RC auto: perché in Italia costa 100 € in più di Francia e Spagna?

RC auto: perché in Italia costa 100 € in più di Francia e Spagna?

Prezzi RC auto in Italia ancora in aumento e soprattutto molto più onerosi rispetto a Paesi a noi vicini come Francia e Spagna. Come mai?

 

Prezzi RC auto in Italia ancora in aumento e soprattutto molto più onerosi rispetto a Paesi a noi vicini come Francia e Spagna. Come mai?

20 Giugno 2025 - 12:30

Durante la presentazione al pubblico della Relazione sull’attività svolta dall’IVASS nel 2024, il presidente dell’Istituto di vigilanza Luigi Federico Signorini ha fatto (anche) il punto sulla RC auto in Italia, evidenziando che l’anno scorso la raccolta dei premi ha sfiorato i 13 miliardi, con una crescita del +6,5%, mentre il risultato economico del ramo è stato positivo per 0,4 miliardi. A fronte di questi dati positivi (per le compagnie), il prezzo medio della polizza obbligatoria è salito a 419 euro, in aumento del +7,2% sul 2023, anche se la crescita dei prezzi, iniziata ormai nel 2021 dopo anni di riduzione, è rallentata nel corso del 2024 e si è sostanzialmente fermata alla fine dell’anno. Resta il fatto che l’Italia si conferma il Paese dove nell’Unione Europea, considerando gli Stati a noi affini come Francia, Germania e Spagna, assicurare l’auto costa di più. Con una differenza di addirittura 100 euro annui rispetto a Parigi e Madrid. Come mai?

PREZZI RC AUTO IN ITALIA: PERCHÉ SONO PIÙ ALTI CHE ALTROVE?

In effetti, confrontando i premi medi RC auto a fine 2023, il periodo più recente per cui sono disponibili informazioni comparabili a livello europeo, il prezzo medio più elevato per la copertura obbligatoria AL NETTO DELLE TASSE è stato registrato nel Regno Unito, che ormai non fa più parte dell’UE, con 381 euro. Mentre considerando soltanto l’Unione Europea, il primato del caro-polizze è andato ancora una volta all’Italia (286 euro), mentre in Spagna e Francia si è osservato il valore minimo di 186 euro. Un inaccettabile divario di 100 euro annui che l’IVASS ha motivato con le seguenti ragioni:

  • costi delle riparazioni, che da noi sono evidentemente più alti;
  • diversi sistemi di risarcimento in caso di lesioni o morte;
  • incidenza dei costi per commissioni di acquisizione e spese amministrative in rapporto ai premi, che in Italia sono pari al 21,6% a fronte della media degli altri Paesi del 19,2%.

Il report dell’Istituto di vigilanza ha tuttavia sottolineato che il differenziale fra i premi pagati in Italia e quelli all’estero si è progressivamente ridotto dal 2012 ed è quasi dimezzato rispetto al 2022.

La seguente infografica mostra ulteriori dati sulla RC auto in Italia nel 2024.

Dati RC auto 2024

IL PUNTO SULLA PORTABILITÀ DEI DATI DELLA SCATOLA NERA E SULLA NUOVA TABELLA DELLE MACROLESIONI

Nel presentare la relazione annuale, il presidente Signorini ha poi ricordato che l’anno scorso sono state definite, anche con il contributo tecnico dell’IVASS, due innovazioni normative che erano attese da tempo. La prima è l’introduzione dell’obbligo della portabilità dei dati essenziali della scatola nera, necessario per assicurare la piena apertura del mercato alla concorrenza ed evitare la formazione di meccanismi di lock-in. La seconda è la definizione della tabella per i risarcimenti delle grandi lesioni alle persone (cosiddette ‘macrolesioni’). Quest’ultima, nelle intenzioni, dovrebbe servire a dare regole certe, trasparenti e uniformi sul territorio per i cittadini colpiti da tali lesioni, consentendo allo stesso tempo di migliorare il calcolo degli accantonamenti a riserva da parte delle compagnie.

PREVENTIVASS: UTILE MA ANCORA POCO CONOSCIUTO

Infine un cenno su Preventivass, il servizio di comparazione del costo delle polizze RC auto, entrato a regime nel 2023, che negli ultimi 12 mesi ha elaborato quasi 80 milioni di preventivi, in gran parte richiesti dalla rete degli intermediari. L’IVASS continua però a rilevare uno scarto significativo tra i prezzi esposti sul comparatore e quelli,
più bassi, poi effettivamente pagati dai consumatori. E se dal punto di vista del singolo cliente, la possibilità di ottenere uno sconto rispetto a un prezzo di riferimento può sembrare un dato positivo, in realtà, il fatto che i prezzi reperiti sul comparatore ufficiale spesso non corrispondano alle offerte effettivamente disponibili sul mercato non giova al raggiungimento degli obiettivi di trasparenza e concorrenza che sono alla base della legge.

Inoltre, attualmente, non è ancora possibile offrire su Preventivass, accanto alla copertura base obbligatoria e a un piccolo numero di clausole aggiuntive, le garanzie accessorie più utilizzate (come incendio, furto, assistenza stradale), che interessano gran parte della clientela. Sono inconvenienti che potrebbero essere superati con mirati adattamenti normativi. Infine lo strumento, che potenzialmente sarebbe molto utile, sembra ancora poco conosciuto dal pubblico. Ed è un peccato perché più sono i consumatori che se ne avvalgono, maggiore può diventare per le compagnie l’incentivo a vederlo come uno strumento concorrenziale. Ed è inutile sottolineare che il baluardo più efficace contro gli aumenti ingiustificati dei prezzi è proprio un consumatore informato e attento.

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