Batterie al litio: la dipendenza dalla Cina potrebbe finire nel 2030? Gli analisti di Goldman Sachs

Batterie al litio: la dipendenza dalla Cina potrebbe finire nel 2030?

Gli analisti di Goldman Sachs, secondo un report del Financial Times, hanno fissato nel 2030 la data in cui potrebbe finire la dipendenza di Europa e USA dalla CIna per le batterie al litio delle auto elettriche

23 Novembre 2022 - 06:11

Il mercato delle quattro ruote ha oramai intrapreso la strada verso l’elettrificazione che passa, inevitabilmente, per un incremento della produzione di batterie al litio. Si tratta, infatti, di un componente essenziale, nonostante i dubbi sulla sicurezza, per rispondere alle nuove esigenze del settore automotive. In Europa, ad esempio, per raggiungere l’obiettivo UE dello stop alla vendita di auto ICE, nel corso dei prossimi anni, servirà un notevole incremento della produzione di batterie. Per il momento, il settore delle quattro ruote a zero emissioni è fortemente dipendente dalla Cina. Una rapida occhiata all’elenco dei principali produttori di batterie per auto elettriche, infatti, conferma la leadership dell’industria cinese. L’Europa, come gli USA, stanno cercando soluzioni per ridurre la dipendenza dalla Cina per quanto riguarda le batterie al litio. Un report di Goldman Sachs fissa per il 2030 l’anno in cui l’Europa e gli USA potrebbero scrivere la parola fine alla dipendenza dalla Cina per le batterie. Ecco i dettagli.

IL PROBLEMA DELLA DIPENDENZA DALLA CINA PER LE BATTERIE AL LITIO DELLE AUTO ELETTRICHE

Ad oggi, il settore automotive è fortemente dipendente dalla Cina per quanto riguarda l’approvvigionamento di batterie al litio per auto elettriche. La Cina ha investito, giocando d’anticipo, sul settore e oggi ricopre un ruolo di primo piano per la gestione dell’intera filiera, dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione dei pacchi batterie. La strada verso l’indipendenza dalla Cina per il settore delle quattro ruote è ancora molto lunga. A rendere ancora più difficile la situazione è la necessità di incrementare, in tempi rapidi, gli approvvigionamenti di batterie. Mercati come l’Europa, infatti, stanno accelerando in modo significativo il programma di elettrificazione. Nei prossimi anni, quindi, serviranno sempre più batterie tanto che serviranno decine di nuove miniere per soddisfare il bisogno di materie prime secondo un recente report.

L’INDIPENDENZA DALLA CINA PER LE BATTERIE AL LITIO È POSSIBILE ENTRO IL 2030?

Il report di Goldman Sachs anticipa uno scenario inedito per il settore delle batterie al litio. Secondo quanto diffuso dal Financial Times, infatti, gli analisti di Goldman Sachs (che, per ora, non ha commentato la notizia) stimano che una drastica riduzione della dipendenza dalla Cina per le batterie potrebbe concretizzarsi entro il 2030, sia per gli Stati Uniti che per l’Europa. Potrebbero bastare pochi anni per creare una filiera in grado di rendersi indipendente o quanto poco dipendente dall’industria cinese. Gli analisti evidenziano, però, la necessità di corposi investimenti nel corso del prossimo futuro. Raggiungere l’indipendenza dalla Cina potrebbe costare caro. Europa e USA dovranno pianificare, in tempi rapidi, investimenti significativi in vari comparti.

160 MILIARDI DI DOLLARI È IL COSTO DELL’INDIPENDENZA DALLE BATTERIE AL LITIO DELLA CINA?

I dati emersi in merito al report di Goldman Sachs confermano come l’indipendenza dalla Cina per le batterie al litio comporterà investimenti significativi. Secondo le stime, serviranno oltre 160 miliardi di dollari di investimenti a Stati Uniti ed Europa per ridurre in modo significativo la dipendenza dalla Cina per le batterie delle auto elettriche. Per raggiungere l’obiettivo sarebbero necessari:

78,2 miliardi di dollari di investimenti nella produzione di batterie

60,4 miliardi di dollari di investimenti in componenti

13,5 miliardi di dollari da dedicare all’estrazione di litio, nichel e cobalto

12,1 miliardi di dollari per realizzare sistemi di raffinazione delle materie prime delle batterie

Con un investimento di questo tipo, sempre in base alle stime degli analisti riportate dal Financial Times, potrebbe essere raggiunto il traguardo dell’indipendenza entro il 2030. Da notare, inoltre, che grazie agli investimenti delle coreane LG e SK Hynix, gli USA potrebbero ottenere l’indipendenza dalla Cina per le batterie “finite” nel giro di 3-5 anni.

PROTEZIONISMO E INVESTIMENTI PER FERMARE IL DOMINIO CINESE

Per contrastare un sempre crescente dominio della Cina nel settore delle auto elettriche, secondo quanto emerso dal report, sarebbero necessari interventi significativi da Europa e USA. In particolare, gli analisti sottolineano la necessità di applicare politiche protezionistiche contro i prodotti cinesi. Contestualmente, per ridurre la dipendenza dalla Cina, potrebbe essere fondamentale investire in prodotti chimici alternativi per le batterie delle auto elettriche. In questo modo, la combinazione di investimenti, protezionismo e materiali alternativi potrebbe essere sufficiente a fermare il dominio cinese. Per sostenere lo sviluppo dell’industria delle auto elettriche, infatti, bisognerà avviare interventi decisi contro l’attuale posizione della Cina. Nel corso dei prossimi anni, infatti, le aziende automotive cinesi, che continuano a crescere a ritmo sostenuto, guarderanno con interesse sempre maggiore al mercato globale, anche grazie al ruolo di primo piano nel settore delle auto a zero emissioni.

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