Autodemolizione tracciata e rigenerazione ricambi: come far dialogare la filiera?

Autodemolizione tracciata e rigenerazione ricambi: come far dialogare la filiera?

Autodemolizione tracciata e rigenerazione ricambi auto: come favorire un dialogo efficace tra tutti gli attori della filiera? Lo abbiamo chiesto a tre importanti addetti ai lavori del settore

 

Autodemolizione tracciata e rigenerazione ricambi auto: come favorire un dialogo efficace tra tutti gli attori della filiera? Lo abbiamo chiesto a tre importanti addetti ai lavori del settore

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1 Luglio 2025 - 10:30

Dopo una giornata inaugurale ricca di incontri stimolanti, la seconda giornata dell’AFTERMARKET & SERMI FORUM, il ciclo di conferenze organizzato da SICURAUTO.it durante Autopromotec 2025 a Bologna per favorire l’incontro e lo scambio di idee tra gli addetti ai lavori del mondo dell’autoriparazione e dell’Aftermarket, si è aperta con un confronto altrettanto stuzzicante sul tema del riciclo dei ricambi per auto. L’evento, intitolato “Autodemolizione tracciata e rigenerazione ricambi: come far dialogare la filiera?“, ha visto dialogare chi, per mestiere, smonta, rigenera e rimette in circolo i ricambi, per capire come rendere davvero circolare l’Aftermarket e ridurre gli sprechi valorizzando ogni componente.

TRACCIAMENTO E RIGENERAZIONE RICAMBI: UN TEMA SCOTTANTE

Nell’introdurre i tre relatori Emiliano Casucci di Haiki Cobat/Cyclus, Alessandro Menga di RemanAuto e Giorgio Dodero di LKQ Europe, il direttore di SICURAUTO.it e moderatore del forum Claudio Cangialosi ha ricordato il claim scelto per il progetto, “Imprenditore faber fortunae suae“, sulla scia del motto di Autopromotec “Homo faber fortunae suae”, a sottolineare la centralità dell’imprenditore e la sua importante voglia di (in)formarsi per far crescere l’azienda e farla navigare nell’era del cambiamento e dell’innovazione. Passando al tema dell’incontro, i relatori hanno raccontato le rispettive esperienze nel campo del tracciamento e della rigenerazione dei ricambi, sottolineando anche la necessità di ‘fare squadra’ per salvaguardare la filiera Aftermarket dalle mire delle case auto che potrebbero imporre un diritto di prelazione su riutilizzo dei veicoli a fine vita.

Aftermarket Sermi Forum - 22 Maggio ore 12

CASUCCI: COME CAMBIERÀ LA FASE DI FINE VITA DEI VEICOLI CON IL NUOVO REGOLAMENTO ELV

Il primo relatore Emiliano Casucci, ELV Manager di Haiki Cobat, ha illustrato il ruolo di Cyclus, rete certificata composta da circa 180 autodemolitori, nella gestione trasparente e tracciabile dei veicoli a fine vita. Cyclus collabora con sette case automobilistiche, occupandosi della demolizione, della tracciabilità dei ricambi e della gestione di tutte le informazioni legate ai veicoli dismessi, inclusi quelli elettrici.

Il tema centrale è l’imminente Regolamento europeo ELV (End of Life Vehicles), che entrerà presumibilmente in vigore nel 2026. Questo regolamento rafforza la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), imponendo alle case auto l’obbligo di occuparsi concretamente della fase di fine vita dei veicoli. Dovranno garantire il disassemblaggio corretto dei componenti, l’utilizzo di materiali riciclati nei nuovi veicoli e la tracciabilità dei processi, tramite strumenti come il passaporto circolare del veicolo. Maggiori dettagli in questa infografica:

Secondo Casucci, la filiera della demolizione è già pronta ad affrontare questa transizione. Il rischio che le case auto esercitino un diritto di prelazione troppo spinto sui ricambi usati è reale, ma può essere mitigato garantendo un accesso trasparente e controllato ai dati e alle componenti. In questo senso, Cyclus offre una piattaforma certificata ISO 27001 per la gestione dei dati, che assicura tracciabilità completa sia in entrata che in uscita del veicolo e dei suoi componenti.

Casucci ha inoltre sottolineato il valore ambientale ed economico del mercato dei ricambi rigenerati: questi allungano la vita dei componenti, riducono la produzione di CO₂ e promuovono una circolarità concreta. Infine, ha evidenziato il ruolo centrale dell’autodemolitore, che si trasforma in un nodo fondamentale di una filiera sempre più strutturata, efficiente e sostenibile.

Emiliano Casucci Cyclus

MENGA: LA CARCASSA COME RISORSA, NON COME ROTTAME

Il secondo relatore Alessandro Menga, direttore tecnico e responsabile di produzione di RemanAuto, ha illustrato il ruolo centrale che la carcassa di un auto riveste nella filiera circolare dell’Aftermarket, evidenziando nel contempo come demolizione e rigenerazione debbano operare in sinergia. L’azienda è specializzata nella rigenerazione di componenti sterzanti, come piantoni elettrici, scatole guida e pompe elettroidrauliche, con un recente ampliamento verso i cambi robotizzati e DSG.

Il punto di forza di RemanAuto è la disponibilità immediata del ricambio rigenerato, che permette di ridurre il fermo macchina al minimo, grazie a un magazzino fornito di carcasse pronte per il processo di rigenerazione. Per l’azienda, il magazzino di carcasse ha un valore strategico superiore rispetto a quello del prodotto finito.

Alessandro Menga RemanAuto

Menga ha sottolineato l’importanza della tracciabilità legale e tecnica delle carcasse: è fondamentale sapere da quale veicolo proviene un pezzo, per garantirne la legalità e l’idoneità alla rigenerazione. Questo aspetto è critico anche per evitare implicazioni legali e per assicurare un livello elevato di sicurezza e affidabilità del prodotto finale. Ciò richiede che il demolitore non sia solo un fornitore di rottami, ma un partner consapevole della responsabilità nella filiera. A questo proposito ha auspicato una maggiore sinergia tra demolitori e rigeneratori, poiché RemanAuto ha già una visione chiara dei ricambi di cui avrà bisogno in futuro. Per questo, servono demolitori capaci di intercettare e fornire componenti specifici.

Nel mercato del rigenerato, la carcassa non è vista quindi come un rottame, ma come una risorsa preziosa. Per incentivarne il ritorno, RemanAuto attribuisce spesso alla carcassa un valore economico superiore a quello della sola lavorazione, evitando così che venga dispersa o trattata come semplice scarto.

Infine, Menga ha spiegato che non tutti i ricambi devono essere trattati allo stesso modo. I componenti critici per la sicurezza, come servosterzi e ABS, devono seguire un percorso più rigoroso. Per questo, anche i ricambi apparentemente nuovi vengono comunque sottoposti a processi interni di rigenerazione, per garantirne la qualità e l’affidabilità nel tempo.

DODERO: GENERIAMO VALORE SIA IN TERMINI ECONOMICI CHE AMBIENTALI 

Il terzo e ultimo relatore Giorgio Dodero, direttore Strategia e Analisi di Mercato Europa di LKQ, ha presentato l’esperienza internazionale dell’azienda per cui lavora nel settore dell’economia circolare. Fondata nel 1998 negli Stati Uniti a partire da un business legato ai demolitori, LKQ è oggi un leader globale che, nel solo 2023, ha processato circa 800.000 veicoli, dando nuova vita a oltre 12 milioni di componenti.

Il modello di business di LKQ si fonda su cinque fasi chiave: l’acquisto di veicoli da demolitori e assicurazioni (supportato da sistemi di intelligenza artificiale per selezionare al meglio i mezzi), lo smontaggio effettuato da personale qualificato, il controllo e il test dei ricambi, la loro pulizia e tracciabilità, e infine la distribuzione tramite una rete logistica capillare. In Europa, LKQ è presente in 20 paesi e serve circa 100.000 officine, evidenziando una forte capacità di scalabilità del modello anche a livello europeo.

Uno degli aspetti centrali del sistema LKQ è il valore generato, sia in termini economici che ambientali (guarda immagine sopra). I ricambi rigenerati possono costare dal 50% all’85% in meno rispetto a quelli nuovi, garantendo al tempo stesso continuità nella fornitura, anche in situazioni di scarsità di mercato. Dal punto di vista ambientale, l’impatto della rigenerazione è significativamente inferiore: circa il 75% in meno rispetto alla produzione di un pezzo nuovo.

Tra i modelli più avanzati in Europa spicca l’esperienza di LKQ Attracco in Svezia e Norvegia, dove vengono gestiti 22.000 veicoli l’anno e messi a catalogo oltre 1,5 milioni di componenti, a dimostrazione di come un’economia circolare ben strutturata possa essere efficace, sostenibile e replicabile.

Giorgio Dodero LKQ

CONSIDERAZIONI FINALI SU COME FAR DIALOGARE LA FILIERA DELL’AFTERMARKET

L’incontro si è poi concluso con la richiesta ai tre relatori di condividere le loro riflessioni su come favorire un dialogo efficace tra tutti gli attori della filiera circolare dell’aftermarket, in un contesto di crescente attenzione alla rigenerazione e alla sostenibilità.

Giorgio Dodero ha sottolineato che questo è un momento favorevole per creare sinergie: le diverse realtà della filiera devono conoscersi meglio, comprendere le reciproche esigenze e trovare una voce comune. Il confronto costante è fondamentale per costruire un sistema condiviso e operativo.

Alessandro Menga ha posto l’accento sulla necessità di riconoscere il ruolo attivo di tutti gli operatori del settore, ma allo stesso tempo ha espresso preoccupazione per il rischio che le case automobilistiche centralizzino eccessivamente il controllo sui ricambi usati, a scapito di chi, come i rigeneratori, ha competenze specifiche nella valutazione e nel trattamento dei componenti.

Emiliano Casucci ha ribadito infine che il primo passo indispensabile è la conoscenza reciproca tra demolitori, rigeneratori e case auto. Solo osservando da vicino i processi produttivi e di disassemblaggio si possono stabilire procedure efficaci e coerenti. È necessario sapere esattamente quali ricambi servono, in che stato devono arrivare, e come devono essere smontati. Questo scambio diretto di informazioni è la base per una collaborazione efficace, che consenta di valorizzare al massimo i componenti e costruire una filiera realmente circolare e integrata.

Se vuoi approfondire, guarda l’intera conferenza “Autodemolizione tracciata e rigenerazione ricambi: come far dialogare la filiera?“, andata in scena il 22 maggio 2025 durante la seconda giornata dell’evento AFTERMARKET & SERMI FORUM.

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