Benessere aziendale: come prevenire gli infortuni in itinere

Benessere aziendale: come prevenire gli infortuni in itinere

Gli infortuni in itinere possono avere un impatto notevole sul benessere aziendale e del singolo lavoratore. Vediamo come

17 Febbraio 2023 - 08:30

Il benessere aziendale passa inevitabilmente attraverso il benessere dei lavoratori. Se per gli infortuni sul lavoro si sta lavorando da tempo sulla sensibilizzazione e prevenzione, ancora poca considerazione viene riservata agli infortuni in itinere. I fattori legati al lavoro (ad es. lunghe ore di lavoro e di guida, lunghi spostamenti come pendolari) contribuiscono al rischio di affaticamento per i lavoratori. La stanchezza alla guida, seppur causa di molti incidenti, è un fattore che viene spesso dimenticato, non preso in considerazione nei casi di incidenti stradali e nei near miss, incidenti mancati o “quasi incidenti”. Una adeguata formazione degli stakeholders coinvolti nel monitoraggio e nel rilevamento degli incidenti permetterebbe di mettere in campo azioni mirate volte alla prevenzione.

INFORTUNI SUL LAVORO E INCIDENTI IN ITINERE: I DATI INAIL 2022

Dei 1.090 infortuni mortali contati nel corso del 2022, sono stati 790 gli infortuni mortali in occasione di lavoro, mentre sono 300 quelli rilevati in itinere. Questi ultimi sono risultati in significativo aumento (+21%) rispetto al 2021. Una delle cause è probabilmente la riduzione del lavoro in smart working. Per consentire un confronto tra le varie regioni italiane, l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega utilizza l’incidenza degli infortuni mortali, ossia il numero di infortuni ogni milione di occupati. La media dell’indice di incidenza della mortalità in Italia alla fine del 2022 è di 35 decessi ogni milione di occupati. A finire in zona rossa nel 2022, con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale sono: Valle D’Aosta, Trentino-Alto Adige, Basilicata, Marche, Umbria e Campania. In zona arancione: Puglia, Calabria, Sicilia, Piemonte, Toscana e Veneto. In zona gialla, cioè sotto la media nazionale: Liguria, Abruzzo, Lazio, Molise, Emilia Romagna, Lombardia e Sardegna. In zona bianca, ossia la zona in cui l’incidenza delle morti sul lavoro è la più bassa, troviamo il Friuli-Venezia Giulia.

INFORTUNIO IN ITINERE: COS’È?

Per infortunio in itinere si intende un incidente stradale che accade ai lavoratori lungo il “normale percorso”:

  • Andata e ritorno casa-lavoro
  • Che collega due luoghi di lavoro
  • Andata e ritorno dal luogo di lavoro a quello di consumazione abituale dei pasti (in mancanza di un servizio di mensa aziendale)
  • Dall’hotel al luogo di lavoro dove verrà prestata l’attività lavorativa

Perché sia considerato tale occorre che il tragitto sia quello più breve e diretto possibile. Le interruzioni e deviazioni dal normale percorso non rientrano nella copertura assicurativa, a meno che non ricorrano specifiche condizioni:

  • Una direttiva del datore di lavoro;
  • Causa di forza maggiore (per guasto meccanico);
  • Esigenze essenziali e improrogabili (soddisfare esigenze fisiologiche);
  • Adempiere ad obblighi penalmente rilevanti (prestare soccorso a vittime di incidente stradale);
  • Esigenze costituzionalmente rilevanti (per accompagnare i figli a scuola);
  • Brevi soste che non alterano le condizioni di rischio.

INFORTUNIO IN ITINERE: COSA FARE PER PREVENIRLO?

Per prevenire gli infortuni in itinere essi devono rientrare nel processo di valutazione dei rischi. Tra le cause possibili:

  • L’aggravio del rischio da stress da lavoro correlato;
  • Il ruolo del fattore umano nell’incidentalità;
  • La percezione del rischio.

Dopo la valutazione, dovranno essere considerate tutte le possibilità di prevenzione per contrastare il fenomeno:

  • Iniziative
  • Policy
  • Discipline sulla sicurezza dei lavoratori (come ad esempio interventi di formazione teorico/pratica di guida sicura)
  • Campagne di sensibilizzazione sull’abuso di alcol e droghe
  • Servizio di trasporto per i lavoratori integrativo del servizio pubblico
  • La fruizione di un servizio di mensa aziendale
  • Installazione sui mezzi aziendali di sistemi “viva voce”, di cambio corsia, di rilevazione di colpi di sonno.

Queste sono azioni atte ad agire sulla riduzione delle probabilità di accadimento di un infortunio in itinere, con un impatto favorevole per la diminuzione dell’inquinamento ambientale e di conseguenza sulla salute di tutti.

BENESSERE AZIENDALE: LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

La valutazione dei rischi è nel D.Lgs. 81/08 lo strumento fondamentale che permette al datore di lavoro di individuare misure di prevenzione e protezione per la sicurezza sul luogo di lavoro. L’analisi del rischio consente anche di pianificare l’attuazione, il miglioramento e il controllo di tali misure al fine di verificarne l’efficacia e l’efficienza. Dalla valutazione rischi aziendali vengono fatti emergere possibili rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in modo tale da acquisirne consapevolezza. I rischi che è possibile riscontrare con una valutazione possono appartenere a tre tipologie:

  • Rischi per la sicurezza, causati da mancanze o carente nelle apparecchiature di sicurezza sul luogo di lavoro o da problemi strutturali.
  • Rischi per la salute, derivano dall’esposizione non a strutture presenti sul luogo di lavoro ma ad agenti chimici, fisici o biologici che possono impattare negativamente sulla salute del lavoratore.
  • Rischi organizzativi o trasversali, derivano da dinamiche interne all’organizzazione del luogo di lavoro e dal modo in cui l’attività viene portata avanti, come i rischi per la salute psico-sociale del lavoratore.

Contributo a cura di Marianna Martini – Psicologa del Traffico

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