Hyundai Kona Elettrica: 77 mila richiami per rischio incendio Il richiamo Hyundai Kona Elettrica mette in allarme i produttori di batterie: ecco chi ci guadagna e chi ci rimette dal rischio d’incendio batterie

Hyundai Kona Elettrica: 77 mila richiami per rischio incendio

Il richiamo Hyundai Kona Elettrica mette in allarme i produttori di batterie: ecco chi ci guadagna e chi ci rimette dal rischio d’incendio batterie

13 Ottobre 2020 - 09:10

La Hyundai Kona Elettrica (EV) ha messo in allerta il Costruttore coreano per il rischio d’incendio: richiamo (preventivo e volontario) per circa 77 mila auto. Circa un terzo delle Hyundai Kona EV richiamate sono in Corea, ma una buona parte riguarda le auto elettriche vendute in USA ed Europa. Vediamo perché le Hyundai Kona Elettriche sono state richiamate e cosa preoccupa davvero sul rischio d’incendio delle auto elettriche Hyundai.

CHI SONO I FORNITORI DELLE BATTERIE HYUNDAI ELETTRICHE?

Prima di puntare il dito sul rischio d’incendio delle auto elettriche, bisogna considerare che solo 13 veicoli hanno preso fuoco. Il problema più grosso riguarda la potenziale perdita che questo richiamo potrebbe causare proprio in un momento decisivo per le vendite di auto elettriche. Hyundai, infatti, come altre Case auto confida nelle auto elettriche per rientrare nella media di 95 g/km di CO2 entro il 2021. Tant’è che la gamma elettrificata su pianali EGM-P (Electric Global Modular Platform) è destinata ad ampliarsi, con l’inevitabile aumento di richiesta batterie per auto elettriche ai fornitori. Ecco perché Hyundai ha deciso di distribuire la fornitura di batteria a diversi produttori: SK Innovation (il primo lotto), CATL ed LG Chem il secondo dei 4 lotti previsti. Questo episodio però rischia di rimescolare le carte, con Hyundai rivalersi sul produttore delle batterie per le perdite legate al rischio d’incendio.

IL RICHIAMO HYUNDAI KONA ELETTRICA

Il richiamo delle Hyundai Kona Elettriche infatti riguarda proprio le batterie che Hyundai ha commissionato ad LG Chem. Delle 77 mila Kona EV richiamate circa 25 mila sono in Corea del Sud, mentre le altre in Europa e USA. L’allarme sul rischio d’incendio che ha attivato le indagini del Costruttore risale alla scorsa estate, dopo l’incendio di un Hyundai Kona EV, come riporta TheKoreaTimes. A questo episodio poi sono seguiti altri 12 incendi (tra Canada, Austria e Corea) innescati durante o al termine della ricarica delle auto elettriche. Il magazine coreano spiega che in una conferenza stampa, Hyundai ha ammesso l’esistenza di un problema alle batterie, ma non sembrerebbe chiara la causa.

DIFETTI BATTERIA HYUNDAI KONA ELETTRICA

Secondo il Ministero dei Trasporti coreano e il National Forensic Service, l’incendio alla batteria della Hyundai Kona Elettrica è legato a un difetto nel separatore degli elementi della batteria danneggiato durante l’assemblaggio. LG Chem, chiamata in causa, afferma che “il richiamo è stato predisposto senza ancora chiarire le cause” e che sia Hyundai che il fornitore avrebbero fatto delle verifiche preliminari senza confermare l’esistenza del pericolo d’incendio. Rispetto alla fornitura di altre componenti, le batterie per auto elettriche sono assemblate, in genere, dal Costruttore dell’auto che lavora sugli elementi prodotti dal fornitore. E così è anche per le batterie della Hyundai Kona EV, prodotte da HL Green Power, joint venture tra Hyundai ed LG Chem, ma secondo il sistema di gestione Hyundai Mobis. Ecco perché se il problema dovesse ricondursi a un difetto delle celle piuttosto che al processo, i vantaggi sarebbero tutti degli altri fornitori in corsa.

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