Officine indipendenti e ufficiali: chi ci guadagna dalla libera concorrenza? Le Case auto devono condividere i dati tecnici

Officine indipendenti e ufficiali: chi ci guadagna dalla libera concorrenza?

Le Case auto devono condividere i dati tecnici, ma spesso ostacolano gli autoriparatori indipendenti in barba alla libera concorrenza. Ne parliamo con l’Avv. Piergiorgio Beccari, esperto del settore automotive

 

Le Case auto devono condividere i dati tecnici, ma spesso ostacolano gli autoriparatori indipendenti in barba alla libera concorrenza. Ne parliamo con l’Avv. Piergiorgio Beccari, esperto del settore automotive

28 Maggio 2019 - 12:05

Le auto elettriche si stanno facendo largo sul mercato, anche se con numeri per adesso poco minacciosi. A dispetto delle immatricolazioni totali (è comunque recente il boom di vendite di auto elettriche e plug-in ad Aprile 2019), auto elettriche, ibride e connesse stanno già creando nuove dinamiche che riguardano da vicino il modo dell’aftermarket e la privacy dei consumatori. Da un lato officine di riparazione indipendenti e ricambisti sono chiamati ad investire sempre più risorse in strumentazioni e formazione, dall’altra i Costruttori di auto provano già a marcare il territorio con centraline blindate che richiedono permessi speciali della Casa (vedi il caso FCA di cui abbiamo parlato qui). Tra loro ci sarà l’automobilista-consumatore che dovrà scegliere a quale dei due affidare la manutenzione della sua auto, ora ibrida ma tra non molto anche elettrica e connessa. Chi sarà più avvantaggiato? L’officina del Costruttore o l’autoriparatore indipendente? Abbiamo approfondito queste ed altre curiosità con Piergiorgio Beccari, avvocato di ADIRA (Associazione Italiana dei Distributori Indipendenti di Ricambi per Autoveicoli). Leggi qui il commento del direttore di SicurAUTO.it sull’indagine.

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Chi è ADIRA e di cosa si occupa?

“ADIRA è l’associazione che, in Italia, rappresenta la filiera della distribuzione indipendente di ricambi auto e fa parte di FIGIEFA, ossia la Federazione di riferimento europea. ADIRA è nata in concomitanza con l’entrata in vigore del Regolamento 1400/2002 (meglio conosciuto come Legge  Monti o BER (Block Exemption Regulation), vale a dire il primo vero quadro normativo pensato dalla Commissione per il settore, dal 2010 sostituito dal nuovo regolamento n. 461 (NewBER). ADIRA ha partecipato a questo processo di cambiamento attraverso le consultazioni con le Istituzioni Italiane e, tramite FIGIEFA, con la Commissione UE.”

La NewBER ha davvero creato più concorrenza nel mondo aftermarket?

“A nostro parere, la New Ber ha sicuramente creato maggiore concorrenza nell’aftermarket indipendente, cioè produzione e distribuzione dei pezzi di ricambio nonché riparazione e manutenzione delle vetture. Tuttavia, dati certi li avremo solo all’esito del programma di valutazione relativo all’applicazione del Reg. 461/2010, lanciato dalla Commissione all’inizio del 2019 e propedeutico all’individuazione di un eventuale nuovo quadro normativo che, nel caso, entrerà in vigore a partire dal 2023 e dovrà tenere conto dei grandi cambiamenti tecnologici già in atto nel settore .”

In Italia c’è stato un aumento della concorrenza?

“In Italia come in Europa, un aumento della concorrenza c’è stato. Oggi i produttori e i distributori indipendenti di ricambi così come le officine di riparazione indipendenti hanno la possibilità di svolgere la propria attività contando su garanzie certe e su precise disposizioni normative (BER prima e NewBER dopo, ndr). Ma è anche vero, nel concreto, che la concorrenza delle Case auto continuerà ad essere forte proprio per l’interesse che le stesse ripongono nel settore del post vendita.” 

Quali operatori sono più avvantaggiati nell’aftermarket?

“La concorrenza interessa ogni soggetto che opera nel settore, dal produttore al distributore/ricambista fino alle officine. Gli operatori che più trarranno beneficio, saranno quelli capaci di cogliere per primi i cambiamenti del mercato e, grazie ad investimenti mirati, saranno in grado di soddisfare le nuove richieste della clientela.”

L’accesso alle informazioni tecniche dei veicoli è disponibile per gli indipendenti?

“L’accesso senza restrizioni, standardizzato e non discriminatorio alle informazioni tecniche sulla riparazione e manutenzione delle vetture da parte degli operatori indipendenti, è un principio oramai consolidato nella normativa di riferimento. Si tenga addirittura presente che il nuovo regolamento di omologazione dei veicoli, il quale entrerà in vigore il prossimo anno, addirittura prevede che il mancato rispetto delle disposizioni sulla disponibilità dei dati tecnici da parte di una Casa auto può portare fino alla sospensione o addirittura alla revoca dell’omologazione stessa.

Cosa ne pensa del caso FCA che ha blindato le centraline di Fiat e Jeep?

“A mio modesto parere, una simile condotta costituisce una chiara violazione delle vigenti norme in tema di accesso alle informazioni tecniche, tale da ledere i diritti acquisiti degli attori indipendenti. Il Costruttore, infatti, permette l’accesso solo grazie al proprio strumento di diagnosi ed ad uno specifico accredito sul portale. Il comportamento di FCA, quindi, discrimina i riparatori indipendenti rispetto agli autorizzati i quali possono accedere alle informazioni tramite OBD, grazie all’uso di strumenti di proprietà di FCA che già includono il certificato elettronico per l’accesso ai dati così come i produttori indipendenti di attrezzature risultano discriminati rispetto ad FCA stessa. Una concorrenza vera nel settore della diagnosi del veicolo e della sua riparazione, richiede che queste attività siano sempre possibili anche attraverso strumenti multimarca i quali devono poter operare senza alcuna restrizione affinché sia assicurata una concorrenza sana ed effettiva ad ogni livello. ADIRA, insieme alle altre associazioni che tutelano gli interessi del mondo indipendente, partecipa in forma diretta ogni azione necessaria all’eliminazione della problematica”.

Cosa sta cambiando a livello normativo per quanto riguarda i ricambi di carrozzeria?

“È in discussione, con una consultazione in Commissione, la riforma delle proprietà industriale e intellettuale e quindi eventuali modifiche alla direttiva del design, che ha un impatto pazzesco sulla riparazione relativa alle parti di carrozzeria. Si sta parlando della possibilità del produttore indipendente di produrre parti che la casa auto, protegge mediante apposite registrazioni, come disegni o modelli. Grazie alla c.d. clausola di riparazione in base alla quale i diritti conferiti dalla registrazione di disegni e modelli non possono essere utilizzati per impedire che un pezzo venga prodotto come ricambio se destinato al ripristino dell’aspetto estetico della vettura, i produttori indipendenti di parti di ricambio visibili hanno avuto la possibilità di riprodurre tali componenti. Tuttavia, non tutti i paesi dell’Unione Europea hanno introdotto nelle loro legislazioni nazionali un simile concetto: ciò ha determinato una situazione di incertezza e di disarmonizzazione da cui ne è derivato che in alcuni paesi (ad es. Italia, Spagna, Inghilterra) la riproduzione delle parti di carrozzeria coperte da registrazione era attività assolutamente lecita mentre in altri (come Francia e Germania) veniva considerata illegale. ADIRA, unitamente a CICRA/ECAR (Associazione che rappresenta i costruttori indipendenti di parti di carrozzeria) si sta battendo affinché, dopo anni di discussione, si arrivi finalmente ad una clausola di riparazione comune in tutta Europa.

Quali sono i limiti di un’officina indipendente non affiliata?

“Non credo sia corretto parlare di “limiti” in rapporto ad un’officina indipendente che decide di non affiliarsi a network specifici. È comunque vero che, oggi, l’attività dell’autoriparatore non può essere semplicemente ridotta alla riparazione in sé considerata ma si presenta come attività imprenditoriale a tutto tondo; quindi, una professione dove un ruolo decisivo gioca la formazione tecnica, la capacità di gestire i propri investimenti, la conoscenza delle normative, la comunicazione con i propri clienti. Questo può spiegare la tendenza delle officine non autorizzate ad aderire a network specifici i quali, come noto, offrono servizi di supporto all’attività dell’autoriparatore, ad esempio in termini commerciali o di formazione. Ma ciò non significa in alcun modo, sempre secondo il mio punto di vista, che un’officina indipendente non affiliata a network non possa essere ugualmente competitiva sul mercato”

Officina della concessionaria o indipendente: cosa influisce nella scelta?

“Piuttosto, vedo il problema in questi termini. Officina autorizzata (della concessionaria) ed officina indipendente rappresentano realtà diverse, ciascuna con i propri pregi ed i propri limiti. Ma, entrambe, intervengono nel momento in cui, in capo al cliente automobilista, sorge l’esigenza di riparare o manutenere la vettura, anche durante il periodo di garanzia. In rapporto a tali servizi (riparazione e manutenzione), la normativa di riferimento (New Ber) pone i due soggetti su un piano di equivalenza, ovviamente all’interno di un sistema proconcorrenziale. Un simile concetto non sempre arriva al cliente o è conosciuto dallo stesso; e ciò per molteplici ragioni. Ma spetta comunque agli indipendenti agire per vincere questo retaggio oramai datato e superato..”

Perché è importante la fattura ai fini della garanzia anche per l’autoriparatore?

“La possibilità per gli indipendenti di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria sulla vettura (c.d. tagliandi) anche durante il periodo di garanzia della medesima, senza che ciò (vale a dire l’effettuazione del tagliando da parte dell’officina indipendente) possa essere utilizzato dalla casa auto per privare l’automobilista dei propri diritti di garanzia, è una delle “pietre angolari” della normativa comunitaria in materia di servizi di riparazione e manutenzione. Tuttavia, è sempre bene precisare che i tagliandi del veicolo deve essere eseguita con le modalità indicate dalla casa costruttrice, utilizzando ricambi originali o equivalenti. La fattura, in questo ambito, rappresenta pertanto il documento attestante che l’esecuzione dell’operazione di manutenzione ordinaria è stata fatta in conformità con le previsioni del costruttore; serve dunque a tutelare tanto l’’officina che ha eseguito l’intervento quanto il cliente da possibili contestazioni sollevate dalla casa madre e dirette a negare la richiesta di operatività della garanzia. Più in generale, un principio che deve guidare oggi l’autoriparatore nello svolgimento della propria professione è quello di documentare l’attività svolta, dal momento che è solo agendo in questa maniera attenta che si circoscrive il rischio di possibili contestazioni”.

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