Stellantis: uscite con incentivi per migliaia di dipendenti in USA

Stellantis: uscite con incentivi per migliaia di dipendenti in USA

Stellantis ha avviato un maxipiano di uscite agevolate negli USA con l'obiettivo di ridurre il numero di dipendenti nel Paese

8 Novembre 2022 - 06:11

Il settore auto rischia di dover fare i conti con le conseguenze di una bolla occupazionale. Questa tendenza è iniziata già da tempo ed è legata anche, ma non solo, all’elettrificazione con il passaggio alla mobilità a zero emissioni che diventerà realtà in UE molto presto, con lo stop per le auto ICE fissato per il 2035. Un caso esemplificativo della volontà di ridurre la forza lavoro collegata alle attività di produzione arriva da Stellantis. Il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA ha iniziato un programma di riduzione dei dipendenti che coinvolge l’Italia, diversi altri Paesi in Europa ed anche il Nord America. A tal proposito, è di queste ore la notizia di un maxipiano di uscite volontarie per i dipendenti Stellantis negli USA. Vediamo i dettagli.

STELLANTIS VUOLE RIDURRE LA FORZA LAVORO NEGLI USA PUNTANDO SU USCITE INCENTIVATE

Nelle ultime ore, Stellantis ha confermato l’avvio di un maxipiano di uscite incentivate per i dipendenti statunitensi che il gruppo ha ereditato da FCA dopo la fusione di quest’ultima con PSA. Il programma fissa obiettivi ben precisi. Stellantis punta a tagliare nettamente la sua forza lavoro oltreoceano. Il target non è stato ufficializzato ma la proposta ad una fetta significativa dei 14 mila dipendenti del gruppo impiegati negli USA. Si tratta di prepensionamenti volontari che Stellantis intende incentivare con bonus significativi per i suoi dipendenti. Per poter accedere al programma, i lavoratori del gruppo devono:

– aver compiuto 55 anni e devono essere stati assunti dall’azienda da almeno 30 anni

– oppure devono aver compiuto 58 anni e devono essere stati assunti dall’azienda da almeno 10 anni

L’esatta entità dei bonus non è ancora chiara (anche perché l’offerta dell’azienda dovrebbe variare caso per caso per i lavoratori elegibili). Si tratta, in ogni caso, di un programma molto ambizioso che punta a ridurre in modo significativo la forza lavoro di Stellantis in Nord America. Almeno per il momento, l’azienda non ha avviato una campagna di assunzioni parallela per equilibrare il programma di uscite anticipate. Per ora, non ci sono segnali che una campagna di questo tipo possa essere avviata nel corso del prossimo futuro.

STELLANTIS RIPROPONE UNA STRATEGIA GIA’ UTILIZZATA IN EUROPA

La scelta di tagliare il numero di dipendenti ricorrendo agli incentivi non è certo una novità per Stellantis. Già dai primi mesi successivi alla nascita dell’azienda, infatti, il gruppo ha avviato campagne analoghe in Europa. In particolare, uno dei principali obiettivi di questa campagna di uscite agevolate in Europa è rappresentato dalla riduzione della forza lavoro in Italia. Il nostro Paese ha visto, negli ultimi due anni, diversi accordi tra azienda e sindacati in tal senso. L’ultimo programma di questo tipo, in ordine cronologico, risale alla scorsa estate. Stellantis, lo scorso luglio, ha raggiunto un accordo con le sigle sindacali per oltre 1.800 uscite volontarie. Tale programma riguarda gli stabilimenti di Mirafiori e Melfi, cuore della produzione di auto in Italia, ma anche i siti di Pratola Serra e Termoli, sede di produzione di motori benzina e diesel. Il programma italiano di Stellantis prevede un incentivo in base all’età oltre ad un programma di ricollocamento per i lavoratori non ancora in età pensionabile.

IL CASO STELLANTIS E IL RISCHIO DI UNA BOLLA OCCUPAZIONALE PER IL SETTORE AUTO

Il rischio di una bolla occupazionale per il settore auto è una tema di grande attualità. L’argomento è stato al centro del recente evento La Capitale Automobile Consumer in cui è stato evidenziata la possibilità che circa 4 milioni di posti di lavoro del settore automotive europeo siano a rischio. Sul tema, la settimana scorsa, si è espresso anche Thierry Breton, commissionario al Mercato Interno e all’Industria UE. Il commissario, parlando delle conseguenze di un’elettrificazione forzata del settore auto UE, ha evidenziato come l’Europa rischi di dover fare i conti con la perdita di 600 mila posti di lavoro. Il mese scorso, inoltre, un’indagine Uilm e Està ha stimato in 110-120 mila posti di lavoro il possibile taglio in arrivo per l’industria automotive italiana. Al netto dei numeri e delle varie stime, appare evidente che la riduzione dei posti di lavoro del settore automotive non sia più un rischio. Si tratta di una tendenza chiara del mercato e che coinvolge vari player del settore. Non si tratta, quindi, della sola Stellantis. Pochi mesi fa, infatti, Ford ha annunciato un taglio di 3 mila posti di lavoro. Uno dei principali fornitori del settore auto, la tedesca Schaeffler, ha appena annunciato la volontà di tagliare 1.300 posti di lavoro su scala globale per via dell’elettrificazione del settore auto.

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