Dazi USA auto elettriche e batterie: Cina minaccia rappresaglie

Dazi USA auto elettriche e batterie: Cina minaccia rappresaglie

Dopo l'introduzione dei dazi USA sulle auto elettriche e le batterie: prodotte in Cina, il Governo di Pechino minaccia ritorsioni

16 Maggio 2024 - 16:00

Non si è fatta attendere la risposta della Cina all’annuncio del presidente statunitense Joe Biden, riguardante l’aumento o l’introduzione ex novo di dazi doganali su vari prodotti cinesi, a cominciare dalle auto elettriche. Rappresentanti del Ministero del Commercio e del Ministero degli Esteri di Pechino hanno criticato con grande impeto la decisione americana, minacciato l’adozione di misure drastiche per difendere gli interessi del proprio Paese. Insomma, si va verso una ‘guerra commerciale’ tra USA e Cina di cui tutti avremmo fatto volentieri a meno, col panorama che potrebbe ulteriormente peggiorare se, come sembra, anche l’Unione Europea alzerà i dazi per limitare l’import di auto cinesi.

DAZI USA: CINA DIFENDERÀ I SUOI INTERESSI

In particolare il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale a nome del suo Governo con la quale condanna fermamente l’imposizione di nuovi dazi, aggiungendo che l’aumento delle tariffe da parte degli Stati Uniti “contraddice l’impegno del presidente Biden a non cercare di sopprimere e contenere lo sviluppo della Cina e a non cercare di disaccoppiare e rompere i legami”, e che questa iniziativa avrà un grave impatto sul clima della cooperazione bilaterale. Per sostenere ancora meglio le sue parole il ministro ha minacciato l’adozione di “misure risolute per difendere i diritti e gli interessi della Cina“, esortando Washington  a “fare un passo indietro“.

DAZI AUTO ELETTRICHE CINESI: “NOSTRA CRESCITA FRUTTO DI INNOVAZIONE, NON DI SUSSIDI”

Anche il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, non le ha mandate a dire a Biden sostenendo che la Cina si oppone “all’imposizione unilaterale di dazi che violano le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio“, e pertanto adotterà tutti gli strumenti necessari per proteggere i suoi diritti. Wang ha poi nuovamente rigettato le accuse di concorrenza sleale che vengono mosse da USA e Unione Europea nei confronti della Cina, precisando che la crescita dell’industria del Paese in settori quali le auto elettriche o le batterie è frutto di innovazione tecnologica continua, catene industriali e fornitura complete e concorrenza totale sul mercato: “Il nostro vantaggio competitivo è il risultato della combinazione di questi fattori, non dei sussidi statali“.

Dazi USA auto elettriche Cina

COSA SI RISCHIA CON I DAZI ALLA CINA?

Con i dazi di Biden saranno colpiti circa 18 miliardi di dollari di merci importate dalla Cina. Nel dettaglio le tariffe doganali aumenteranno già nel 2024 dal 25% al 100% sulle auto elettriche e saliranno inoltre del 25% quelle sulle batterie agli ioni di litio, sulle celle fotovoltaiche e su certi prodotti di acciaio e alluminio. Dal 2025, invece, raddoppieranno i dazi sui microchip, che passeranno dal 25 al 50%, e dal 2026 aumenteranno quelli sulle batterie al litio non usate su veicoli elettrici.

Anche se non avrà effetti immediati (negli USA al momento si vendono poche auto elettriche prodotte in Cina), le conseguenze della scelta di Biden sono comunque rischiose: quella più ovvia è che una decisione così apertamente ostile da parte degli Stati Uniti possa provocare una serie di rappresaglie da parte della Cina che sarebbero controproducenti per tutto il settore della mobilità elettrica. Per esempio Pechino potrebbe a sua volta limitare l’esportazione di tecnologie sensibili o di componenti, come le batterie. Il che comporterebbe grossi problemi nelle catene produttive di tutto il mondo, oltre che causare un forte rallentamento della crescita complessiva del comparto e della diffusione dell’auto elettrica.

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