Data Act: l’Aftermarket chiede nuove regole alla Commissione UE

Data Act: l’Aftermarket chiede nuove regole alla Commissione UE

Per i rappresentanti dell’Independent Aftermarket, non basta la proroga MVBER sino al 2028: servono subito regole sui dati connessi

9 Gennaio 2023 - 13:15

Come abbiamo già scritto di recente, la Commissione europea ha prorogato la validità della MVBER (o più comunemente chiamata anche BER. Fino al 30 settembre 2022 è stato possibile inviare spunti di riflessione e contributi sulla revisione del regolamento n. 461/2010, e delle sue linee guida, prorogato sino al 2028. Una delle maggiori priorità per il mondo dell’Independent Aftermarket (IAM) è una chiara regolamentazione dei dati connessi, su cui i Costruttori possono blindare un vantaggio che si rifletterebbe a medio e lungo termine anche sulle reti di riparazione.

PROROGA MVBER SINO AL 2028, PER L’IAM VANTAGGIO DEI COSTRUTTORI

La revisione avviata a dicembre 2018, in vista della scadenza del MVBER il 31 maggio 2023, punta a mantenere valido per altri 5 anni l’attuale regolamento di esenzione per categoria per gli autoveicoli. Lo slittamento dei termini al 2028, come ha comunicato la Commissione europea nella sua nota esplicativa, ha due principali obiettivi:

– riesaminare la situazione del mercato entro la nuova data di scadenza dell’MVBER, che sarà il 31 maggio 2028;

– stabilire regole chiare sulla modalità di accesso ai dati connessi generati dai veicoli, che impattano sul settore della distribuzione ricambi e riparazione.

PER I COSTRUTTORI DI AUTO, TIMORI SUI DATI CONNESSI INFONDATI

Per i big player dell’IAM, la Commissione europea dovrebbe stabilire con urgenza delle regole sull’accesso ai dati connessi prima della scadenza MVBER del 31 maggio 2023. Secondo l’ACEA, tramite Cara McLaughlin che abbiamo intervistato in occasione del Report Auto elettriche e connesse, impatto su aftermarket e consumatori, il Data Act è sufficiente a garantire un accesso equo ai dati. Opinione del tutto opposta al parere di Laurianne Krid, Director General FIA. Come riporta Reuters, secondo l’ACEA: “se la Commissione ha deciso di non modificare le regole, presumiamo che le lamentele fatte dall’aftermarket indipendente non fossero sufficientemente comprovate”

IAM CHIEDE ALLA COMMISSIONE UE REGOLE SUI DATI CONNESSI

I timori dell’Independent Aftermarket sono raccontati dalle dichiarazioni di alcuni dei principali attori dell’IAM:

Alex Gelbcke, AD Fource, fornitore di ricambi di proprietà di LKQ Corporation ha dichiarato: “Negli ultimi 10 anni le cose sono cambiate radicalmente, le regole del gioco non sono più le stesse. Il regolamento merita un aggiornamento approfondito e se ciò non accadrà ne soffriremo tutti”.

Sylvia Gotzen, CEO della International Federation of Automotive Aftermarket Distributors ha detto che “Le case automobilistiche siedono sui dati connessi come una gallina sulle uova. Questo li rende padroni e guardiani dell’intero processo di riparazione”.

Neil Pattemore, direttore tecnico dell’Independent Automotive Aftermarket Federation (IAAF) del Regno Unito ha affermato che “sostituire i fari su alcuni modelli più recenti richiede un codice di attivazione. Anche le pastiglie dei freni hanno codici QR (come il BEM code sulla batteria nell’immagine, ndr), ma solo i fornitori OE possono accedervi”.

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