ACEA fissa i target per l’azzeramento della CO2 nel 2035 ACEA espone il suo punto di vista sul programma di elettrificazione dell'UE evidenziando le criticità attuali e gli obiettivi futuri

ACEA fissa i target per l’azzeramento della CO2 nel 2035

ACEA espone il suo punto di vista sul programma di elettrificazione dell'UE evidenziando le criticità attuali e gli obiettivi futuri

30 Novembre 2022 - 06:11

La strada verso l’elettrificazione del mercato auto in UE è segnata. Dopo il primo ok dal Parlamento europeo dello scorso giugno, nelle ultime settimane si è arrivati ad un ulteriore definizione del percorso che porterà allo stop alla vendita di benzina e diesel in UE entro il 2035. Si tratta di un cambio di direzione epocale per il mondo delle quattro ruote e per tutta l’industria automotive in UE (e non solo). Per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione è, però, necessario fissare e soddisfare alcuni target intermedi. Le problematiche legate all’elettrificazione completa del mercato sono numerose. L’azzeramento delle emissioni non è una cosa scontata e gli investimenti da fare sono diversi. Sulla questione registriamo oggi il punto di vista di ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association) che, già nelle scorse settimane, ha evidenziato alcune carenze infrastrutturali dei territori UE in merito all’elettrificazione.

L’UE DEVE ADOTTARE UN NUOVO APPROCCIO: IL PUNTO DI VISTA DI ACEA

A chiarire il punto di vista di ACEA sull’elettrificazione del mercato auto UE è Sigrid de Vries, Direttrice Generale di ACEA, in un lungo post sul sito ufficiale dell’associazione. In merito al programma di elettrificazione, de Vries ha toccato diversi punti “caldi” che, in un modo o nell’altro, andranno a condizionare il settore auto nel corso dei prossimi anni. Secondo la direttrice è necessario che l’UE adotti quanto prima “un approccio snello e olistico” verso la mobilità a zero emissioni. Gli aspetti da tenere in considerazione sono diversi, anche considerando che il mercato europeo, come conferma de Vries, dovrebbe diventare il riferimento della mobilità a zero emissioni nel corso dei prossimi anni. Entro il 2030, infatti, l’Europa dovrebbe raggiungere una quota di mercato del 70% per le elettriche, superando nettamente gli altri mercati mondiali.

LE QUESTIONI DA VALUTARE PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DELL’AZZERAMENTO DELLE EMISSIONI IN UE

Per preparare il terreno e rendere sostenibile questa trasformazione è necessario raggiungere una serie di traguardi intermedi: “Ora dobbiamo lavorare per garantire l’accesso alle materie prime necessarie per la mobilità elettrica, rendere le auto elettriche prodotti accessibili per il mercato di massa, mitigare le conseguenze negative sull’occupazione e consentire ai cittadini europei di ricaricare facilmente il proprio veicolo elettrico”. Il passaggio ad una mobilità a zero emissioni passa, quindi, per diversi obiettivi. La questione delle materie prime resta fondamentale, considerando la necessità di aumentare la produzione di batterie. Da non sottovalutare, inoltre, è lo sviluppo di un‘infrastruttura di ricarica, elemento essenziale per la mobilità del futuro. C’è poi il rischio di una bolla occupazionale che potrebbe impattare in modo significativo sull’economica UE.

È NECESSARIO UNA REVISIONE INTERMEDIA DEGLI OBIETTIVI UE

Tra gli elementi evidenziati da ACEA in merito al programma di elettrificazione UE c’è quello della necessità di una revisione intermedia. Si tratta, secondo l’associazione, di un passaggio fondamentale per verificare quali sono i reali progressi registrati nel corso del tragitto che ci porterà al 2035 ed all’azzeramento delle emissioni in UE. Un focus particolare, inoltre, sarà necessario per i veicoli pesanti. L’obiettivo di azzeramento delle emissioni, infatti, non riguarda solo le autovetture, per cui la strada è stata già tracciata. Il settore dei veicoli pesanti dovrà avviarsi verso l’elettrificazione tra mille sfide. Secondo ACEA: “Concentrarsi esclusivamente sui produttori di autocarri, trascurando il ruolo degli operatori dei trasporti e la più ampia catena del valore dei trasporti e della logistica, sarebbe dannoso per la transizione verso un trasporto merci su strada a impatto climatico zero”. L’associazione evidenza la necessità di implementare rapidamente una rete di stazioni di ricarica e rifornimento per soddisfare le esigenze dei mezzi pesanti a zero emissioni. Già nelle scorse settimane, sulla questione, ACEA aveva sottolineato l’importanza di accelerare lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica per camion.

Stop benzina e diesel 2035

ACEA BOCCIA EURO 7: SOTTRAE RISORSE ALL’ELETTRIFICAZIONE

ACEA rinnova la bocciatura verso la proposta della Commissione europea in merito alle normative Euro 7. Tale proposta viene definita “controproducente” a causa di due fattori ben precisi. Secondo l’associazione, infatti, la normativa garantirebbe un vantaggio “estremamente limitato” dal punto di vista ambientale. Contemporaneamente, inoltre, bisognerebbe fare i conti con un notevole aumento del costo dei veicoli. Di conseguenza, i produttori dovrebbero investire per allinearsi alla normativa Euro 7 perdendo di vista l’obiettivo dell’elettrificazione. La Euro 7, quindi, rischia di diventare un vero e proprio autogol, sottraendo risorse al programma di elettrificazione. Per ACEA, inoltre, le date di attuazione non sono realistiche. I limiti fissati nel 2025 per le auto e i veicoli commerciali leggeri e per il 2027 per i veicoli pesanti sono troppo vicini, considerando l’enorme sviluppo da sostenere.

POCHI VANTAGGI CON EURO 7: IL CASO DELLE EMISSIONI NOX

L’adozione della normativa Euro 7, come evidenziato in precedenza, porterebbe pochi vantaggi ambientali rispetto a Euro 6/VI. Viene citato, in particolare, il caso delle emissioni di NOx. Con il rinnovo del parco circolante e la normativa Euro 6/VI, infatti, si registrerebbe una riduzione dell’80% delle emissioni NOx entro il 2035. Il passaggio ad Euro 7 permetterebbe di guadagnare appena 5 punti in più nonostante gli enormi investimenti necessari. Come ribadito da de Vries: “L’impatto maggiore, sia sulle emissioni inquinanti che su quelle di CO2, sarà determinato dal rinnovo della flotta”.

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