Quanto guadagnano i tassisti? Da Roma a Milano, ecco le cifre

Quanto guadagnano i tassisti? Da Roma a Milano, ecco le cifre

Sai quanto guadagnano i tassisti in Italia? Da Roma a Milano, ecco le cifre derivate dalle dichiarazioni dei redditi del 2023

 

Sai quanto guadagnano i tassisti in Italia? Da Roma a Milano, ecco le cifre derivate dalle dichiarazioni dei redditi del 2023

24 Giugno 2025 - 12:00

Quanto guadagnano i tassisti italiani? A questa domanda prova a rispondere un’indagine del Sole 24 Ore, basata sui dati elaborati dal Dipartimento delle Finanze del MEF che fanno riferimento alle dichiarazioni dei redditi del 2023 dei tassisti di 7 tra le maggiori città d’Italia, da Roma a Milano, fino a Firenze e Palermo. Le cifre che emergono dall’inchiesta sembrano però troppo basse, oggettivamente incompatibili con i costi dell’attività del servizio taxi e con il giro d’affari che produce. Insomma, i conti non tornano.

TASSISTI: A FIRENZE DICHIARANO 24.160 € ANNUI, A PALERMO APPENA 10.705 €

I redditi dichiarati dai tassisti nel 2023 sono un po’ più alti nel nord Italia mentre scendono nel Meridione, come è normale che sia. I tassisti più ‘ricchi’ (o meno poveri, visto gli importi che dicono di guadagnare) sono quelli di Firenze, che hanno dichiarato in media 24.160 euro (+17% rispetto all’anno prima per complessivi 3.509 euro), una RAL che spalmata su 12 mesi equivale a 2.013 euro lordi al mese. Invece quelli di Milano e Bologna hanno dichiarato 22.551 (+15,2%) e 20.298 (+20,5%), rispettivamente pari a 1.879 euro e 1.691 euro lordi al mese. Nel sud Italia i redditi dichiarati scendono di parecchio, anche nelle grandi città turistiche dove la richiesta è altissima: in media i tassisti di Roma hanno dichiarato 15.720 euro (+23,5%), cioè 1.310 lordi al mese, quelli di Napoli addirittura 12.791 euro (+25,4%), ossia 1.066 euro lordi al mese, appena sopra la soglia di povertà per quell’area. I più ‘poveri’ d’Italia sono però i tassisti di Palermo con 10.705 euro dichiarati all’anno (+17,8%), che equivalgono a 894 euro lordi al mese.

In generale, i numeri mostrano un incremento medio nazionale di 208 euro al mese e un valore complessivo di 17.904 euro lordi annui, pari a un incasso di 1.492 euro mensili, ovviamente sempre lordi.

I REDDITI DICHIARATI DAI TASSISTI SONO INCOMPATIBILI CON LA REALTÀ

Il problema è che se questi numeri fossero reali i tassisti italiani morirebbero di fame o quasi, ma sappiamo benissimo che non è così. La realtà dice infatti che l’attività dei tassisti ha un’altissima richiesta, specie nelle metropoli e nelle città turistiche, dove spesso non è facile trovare un taxi libero. Inoltre nel settore c’è poca concorrenza, perché le licenze in circolazione sono poche rispetto alle richieste (anche se a Roma e a Milano sono aumentate grazie ai recenti bandi) e perché le società private non possono operare in Italia. Di fatto i taxi pubblici del nostro Paese esercitano in un contesto di quasi monopolio.

Con i redditi dichiarati, poi, difficilmente i tassisti riuscirebbero a coprire i costi per svolgere la loro attività, come quelli di acquisto e manutenzione dell’auto, oltre che la spesa per il carburante. Per non parlare della spesa più importante, ossia l’acquisto della licenza per operare come tassista, che a seconda della città può costare da 75 mila a 150 mila euro.

Ricordiamo a questo proposito la battaglia di uno dei tassisti più famosi d’Italia, il bolognese Roberto Mantovani alias Red Sox, da anni in prima linea per denunciare l’evasione fiscale di molti suoi colleghi, che l’8 luglio 2023 pubblicò sui social l’incasso di giornata dichiarando di aver incassato 595 euro in un solo giorno. Cifra di gran lunga superiore ai 288 euro a settimana dichiarati in media dagli altri tassisti.

Tassisti italiani

REDDITI DEI TASSISTI ITALIANI: CAMBIERÀ QUALCOSA CON L’OBBLIGO DEL POS?

In conclusione, con il guadagno medio annuo di circa 18.000 euro lordi dichiarato nel 2023 dai tassisti i costi complessivi sarebbero insostenibili, e non ci sarebbe nessuna convenienza a fare questo lavoro (che non è neppure tanto comodo dovendo lavorare su turni anche di notte e nei festivi). Per questo è opinione comune che i tassisti non dichiarino completamente il proprio reddito. E fino al 2022 era relativamente facile farlo, perché non esisteva l’obbligo di garantire ai clienti l’uso dei pagamenti elettronici, che sono tracciabili, introdotto proprio da giugno di quell’anno. E infatti nel 2023, come abbiamo visto, gli importi dichiarati sono ‘magicamente’ saliti, anche se di poco. Vedremo se andrà meglio in futuro, specie considerando che dal 2025 le spese per i taxi delle trasferte di lavoro sono diventate deducibili solo se si paga con carta. Misura che, in teoria, dovrebbe ridurre ulteriormente la sottodichiarazione dei ricavi da parte di tassisti.

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