UK, UBER dovrà assumere i driver: fine del modello di business?

UK, UBER dovrà assumere i driver: fine del modello di business? Sentenza rivoluzionaria della Corte londinese che dice a UBER di assicurare ai driver stipendio e ferie pagate

Sentenza rivoluzionaria della Corte londinese che dice a UBER di assicurare ai driver stipendio e ferie pagate, confermato il ricorso in appello

29 Ottobre 2016 - 03:10

Il Tribunale di Londra emette una sentenza che rischia di stravolgere il modello di business creato dalla società di Car Hiring UBER. Per i giudici i driver occasionali affiliati alla ormai celebre compagnia californiana sono da considerarsi lavoratori dipendenti e quindi devono godere di tutti i diritti spettanti alla categoria. La sentenza apre uno scenario totalmente inaspettato e che preoccupa le compagnie della sharing economy, ma UBER ha già presentato ricorso in appello.

IL GIUDICE DECIDE, SI A STIPENDI E FERIE Due lavoratori affiliati a UBER hanno mobilitato i sindacati britannici per rivendicare precise condizioni contrattuali derivanti dal rapporto con la compagnia americana. Le Unions hanno portato il caso al Tribunale di Londra i cui giudici hanno dato ragione ai driver, obbligando di fatto la società a pagar loro uno stipendio e a garantire perfino un periodo di ferie. La difesa di UBER si è basata sul fatto che gli autisti sono da considerarsi lavoratori autonomi in quanto decidono a loro piacimento quando e quanto lavorare. Evidentemente questo chiaro concetto non è stato sufficiente a convincere i giudici (Sapevi che UBER pensa già ai passaggi in aereo?).

CONTROLLO TROPPO INVASIVO? La tesi difensiva di UBER non è stata sufficiente a salvaguardare il modello di business e sono state ritenute le motivazioni portate alla sbarra dai sindacati. L'accusa chiave, secondo quanto asserito dai due driver “ribelli” si basa sulle modalità di controllo che la compagnia di San Francisco usa per monitorare le attività dei tassisti affiliati (Leggi la proposta di legge per regolamentare il Car Pooling in Italia). Questo tipo di controllo configurerebbe non tanto un contesto di autonomia e indipendenza, quanto piuttosto un rapporto subordinato e dipendente.

SECONDO UBER I DRIVER VOGLIONO AUTONOMIA Riguardo la sentenza si è pronunciato Jo Bertram, responsabile UK di UBER, il quale ha dichiarato “La stragrande maggioranza degli autisti di UBER vuole mantenere la libertà di decidere quando e per quanto tempo lavorare, senza vincoli contrattuali da lavoratori dipendenti”. La decisione del Tribunale londinese può avere forti ripercussioni per realtà analoghe a UBER e prestare il fianco a ulteriori rivendicazioni da parte dei lavoratori. Come è lecito aspettarsi il management della compagnia californiana ha presentato immediato ricorso in appello, vedremo quindi che piega prenderà la vicenda nel secondo grado di giustizia (Leggi come FCA corteggia UBER per una partnership).

 

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