Tesla, per aumentare i profitti licenzia 3500 dipendenti

La ristrutturazione annunciata da Musk porta al licenziamento di 3500 persone, a rischio la produzione della Tesla Model 3 Sedan?

 
Tesla, per aumentare i profitti licenzia 3500 dipendenti La ristrutturazione annunciata da Musk porta al licenziamento di 3500 persone

La ristrutturazione annunciata da Musk porta al licenziamento di 3500 persone, a rischio la produzione della Tesla Model 3 Sedan?

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13 Giugno 2018 - 11:06

I progetti futuri di Tesla sono grandi ed ambiziosi, i costi attuali anche e purtroppo arriva una brutta notizia per i dipendenti del gigante impegnato nell'elettrico. Il patron Elon Musk annuncia un consistente taglio al personale che manderà a casa il 9% del totale dei dipendenti, a farne le spese saranno le persone impiegate in ruoli considerati non più fondamentali. Lo scopo è quello di rendere più redditizi i profitti dell'azienda e già dopo poche ore il titolo guadagna punti in borsa, ma Musk annuncia anche che Tesla non si rinuncerà nel tentativo di diventare leader nel campo dell'elettrico, una missione che dipenderà tanto anche dalla prossima Model 3.

UNA MAIL POCO GRADITA Elon Musk ha inviato a tutti i suoi dipendenti una mail per metterli al corrente della decisione presa e delle relative motivazioni; per evitare voci di corridoio e pronti attacchi dai media, il numero uno di Tesla ha scelto di rendere pubblica l'e-mail inviata sfruttando, come di consueto, il suo account Twitter. “Stiamo procedendo ad una comprensiva ristrutturazione della nostra grande compagnia – si legge nella mail – e nella necessità di ridurre i costi ed aumentare i profitti, abbiamo preso la difficile decisione di mandare via il 9% dei nostri colleghi”. Non ci sono numeri ufficiali, ma approssimativamente Tesla dovrebbe avere al seguito un totale di 40.000 dipendenti, e facendo un rapido calcolo saranno circa 3.5000 le persone licenziate. Gli incidenti e diverse difficoltà avevano già messo in crisi Tesla qualche mese fa, ma quest'ultima scelta è stata presa, secondo Elon Musk, perché dopo una grande crescita avvenuta in pochi anni, ci sono alcuni ruoli che in passato erano necessari ma oggi non sono più giustificabili. Resta difficile capire con precisione a chi si riferisce, ma in maniera molto esplicita viene detto che la produzione non verrà intaccata, anzi.

LA MODEL 3 NON SI FERMA Nella mail si legge infatti che il taglio dei costi “Riguarderà le persone stipendiate e non chi è impegnato nella produzione, e non influenzerà quindi la nostra capacità di raggiungere gli obiettivi di produzione della Tesla Model 3 nei prossimi mesi” (ecco quanto costa produrla). Musk vuole quindi arrivare comunque già entro la fine di questo mese ad una produzione di ben 5.000 unità a settimana, ma bisogna anche ricordare che la produzione è svolta con l'ausilio dei robot – sono loro la colpa del ritardo? – e quindi è ovvio che nelle fabbriche non sia presente una parte così consistente (e costosa) del personale; ma soprattutto considerato il recente scandalo dell'anno scorso sarebbe stato anche inopportuno creare rumore intorno a chi è impegnato nella produzione, che deve necessariamente rimanere ad un ritmo alto se effettivamente si vuole arrivare ai numeri dichiarati. Ancor prima di ufficializzare del tutto i licenziamenti però, la notizia ha generato già degli effetti positivi per l'azienda di Musk.

L'INIZIO DELL'ASCESA? Secondo quanto riportato dal media statunitense Reuters negli ultimi anni i grandi investimenti di Tesla nel futuro crossover Model Y e soprattutto nella famosa Gigafactory (leggi il nostro approfondimento), hanno portato le casse dell'azienda in negativo per un totale di 1 miliardo di dollari nel primo trimestre del 2018 con un ulteriore -277 milioni di dollari nel secondo. A detta degli analisti la nuova ristrutturazione non porterà in positivo Tesla nei prossimi due quadrimestri, ma nel breve termine non dovrebbero comunque esserci ulteriori licenziamenti ed è già un fatto positivo (per i dipendenti). Da Wall Street arrivano poi buone notizie: le azioni Tesla aumentate in poche ore del 7%, riparando in piccola parte la profonda crisi che ad aprile aveva fatto registrare un calo del 35% rispetto ai picchi raggiunti lo scorso settembre. I licenziamenti quindi invece di subir critiche, iniziano già a portar soldi nelle tasche di Musk.

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