Bollo auto: novità nel 2026, ecco cosa cambia

Bollo auto: novità nel 2026, ecco cosa cambia

Il bollo auto in Italia subirà cambiamenti nel 2026. Ecco cosa sapere sulle nuove scadenze e sulle novità di gestione della tassa automobilistica

 

Il bollo auto in Italia subirà cambiamenti nel 2026. Ecco cosa sapere sulle nuove scadenze e sulle novità di gestione della tassa automobilistica

30 Giugno 2025 - 18:20

A partire dal 2026 il bollo auto in Italia potrebbe subire importanti modifiche sui termini di pagamento e gestione del tassa automobilistica. Contenuto nello ‘Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale‘, trasmesso dal parlamento alle Camere il 18 giugno scorso e su cui Camera e Senato dovranno esprimere un parere entro un mese, il nuovo sistema mira a semplificare le procedure, uniformare le scadenze e combattere l’elusione fiscale per le imprese. Non sono invece attese novità sul superbollo, del cui superamento si parla ormai da anni senza che nessuno abbia ancora mosso passi concreti.

BOLLO AUTO 2026: PAGAMENTI E SCADENZE UNIFORMATE

Una delle principali innovazioni riguarda la scomparsa del sistema di calcolo del primo bollo, oggi impostato su una durata compresa tra 9 e 12 mesi per raccordarsi alle scadenze fisse (per le auto con più di 35 kW) di aprile, agosto o dicembre. Invece, se passeranno le nuove modifiche, la prima tassa si pagherà ovunque per 12 mesi a partire da quello di immatricolazione, come già da anni accade in Piemonte e in Lombardia. Ovviamente, le auto in circolazione la cui scadenza deriva dalla vecchia norma manterranno la periodicità attuale. Questo cambiamento punta a semplificare la gestione della tassa automobilistica, rendendo le scadenze più chiare e uniformi a livello nazionale.

Tuttavia, le Regioni avranno la possibilità di prevedere un pagamento quadrimestrale, a decorrere dal mese di immatricolazione, per le tipologie di veicoli individuate dalle stesse regioni.

Prevista inoltre una novità sul termine per il primo pagamento del bollo auto, che sarà sempre fissato all’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione (adesso è così solo se l’immatricolazione avviene nell’ultima decade del mese). Per le successive scadenze, il nuovo D.lgs. fissa il termine di pagamento all’ultimo giorno del mese in cui il veicolo risulta essere stato immatricolato.

FERMO AMMINISTRATIVO E NORME ANTI-ELUSIONE

Sempre dal 1° gennaio 2026, se tutto sarà confermato, la tassa automobilistica sarà dovuta anche nel caso di fermo amministrativo di natura fiscale del veicolo disposto dall’Agenzia della riscossione o dai soggetti ai quali l’ente territoriale ha affidato il servizio di riscossione del tributo.

Saranno inoltre introdotte norme anti-elusione per le imprese, al fine di impedire l’indicazione di sedi di comodo per il pagamento del bollo (cioè regioni dove costa meno). In pratica, si farà riferimento alla sede legale del soggetto passivo del tributo o, comunque, a quella in cui avviene la gestione ordinaria in via principale del tributo. Nel caso di persone giuridiche con sede legale all’estero e più sedi secondarie in Italia, la competenza e il gettito della tassa automobilistica saranno determinati in base alla sede secondaria italiana in cui vengono compiuti gli atti di gestione ordinaria in via principale, norma pensata soprattutto per contrastare la pratica di esterovestizione delle società del noleggio.

Prevista infine la creazione di un Archivio nazionale delle tasse automobilistiche o ANTA, gestito dal PRA che a sua volta è gestito dall’ACI. Secondo lo schema di decreto sarà proprio il PRA a garantire la completa integrazione e il coordinamento informatico tra il nuovo ANTA e gli archivi dei singoli enti impositori, sulla base degli indirizzi annualmente approvati dal comitato interregionale di gestione dell’archivio nazionale delle tasse automobilistiche.

Pagamento online

SUPERBOLLO: NULLA DI FATTO

Con la riforma del bollo auto attesa nel 2026 non cambieranno i tre parametri su cui si calcola la tassa, ossia potenza omologata, classi Euro e importi base. Così come non ci saranno modifiche al superbollo, la tassa aggiuntiva per i veicoli di potenza superiore a 185 kW. Come già anticipato, nonostante le promesse di una graduale eliminazione, le regole attuali rimarranno invariate. Questo aspetto potrebbe deludere chi sperava in un alleggerimento fiscale per le auto di lusso o ad alte prestazioni, ma riflette la complessità di far quadrare i conti, specie quando la coperta è corta.

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