguire l’intervento. Una volta preso in carico il veicolo, il personale deve procedere alla igienizzazione dell’abitacolo e/o di singole parti con appositi prodotti disinfettanti (spray o altro). Ripetendo l’operazione alla riconsegna del veicolo al cliente. Per l’igienizzazione del veicolo si consiglia di utilizzare prodotti disinfettanti-detergenti a base di alcol, etanolo, cloro e prodotti igienizzanti per interni in pelle o superfici delicate. Le superfici dell’auto da pulire accuratamente sono:

– volante e leve laterali;
– cambio;
– freno a mano;
– cruscotto e tutti i pulsanti;
– portiere interne;
– maniglie.

Per la pulizia dell’abitacolo si raccomanda di farlo a motore acceso, azionando il climatizzatore al massimo in modalità ricircolo e spruzzando l’apposito prodotto spray antibatterico per ambienti. Dopo aver fatto ciò bisogna uscire dall’abitacolo, chiudere le portiere e lasciare agire il prodotto per alcuni minuti. Quindi riaprire le portiere e rimuovere i residui del prodotto con panno pulito. Per questa operazione si può chiedere anche il supporto di una ditta di pulizie specializzata, ma vale lo stesso discorso fatto per l’igienizzazione degli ambienti: lievitano decisamente i costi. Potrebbe essere utile agli operatori del settore leggere il nostro approfondimento: Coronavirus, sanificare l’auto con Ozono funziona o è una truffa?

7) COME SI GESTISCE UNA PERSONA SINTOMATICA SULL’AMBIENTE DI LAVORO?

Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria come la tosse, lo deve dichiarare immediatamente all’ufficio del personale o al datore di lavoro, che dovrà procedere al suo isolamento e a quello degli altri presenti dai locali. Il lavoratore al momento dell’isolamento, deve essere subito dotato ove già non lo fosse, di mascherina chirurgica. L’azienda avverte immediatamente le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il Covid-19 forniti dalla Regione o dal ministero della Salute. L’azienda inoltre collabora per la definizione degli eventuali contatti stretti.

8) SORVEGLIANZA SANITARIA E MEDICO COMPETENTE, A CHE SERVONO?

La sorveglianza sanitaria si attua rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute. Vanno privilegiate, in questo periodo, le visite preventive e le visite a richiesta. La sorveglianza non va mai interrotta, perché rappresenta una ulteriore misura di prevenzione di carattere generale. Sia perché può intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio; e sia per l’informazione e la formazione che il medico competente può fornire ai lavoratori per evitare la diffusione del contagio. Per il reintegro progressivo di lavoratori dopo l’infezione da Covid-19, il medico competente, previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone, effettua la visita medica precedente alla ripresa del lavoro al fine di verificare l’idoneità alla mansione.

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