Diagnosi auto con blocco: cosa cambia dal 1° settembre 2020 Dal 1° settembre 2020 nuovo regolamento sulle omologazioni con alcune novità sulla diagnosi auto con blocco: ecco cosa prevede il regolamento UE 2018/858

Diagnosi auto con blocco: cosa cambia dal 1° settembre 2020

Dal 1° settembre 2020 nuovo regolamento sulle omologazioni con alcune novità sulla diagnosi auto con blocco: ecco cosa prevede il regolamento UE 2018/858

15 Luglio 2020 - 09:07

Dal 1° settembre 2020 la Commissione Europea centralizza l’autorità d’intervento sulle omologazioni auto e di conseguenza anche sugli obblighi dei Costruttori riguardo le informazioni tecniche di riparazione. La diagnosi auto con blocco è una delle più controverse novità che vede sempre più i Costruttori Auto blindare le centraline per motivi di sicurezza (reale o presunta). All’estremo opposto l’Independent Aftermarket reclama libera concorrenza all’UE. Ecco cosa cambia (e cosa no) dal 1° settembre 2020 con il regolamento UE 2018/858.

Aggiornamento del 15 luglio: abbiamo apportato alcune modifiche dopo esserci confrontati con uno dei maggiori produttori di Tool Diagnostici su alcuni dettagli da chiarire.

DIAGNOSI AUTO CON BLOCCO E L’OBBLIGO DI ACCESSO AI DATI SICURO

Le centraline FCA bloccate e l’impossibilità di fare la diagnosi senza registrazione sono l’avvio di un cambio di rotta che riguarderà tutti i Costruttori auto. Una condizione che costringerà gli indipendenti a dotarsi di uno strumento originale o di strumenti multimarca capaci di gestire gli accessi tramite l’uso dei certificati. Questo è utile ai produttori terzi di diagnostica per realizzare alternative flessibili alle apparecchiature ufficiali. Con il regolamento UE 2018/858 si confermano gli obblighi del Costruttore a fornire l’accesso alle informazioni OBD del veicolo. Ma cosa più importante, l’UE avrà poteri più ampi in caso d’irregolarità. Le nuove auto quindi saranno sempre più dotate di hardware (centraline Security Gateway o analoghi blocchi) e software gestiti principalmente dai Costruttori, almeno per ora. Per i Costruttori auto si chiama Extended Vehicle (Veicolo Esteso) l’accesso sicuro ai dati dell’auto tramite una “struttura” esterna, non ancora obbligatorio, che ha messo in allerta gli indipendenti poiché ritenuta contraria ai principi di libera concorrenza. Si preannuncia una guerra ancora più aspra sul controllo dei dati delle auto connesse (come vi raccontavamo qui tempo fa).

DIAGNOSI AUTO CON BLOCCO E AUTO CONNESSE

Alcuni Costruttori (vedi FCA con la diagnosi SGW e Mercedes Benz con l’autenticazione Seed&Key) si sono mossi in anticipo e i produttori terzi di apparecchiature di diagnostica (alzando la voce a Bruxelles tramite l’associazione EGEA) hanno appianato le prime divergenze. Ci risulta che altri Costruttori (PSA, Kia-Hyundai, Renault, Nissan, Daimler, Ford e altri) stiano da alcuni mesi stiano collaborando a un processo di certificazione degli accessi ai dati diagnostici per gli operatori indipendenti. La portata di questo cambiamento spiana la strada anche alla riparazione da remoto delle auto connesse. Questo, come anticipato, è un altro fronte di scontro poiché il legislatore europeo dovrà stabilire se a gestire i dati saranno i Costruttori dei veicoli, anche tramite i Neutral Server come Caruso, che faranno da “intermediari” (immagine sotto). Oppure se i dati dovranno continuare a essere accessibili direttamente via OBD, come impone la norma attuale, e/o tramite accesso telematico OTP. Ma torniamo alla diagnosi auto con blocco sulle nuove auto omologate in Europa.

DIAGNOSI AUTO CON BLOCCO E ABBONAMENTI A PAGAMENTO

Con il regolamento UE 2018/858 l’accesso ai dati del veicolo dovrà avvenire solo in conformità a norme tecniche, alla protezione dei dati e alle regole di concorrenza. Quindi, da un lato i Costruttori di auto dovranno certificare l’accessibilità alle informazioni per ottenere l’omologazione. Dall’altro, potranno riscuotere un pagamento per l’accesso a queste informazioni ma senza creare blocchi verso gli indipendenti, secondo il regolamento. “ll costruttore può chiedere la corresponsione di un canone ragionevole e proporzionato per l’accesso alle informazioni sulla riparazione e la manutenzione dei veicoli”. Dove la proporzionalità oggettiva potrebbe essere affidata all’interpretazione, salvo applicare un fattore di equità tra la rete ufficiale e gli autoriparatori indipendenti: leggi quanto costa fare la diagnosi SGW autenticata FCA e i futuri (ulteriori) aumenti di prezzo.

LA COMMISSIONE UE POTRA’ MULTARE I COSTRUTTORI AUTO  

Dal 1° settembre 2020 non ci sarà alcun obbligo per i Costruttori di blindare le centraline. Piuttosto, il regolamento UE 2018/518 introduce importanti novità in fatto di omologazioni. Un testo unico sostituisce un insieme di norme e dà maggiore potere alla Commissione UE d’intervenire in caso d’inadempimenti. La novità è evidentemente una contromisura all’eventuale ripetersi di situazioni simili al Dieselgate. In tale circostanza la Commissione ha dovuto interpellare le singole Autorità nazionali che hanno rilasciato le omologazioni. In caso d’inadempimento rispetto a quanto previsto per l’omologazione, invece, la Commissione potrà sanzionare direttamente il Costruttore. Quanto alla diagnosi auto con blocco, il regolamento chiarisce che i Costruttori devono utilizzare la porta OBD come canale principale di comunicazione. Ciò che sarà argomento caldo di dibattito sui tavoli tecnici europei però riguarda i canali di comunicazione alternativi (telematici, ottici, ecc). Da un lato i Costruttori spingono per l’Extended Vehicle, dall’altro tutti gli altri operatori indipendenti chiedono l’OTP (OnBoard Telematics Platform) che permetta all’utente di decidere a chi inviare i dati della sua auto.

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