Riparare le elettriche: gli USA formano meccatronici, l’Italia è indietro Riparare le elettriche richiede competenze che devono essere insegnate ai meccatronici. Questa necessità è recepita negli Stati Uniti ma l’Italia è indietro

Riparare le elettriche: gli USA formano meccatronici, l’Italia è indietro

Riparare le elettriche richiede competenze che devono essere insegnate ai meccatronici. Questa necessità è recepita negli Stati Uniti ma l’Italia è indietro

13 Giugno 2019 - 01:06

Molto simili fuori ma diverse dentro: le auto elettrificate richiedono nuove conoscenze e competenze nelle officine dato che riparare le elettriche e le ibride implica una formazione specifica per i meccatronici. Pensiamo al serbatoio di un’automobile convenzionale: anche se è altamente ingegnerizzato, una volta svuotato è sostanzialmente inerte. Il “serbatoio” delle elettriche è su un altro piano: la batteria della Tesla Model 3 pesa 450 kg ed eroga circa 350 volt ma troviamo più di 100 V anche in una piccola ibrida. Come lavorare su un veicolo che ha queste tensioni anche a motore spento? Abbiamo cercato sul Web, capendo che negli USA si formano i meccatronici per le elettriche con corsi riconosciuti da Università e Istituzioni mentre l’Italia rimane indietro. Sappiamo bene che le automobili elettrificate cambieranno le officine e chi ripara le elettriche dovrà avere competenze nuove: in che modo si possono acquisire in Italia?

LA SITUAZIONE ITALIANA

Per parlare del nostro Paese dobbiamo partire dall’Unione Europea, che non ha diramato direttive specifiche per questo settore. Come emerso nell’intervista all’ingegner Raffaele Greco, in Italia vigono due Norme tecniche: la CEI EN 50110-1 europea e la CEI 11-27 sviluppata localmente. Le norme 50110 e 11-27 si riferiscono a “tutte quelle operazioni e attività di lavoro sugli impianti elettrici, a essi connessi e vicini a essi”. Si tratta quindi di regolamenti generici che riguardano il personale che lavora con l’alta tensione ma il settore automotive ha bisogno di formazione specifica. Una ricerca sul Web evidenzia che in Italia corsi più mirati sono erogati da scuole, enti di formazione, organizzazioni di categoria e aziende automotive.

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A SCUOLA DI ELETTRICO

ITS Maker, per esempio, nasce dagli ITS (le Scuole di tecnologia per diplomati) di Bologna, Modena e Reggio Emilia nel 2013. Oggi è il polo dell’area meccanica e meccatronica dell’Emilia Romagna e organizza corsi come quello chiamato “Tecnico superiore in motori endotermici, ibridi ed elettrici”. ELIS, una realtà educativa non profit creata da Josemaria Escrivà, fondatore dell’Opus Dei, organizza poi il corso Meccanica d’auto e Tecnico veicoli elettrici. È un programma di pre-inserimento lavorativo progettato da ELIS insieme a Nissan Italia, rivolto a giovani diplomati a quali dà anche la qualifica PAV. L’idea è avvicinare gli studenti di meccanica industriale al mondo del lavoro grazie al know-how e alle attrezzature tecniche e di diagnosi targate Nissan. Esso consta di una formazione di 3 settimane in ELIS, 6 giornate nel centro Nissan Academy e stage retribuito di 6 mesi nelle concessionarie Nissan.

ASSOCIAZIONI E RETI

Altri corsi vengono erogati poi da enti certificatori come il TÜV Italia e Bureau Veritas e da vari istituti scolastici pubblici e privati. Anche le associazioni professionali sono della partita: molte sezioni locali di Confartigianto organizzano corsi di formazione finalizzati per le auto elettriche e ibride. Non manca all’appello il CEI, che organizza corsi in aula, online e con l’E-Learning. Importante è anche il contributo delle reti di officine aftermaket e dei produttori di attrezzature. Groupauto-Puntopro, per esempio organizza i suoi corsi, anche presso i ricambisti più strutturati, e lo stesso fanno Bosch e Magneti Marelli. Anche Texa, il produttore di diagnosi, organizza corsi di specializzazione, usando anche le schede tecniche e di manutenzione dei più diffusi veicoli elettrici e ibridi. Questi corsi vengono erogati sia nella sede di Texa sia presso ricambisti e distributori.

REALTÀ A STELLE E STRISCE

Negli Stati Uniti la formazione tecnica dei meccatronici nel settore della manutenzione delle elettriche e ibride sembra più organizzata e riconosciuta ufficialmente. Il National STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) Consortium organizza corsi in Energy Storage, Electric and Hybrid TechnologyElectric Vehicle Data, Sensors and Control Systems e altro. Questi corsi danno fino a 30 crediti accademici a semestre e sono allineati alle competenze richieste dalla SAE International Vehicle Electrification Fundamentals. Passando poi all’azienda sinonimo delle auto elettriche moderne, Tesla, notiamo che è attiva nelle università perché vuole formare i “suoi” tecnici. Vediamo il Clean Tech Institute: organizza corsi di 16 settimane ed è accreditato per il Certified Electric Vehicle Technician training program in California.

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CONTRADDIZIONE ITALIA

Nel corso ci sono temi quali gli interventi di emergenza e la manutenzione sui veicoli elettrici e la conversione di auto a motore termico. L’Italia ha già un quadro normativo per la conversione elettrica ma ci vorrebbe una maggiore attenzione delle Istituzioni alla formazione specifica dei meccatronici. Grazie alla grande inchiesta di SicurAUTO.it sulla manutenzione delle auto elettriche e ibride sappiamo di quale manutenzione hanno bisogno questi veicoli e a quale prezzo. Quello che ci farebbe piacere sapere è a chi rivolgerci per un service affidabile e competente dei nostri gioielli tecnologici: Istituzioni, datevi una mossa! I meccatronici possono formarsi e acquisire competenze ma ci vorrebbero leggi e regolamenti che li guidino in maniera precisa e inequivocabile.

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