Continental fiuta l'affare delle batterie allo stato solido
L'Europa non vuole rimanere in disparte e finanzierà le batterie per le auto elettriche. Continental lo sa e punta sulle batterie allo stato solido

L'Europa non vuole rimanere in disparte e finanzierà le batterie per le auto elettriche. Continental lo sa e punta sulle batterie allo stato solido
Appare sempre più probabile che l'evoluzione dell'automotive cambierà equilibri che sembravano ormai cristallizzati. Pensiamo alla guida autonoma, nella quale le aziende tecnologiche (nel novero includiamo anche Tesla) sembrano avere un certo vantaggio sulle Case tradizionali. Queste ultime acquisiscono le competenze necessarie comprando startup semisconosciute ma appetibili perché molto avanti nell'Intelligenza Artificiale e nella sensoristica avanzata. Una rivoluzione simile riguarda le elettriche, il cui baricentro sarà presumibilmente sdoppiato in Asia e negli USA (leggi che per le auto elettriche Asia e USA saranno i top player). Una parte di questo “spostamento” dipende dalle batterie, un settore promettente nel quale Continental vuole avere un ruolo di peso.
BATTERIE SÌ MA NON QUALSIASI L'auto elettrica, anche se può apparire identica a quella con il motore a scoppio ha una costruzione ben diversa. Il propulsore è più compatto e meno complicato, l'elettronica, incorporando un grosso inverter di potenza, è più ingombrante e, ultimo ma non ultimo, è presente un pacco batterie molto consistente. Questi componenti si prestano bene alla fornitura da parte di Aziende esterne con una conseguenza importante: una progressiva perdita di valore dell'esperienza dei motoristi più evoluti, che sono soprattutto europei. Anche le batterie sono una variabile importante ed è per questo che l'Unione Europea vuole un'alleanza fra dei Costruttori per contrastare l'Asia sulle batterie. Il fornitore globale Continental vuole avere un ruolo importante nella partita e punta direttamente alle promettenti batterie allo stato solido.
MENO LIQUIDA, MENO RISCHI Apprendiamo infatti, dalla voce dell'amministratore delegato Elmar Degenhart, che Continental sta valutando un investimento nella produzione di batterie per competere con i produttori asiatici e statunitensi.
Quest'affermazione, raccolta dal settimanale Automobilwoche in un'intervista, è completata dalla frase: “possiamo ipotizzare di entrare nella produzione di batterie innovative e questo può anche comprendere la produzione delle singole celle”. Degenhart è dell'idea che non sarebbe opportuno investire nelle celle agli ioni di Litio basate sulla tecnologia attuale ma dovrebbe piuttosto puntare sulle nuove batterie allo stato solido, che potrebbero entrare in produzione nel 2024 o nel 2025 (leggi della ricerca USA per batterie al Litio 3 volte più potenti). Per motivare questa scelta ha detto che “abbiamo bisogno di un salto tecnologico nella densità energetica e nei costi. Le celle a stato solido non hanno un elettrolita liquido e sono quindi molto meno infiammabili”.
VICINI AI CLIENTI I costruttori europei assemblano già batterie per auto elettriche ma il Vecchio Continente non ha, di fatto, una produzione significativo di celle, che provengono, ad oggi, soprattutto dall'Asia (leggi di Northvolt che vuole creare una Gigafactory in Europa). Il mercato è dominato dalle giapponesi Panasonic e NEC, dalle coreane LG Chem e Samsung e dalle Cinesi BYD e CATL; negli USA c'è poi Tesla e la sua Gigafactory. Degenhart vorrebbe un consorzio per distribuire i costi, che sono stimati in 3 miliardi di euro per un impianto da circa 500 mila batterie l'anno.
Secondo l'AD avrebbe senso costruire tre impianti, ovvero uno per continente: Europa, America e Asia in modo da essere vicini ai clienti di ogni regione. La Germania sarebbe però fuori gioco a causa dei suoi prezzi dell'elettricità, sottolineando che LG e Samsung stanno costruendo fabbriche di batterie in Polonia e Ungheria, paesi nei quali la bolletta è circa la metà. Degenhart ha anche parlato dei diesel, che saranno ancora cruciali nonostante il dibattito emotivo nel quale si trovano. L'AD ribadisce che “i diesel moderni possono contribuire alla protezione dell'ambiente, se usati correttamente”. Ricordiamo che al Salone di Francoforte Continental ha presentato il suo Super Clean Electrified Diesel, progettato per soddisfare il limite di 80 milligrammi al chilometro per l'ossido d'Azoto anche in condizioni di guida reali. “Un'ulteriore riduzione di circa 50 milligrammi è possibile: il diesel ha il potenziale per essere super pulito” promette Degenhart.