Rendicontazione multe: il Governo studia come sanzionare i Comuni

Rendicontazione multe: il Governo studia come sanzionare i Comuni

Torna sulle prime pagine la questione della rendicontazione multe e delle sanzioni mai applicate: il Governo sta valutando delle soluzioni

27 Maggio 2022 - 10:05

Sono in arrivo forse delle soluzioni per risolvere l’annosa questione delle sanzioni per i Comuni che non comunicano i proventi delle multe con gli autovelox e come vengono utilizzati (rendicontazione multe). Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, nel corso di un’audizione alla Camera, specificando che il Governo sta valutando l’ipotesi di una sanzione pecuniaria per gli enti locali inadempienti che possa applicarsi automaticamente.

RENDICONTAZIONE MULTE: LE SANZIONI PER I COMUNI INADEMPIENTI NON FUNZIONANO

Comuni, Province, Città metropolitane e Unioni di Comuni hanno l’obbligo, per legge, di rendicontare ogni anno gli importi incassati delle contravvenzioni elevate per violazioni al Codice della Strada e a dichiarare quanti di questi derivano dagli autovelox e come sono utilizzati. Una parte dei proventi delle multe dev’essere infatti usata per interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle strade, come richiede l’articolo 142 comma 12-quater del Codice della Strada. Gli enti locali che non trasmettono la rendicontazione annuale delle multe sono puniti con la decurtazione fino al 90% delle somme spettanti e con la segnalazione alla Corte dei Conti per danno erariale.

Tuttavia numerosissimi Comuni continuano a fare gli gnorri (in base ad alcune ricerche il 20% degli enti non ha inviato la relazione sugli incassi dalle multe nel 2019, altri l’hanno inviata ma senza specificare come hanno speso i soldi) contando sul fatto che le ipotetiche sanzioni previste dal codice sono di fatto inapplicabili, essenzialmente per due motivi:

– gli introiti delle multe stradali affluiscono direttamente nelle casse degli enti locali e il Ministero dell’Interno (o eventuali altri soggetti) non ha tecnicamente la possibilità di prelevarli;

– a prescindere da questo, la sanzione rimane comunque pura teoria se il Comune o altro ente locale non ha trasmesso la rendicontazione dei proventi incassati con le multe (in altri termini non si può stabilire una sanzione ‘del 90%’ su un importo che non si conosce).

RENDICONTAZIONE MULTE: LE SOLUZIONI PROPOSTE DAL GOVERNO PER STANARE I COMUNI RETICENTI

Urge dunque trovare una soluzione per costringere tutti gli enti locali interessati a rendicontare per tempo gli introiti delle multe e a comunicare nel dettaglio come hanno speso questi incassi per migliorare le strade (non è una questione di lana caprina, ne va della sicurezza di tutti: in Italia circa il 40% degli incidenti ha come concausa le infrastrutture fatiscenti). E per fortuna pare che il Governo ci stia finalmente pensando, valutando alcune soluzioni come ha spiegato alla Camera il ministro Giovannini.

In particolare, ha riferito il titolare del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità, l’Esecutivo sta verificando la fattibilità di una sanzione amministrativa pecuniaria, modulata sulla base del numero degli abitanti del Comune inadempiente, che si possa applicare in automatico. “Si potrebbe prevedere”, riporta la relazione del ministro “l’obbligo di versare l’importo delle sanzioni su un capitolo di entrata del bilancio dello Stato per essere successivamente destinato alle finalità di sicurezza stradale previste. In mancanza del versamento potrebbe essere il ministero dell’Interno a provvedere, con proprio decreto, al recupero delle somme dovute a valere su altri trasferimenti agli enti locali inadempienti. L’obbligo di segnalazione alla procura regionale della Corte dei Conti dei Comuni inadempienti rimarrebbe, ponendolo però in capo all’organo di revisione contabile degli stessi enti locali”.

Rendicontazione multe Governo sanzioni

MULTE STRADALI: NEL 2022 PIÙ TRASPARENZA CON L’OBBLIGO DI PUBBLICARE ONLINE LA RENDICONTAZIONE MULTE

Vedremo cosa succederà, intanto già nel 2022 si attende maggiore trasparenza a seguito della modifica introdotta dalla legge di conversione del decreto Infrastrutture 2021, in base alla quale ciascun ente locale, entro 30 giorni dalla trasmissione della rendicontazione al MIMS e al Ministero dell’Interno, deve pubblicare la relazione annuale sull’ammontare complessivo dei proventi derivanti da multe stradali in un’apposita sezione del proprio sito internet istituzionale. E a decorrere dal 1° luglio 2022, il Ministero dell’Interno, entro 60 giorni dalla ricezione, deve a sua volta pubblicare, sempre in un’apposita sezione del proprio sito web istituzionale, le relazioni pervenute. In questa maniera tutti potranno per lo meno conoscere l’identità dei Comuni reticenti.

ULTERIORI PROPOSTE PER SANZIONARE I COMUNI INADEMPIENTI

Le parole del ministro Giovannini sulle intenzioni del Governo di porre fine all’inerzia delle amministrazioni locali (ma anche di quelle centrali che dovrebbero controllare e sanzionare gli enti inadempienti e finora non l’hanno fatto) sono sicuramente incoraggianti, sempre sperando che dalle chiacchiere poi si passi ai fatti. Tuttavia non hanno convinto del tutto l’On. Simone Baldelli, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e componente della Commissione trasporti della Camera: Ecco le sue dichiarazioni:

Trovo grave che il ministro Giovannini non abbia ancora fornito i dati sui proventi delle multe stradali del 2020, speriamo arrivino presto perché so che sono già stati chiesti al Viminale. E trovo strano che il MIMS non faccia controlli a campione massivi sui dati forniti. Chiediamo che il numero di verifiche si estenda e che includa automaticamente almeno tutti i capoluoghi di provincia. È anche grave”, ha aggiunto, “che dopo anni non si sia ancora trovato un modo di applicare automaticamente le sanzioni e che il ministero pensi di poter sanzionare i Comuni inadempienti solo sulla base del numero degli abitanti, senza considerare il volume delle entrate da multe stradali all’interno dei relativi bilanci”.

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