La Tesla Model 3 è in ritardo? Colpa dei robot

La Tesla Model 3 è in ritardo? Colpa dei robot In un'intervista alla CBS

In un'intervista alla CBS, il proprietario di Tesla, Elon Musk, avrebbe dato la colpa ai robot per i ritardi sulla produzione della Model 3

17 Aprile 2018 - 10:04

Non importa come se ne parli, purché se ne parli. Forse è questo l'unico elemento positivo in questo periodo per Elon Musk e la sua creatura più brillante, Tesla, che sta passando uno dei momenti più burrascosi della sua giovane vita. Tutto sembrava procedere a vele spiegate per l'eclettico sudafricano , fino al lancio del suo Space X. Quello che poteva essere il “decollo” di Tesla sembra essere invece diventato uno spartiacque per l'azienda americana produttrice di auto elettriche. Da quel momento una serie di passi falsi stanno minando alla base la credibilità e la forza del progetto e come se non bastasse continuano i problemi sulla produzione della Model 3. Proprio a riguardo, Musk è intervenuto ai microfoni della CBS spiegando la causa di tali ritardi.

LA CAUSA DEI RITARDI Questa volta non si parla di macchine nello spazio – qui il nostro parere – o degli strascichi legali dell'incidente mortale che ha coinvolto una Model X – colpa del guidatore o del sistema di guida autonoma? –  o dei richiami che hanno coinvolto la Model S, ma della Model 3. Il modello d'assalto della Casa americana, che doveva portare una mobilità sostenibile nelle case di tantissimi automobilisti. Sappiamo tutti dei ritardi nella produzione di questa vettura, tanto da aver creato non pochi problemi agli acquirenti, che sono ancora in attesa di riceverla. Elon Musk, questa settimana intervistato da Gayle King, giornalista della CBS all'interno della trasmissione This Morning, avrebbe dato una risposta a questi rallentamenti: i robot.  

PREVISTE 5.000 UNITÀ AL MESE, NE ARRIVANO 2.000 E no, non si parla di fantascienza, ma dei tanto conclamati robot dediti all'assemblaggio delle Model 3 nella fabbrica di Tesla. Un passo indietro molto importante vista l'enorme fiducia che il sudafricano aveva dimostrato in questi sistemi di autonomazione che dovevano garantire un volume di 5.000 auto a settimana, mentre attualmente raggiunge a malapena i 2.000 – la fabbrica del futuro? I dipendenti non sono dello stesso avviso. Ritmi troppo blandi, che non permettono di rispondere alla domanda di 500 mila Model 3 già preordinate. Alla domanda “sono stati i robot a rallentare la produzione?” Musk ha risposto con un “Sì, l'hanno fatto…”, aggiungendo: “Avevamo questa folle, complessa, rete di nastri trasportatori e non funzionava, quindi ci siamo liberati di tutta quella faccenda”.

“GLI UMANI SONO SOTTOVALUTATI” I commenti legati a questo sistema di produzione da parte di Musk, non si sono fermati all'intervista, ma sono continuati anche successivamente, con un Tweet nel quale l'uomo che ha spedito un'auto su Marte torna ad avere “fiducia” negli esseri umani: “Sì, l'eccessiva automazione di Tesla è stata un problema. Per essere precisi, un mio errore. Gli umani sono sottovalutati”. Arrivano inoltre conferme sul periodo che gli acquirenti dovranno attendere prima di avere la propria Model 3 “Ci vorranno però da sei a nove mesi in più del previsto”, mentre gli acquirenti dovranno continuare ad attendere, speranzosi, l'arrivo della propria auto.

TESLA IN CRISI? Intanto Musk ha momentaneamente fermato le linee di montaggio nella fabbrica di Feemont per una settimana, con un intervento atto a migliorare l'automazione e per cercare di risolvere i blocchi nella produzione che stanno rallentando le consegne della Model 3. In ogni caso, questi ritardi, stanno causando sempre più problemi alla Casa americana, che sta vedendo lentamente scendere le proprie azioni, da 340 a 252 dollari, rispondendo alle critiche giunte dall'Economist che, in un articolo, aveva detto che Tesla sarebbe alla ricerca di 2,5 miliardi di dollari in fondi per poter uscire da questa crisi: “Tesla sarà redditizia e il cash flow aumenterà nel terzo e quarto trimestre, quindi non è necessario raccogliere fondi”. Ci sarà da credere al magnate sudafricano? Restiamo in attesa di interessanti novità. 

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