
Multe false dalla Germania: attenzione alla truffa
Attenzione alla truffa delle multe false dalla Germania: alcuni automobilisti stanno ricevendo delle notifiche per sanzioni mai commesse. Ecco come funziona
Attenzione alla truffa delle multe false dalla Germania: alcuni automobilisti stanno ricevendo delle notifiche per sanzioni mai commesse. Ecco come funziona
Arrivano multe false dalla Germania. La notizia, curiosa e allo stesso tempo inquietante, è stata riportata da alcuni media locali e rilanciata anche dall’ASAPS, l’Associazione amici e sostenitori della Polizia stradale, che ha messo in guardia da quest’ennesimo tentativo di truffa a danno dei consumatori (come se non bastassero i siti che vendono assicurazioni false).
COME FUNZIONA LA TRUFFA DELLE MULTE FALSE DALLA GERMANIA
La Polizia di Stato ha spiegato come funziona la truffa delle multe false dalla Germania, che tra l’altro ha già dei precedenti. In pratica ad alcuni ignari automobilisti arriva a casa la notifica del verbale di una multa stradale presa Germania, scritta però in italiano, per un eccesso di velocità rilevato da un autovelox. Sulla notifica viene chiesto di pagare un importo, elevato ma non troppo per risultare più credibile, in due differenti modalità: scansionando un codice QR che fa approdare sul sito di un istituto bancario; oppure compilando e restituendo, con i propri dati bancari completi, un modulo di risposta. Inutile evidenziare che si tratta di una truffa e che non dev’essere pagato nulla (tra l’altro chi è che, di questi tempi, si reca in auto in Germania?). Le Forze dell’ordine invitano comunque a consegnargli la lettera affinché possano svolgere ulteriori indagini. La truffa è organizzata abbastanza bene perché se non si risponde alla notifica (e soprattutto non si paga) giunge a casa addirittura un ‘sollecito al pagamento’ tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Ma anche in questo caso non va scucito neppure un centesimo.
LE MULTE PRESE ALL’ESTERO SI POSSONO PAGARE IN ITALIA?
Diverso è il caso se dalla Germania o da un altro Paese UE viene recapitata una multa vera: quella sì che bisogna pagarla. Alla luce infatti della direttiva Cross Border, in vigore dal 2016, che ha introdotto il cosiddetto “principio di reciprocità” sul riconoscimento delle sanzioni pecuniarie nei Paesi dell’Unione Europea, le multe stradali comminate all’estero con contestazione differita devono essere riscosse come quelle italiane, ed è praticamente impossibile ignorarle (come invece capitava una volta). Lo stesso obbligo vale ovviamente per i conducenti stranieri multati in Italia. Ulteriori dettagli sul pagamento delle multe prese all’estero li trovate qui.
MULTE ALL’ESTERO: INFRAZIONI PREVISTE
Però attenzione: questo sistema d’interscambio tra i Paesi dell’UE è previsto solo per alcune specifiche infrazioni stradali. Ciò vuol dire che in tutti gli altri casi non si può trasmettere la multa nella nazione del presunto violatore. Le infrazioni previste sono: eccesso di velocità; mancato utilizzo della cintura di sicurezza o del dispositivo per i bambini; mancato arresto al semaforo rosso o altro segnale di stop; guida in stato di ebbrezza; guida sotto influenza di sostanze stupefacenti; mancato utilizzo del casco protettivo (per le moto); circolazione su corsia vietata; uso del cellulare o altri dispositivi durante la guida. Precisiamo inoltre che la direttiva Cross Border non contempla sanzioni aggiuntive come la decurtazione dei punti o la sospensione della patente. E non è valida in Svizzera, paese che non ha aderito al principio di reciprocità sul riconoscimento delle sanzioni pecuniarie.