Patente digitale e pratica dai 17 anni: le nuove proposte UE

Patente digitale e pratica dai 17 anni: le nuove proposte UE

Patente digitale e pratica dai 17 anni sono tra le nuove proposte della Commissione UE per ammodernare le norme e migliorare la sicurezza stradale

1 Marzo 2023 - 16:30

La Commissione europea ha presentato le sue proposte per ammodernare le norme sulle patenti di guida, anche attraverso l’introduzione di una patente digitale valida in tutta l’UE, e nuove disposizioni per aumentare la sicurezza stradale con particolare attenzione ai giovani conducenti, i cosiddetti neopatentati. Previste inoltre nuove regole per facilitare lo scambio di informazioni ed evitare l’impunità delle infrazioni commesse all’estero. Nei prossimi mesi queste proposte saranno esaminate dal Parlamento europeo e dal Consiglio, nell’ambito della procedura legislativa ordinaria che porterà (eventualmente con modifiche) alla definitiva approvazione delle norme. Adesso scopriamo, una per una, tutte le proposte della Commissione UE.

LA PATENTE DIGITALE

Per semplificare il riconoscimento delle patenti di guida tra Stati membri, la Commissione propone per la prima volta al mondo l’introduzione di una patente digitale. In questo modo la sostituzione, il rinnovo o la conversione di una patente di guida saranno molto più semplici perché tutte le procedure si svolgeranno online. Analogamente sarà più semplice per i cittadini di Paesi extra-UE in cui vigono norme di sicurezza stradale comparabili convertire la propria patente di guida in una dell’Unione Europea.

NUOVE REGOLE PER I NEOPATENTATI

Per la Commissione UE è fondamentale migliorare la sicurezza stradale dei neopatentati perché, sebbene i giovani rappresentino soltanto l’8% della totalità degli automobilisti, 2 incidenti mortali su 5 coinvolgono un conducente (di automobili o motocicli) di età inferiore ai 30 anni. Si tratta dunque di una fascia di conducenti molto delicata su cui è doveroso intervenire, al di là delle limitazioni che già ci sono. Ecco le proposte avanzate dalla Commissione:

  • stabilire per i neopatentati un ‘periodo di prova’ di almeno 2 anni dopo il superamento dell’esame, armonizzato in tutti gli Stati UE, con norme più severe a cominciare dalla tolleranza zero per la guida in stato di ebbrezza;
  • possibilità per i giovani di sostenere l’esame e iniziare la guida accompagnata di automobili e camion a partire dai 17 anni, al fine di acquisire esperienza di guida. Coloro che supereranno l’esame a 17 anni potranno guidare da soli a partire dal loro 18° compleanno e lavorare anche come conducenti professionisti se otterranno un impiego specifico. Ciò contribuirà a far fronte all’attuale carenza di autisti;
  • la massa ammessa dei veicoli della categoria B sarà adeguata per i veicoli a combustibile alternativo, perché i veicoli con batteria a zero emissioni possono essere più pesanti.

Occorre dire che in Italia abbiamo già limiti molto severi per i neopatentati e da qualche anno abbiamo pure introdotto la guida accompagnata per i 17enni (che peraltro non ha ottenuto particolare successo). Anche i kW massimi delle auto elettriche sono stati ritoccati di recente.

Patente digitale e pratica dai 17 anni

CONSEGUIMENTO DELLA PATENTE: PIÙ ATTENZIONE A UTENTI DEBOLI E AUTO ELETTRICHE

La Commissione UE propone l’adeguamento della formazione e degli esami dei conducenti per prepararli meglio alla presenza di utenti vulnerabili della strada. Ciò contribuirà ad accrescere la sicurezza dei pedoni, dei ciclisti e degli utenti di biciclette elettriche e monopattini elettrici nel contesto di una mobilità urbana sempre più sostenibile.

L’aggiornamento degli argomenti propedeutici agli esami di guida dovrà inoltre tener conto della transizione verso l’elettrico. Saranno valutate, tra le altre cose, la conoscenza e le competenze legate ai sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e ad altre tecnologie automatizzate, nonché quelle legate ai veicoli a zero emissioni. Ai candidati sarà anche insegnato in che modo il loro stile di guida influisce sulle emissioni, ad esempio attraverso la tempistica dei cambi di marcia. I conducenti saranno incoraggiati ad aggiornare sempre le proprie competenze e conoscenze di guida per tenere il passo con gli sviluppi tecnologici.

Ci sarà poi una valutazione più mirata dell’idoneità medica, che tenga conto dei progressi nelle cure mediche per malattie quali il diabete.

RICONOSCIMENTO DELLE MULTE ALL’ESTERO: APPLICAZIONE PIÙ EFFICACE

Le attuali norme dell’UE in materia di riconoscimento delle multe prese all’estero (in un altro Paese membro) hanno contribuito a garantire che i trasgressori del codice stradale non residenti fossero più facilmente individuabili. Tuttavia nel 2019 circa il 40% delle infrazioni commesse all’estero è rimasto impunito, sia perché i trasgressori non sono stati identificati sia perché non si è proceduto all’esecuzione forzata del pagamento.

La proposta della Commissione UE mira ad affrontare questo problema facilitando la cooperazione tra le autorità di contrasto che hanno comminato la multa e i Punti di contatto nazionali che devono individuare e comunicare le generalità del trasgressore.

Però attenzione: l’attuale sistema di cooperazione tra i Paesi dell’UE è previsto solo in caso di 8 specifiche infrazioni stradali. Questo vuol dire che in tutti gli altri casi non si può trasmettere la multa nello Stato del presunto trasgressore. Le infrazioni oggi previste sono: eccesso di velocità; mancato utilizzo della cintura di sicurezza o del dispositivo per i bambini; mancato arresto al semaforo rosso o altro segnale di stop; guida in stato di ebbrezza; guida sotto influenza di sostanze stupefacenti; mancato utilizzo del casco protettivo (per le moto); circolazione su corsia vietata; uso del cellulare o altri dispositivi durante la guida. La Commissione propone invece che il campo di applicazione venga esteso alle seguenti infrazioni stradali:

  • mancato rispetto della distanza di sicurezza dal veicolo che precede;
  • sorpasso pericoloso;
  • sosta pericolosa;
  • sorpasso con striscia longitudinale continua;
  • guida contromano;
  • mancato rispetto delle norme sull’utilizzo dei corridoi di emergenza;
  • uso di un veicolo sovraccarico.

Ciò contribuirà a ridurre l’impunità per tali infrazioni e a migliorare la capacità degli Stati membri di sanzionare i trasgressori provenienti da altri Stati UE. Garantirà inoltre la parità di trattamento tra trasgressori residenti e non residenti.

La normativa aggiornata rispetterà comunque la presunzione di innocenza e il diritto alla difesa delle persone accusate di aver commesso un’infrazione stradale, semplificando la comunicazione delle sanzioni e le procedure di un eventuale ricorso.

INTERDIZIONE ALLA GUIDA ESTESA A TUTTI GLI STATI UE

Infine, per evitare l’impunità dei trasgressori del codice stradale quando circolano in uno Stato estero, sarà istituito un nuovo sistema che consentirà l’applicazione dell’interdizione alla guida in tutta l’UE qualora un Paese membro decida di interdire un conducente a causa di una grave infrazione commessa sul suo territorio. Per la sicurezza stradale è infatti essenziale che i trasgressori rendano conto delle proprie azioni in tutti gli Stati membri. La proposta odierna riguarda linfrazioni gravi quali l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza o sotto l’influsso di sostanze stupefacenti e le infrazioni stradali che causano morte o lesioni personali gravi.

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