Si riaccende la polemica sui monopattini elettrici, incidente mortale a Genova, è la seconda vittima in Italia. Ed è di nuovo allarme sicurezza
È giunta purtroppo la notizia di un episodio che inasprirà e non di poco il dibattito sulla sicurezza dei monopattini elettrici: un incidente mortale si è verificato a Genova intorno alle 9 del mattino di lunedì 8 febbraio 2021 causando il decesso di una donna di 35 anni che stava viaggiando proprio su un monopattino. Dovrebbe trattarsi della seconda vittima italiana a seguito di un sinistro con i monopattini dopo il 60enne di Budrio morto lo scorso giugno, un numero che secondo molti operatori delle forze di polizia stradale è destinato inevitabilmente a salire (già si contano oltre 100 feriti gravi) senza adeguate misure.
MONOPATTINI ELETTRICI: INCIDENTE MORTALE A GENOVA, RAGAZZA COLPITA DA UN AUTOCARRO
L’incidente mortale di Genova, come riferisce l’edizione online del Secolo XIX, è avvenuto all’incrocio tra corso Sardegna e via Monticelli a Marassi, non lontano dallo stadio Luigi Ferraris. Dalle prime ricostruzioni sembra che la donna stesse viaggiando su un monopattino elettrico verso il centro città quando ha urtato la parte posteriore del camion. A causa della collisione la 35enne è morta sul colpo. Pare che alla scena abbia assistito un pensionato che ha riferito la sua testimonianza agli agenti giunti sul posto. Al momento non ci sono notizie più precise sulla dinamica del sinistro, quindi non si può ancora stabilire se la vittima o il conducente dell’autocarro (o entrambi) abbiano compiuto una manovra imprudente. Si attendono maggiori aggiornamenti nelle prossime ore. La donna indossava prudentemente un casco di tipo jet, sebbene l’uso non sia obbligatorio per i maggiorenni, ma dalle primissime ricostruzioni sarebbe saltato via nell’impatto.
MONOPATTINI ELETTRICI IN ITALIA: CRESCE LA PAURA DOPO L’ENNESIMO INCIDENTE (STAVOLTA FATALE)
Come già anticipato, quello di Genova è il secondo incidente mortale in Italia procurato dall’uso dei monopattini elettrici, ma i numeri in realtà sono ben più alti. L’osservatorio ASAPS (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) ha rilevato infatti nel 2020 ben 123 incidenti gravi con monopattini, che hanno causato 1 morto, 11 feriti in prognosi riservata e 47 feriti con prognosi superiore ai 40 giorni. A questi vanno aggiunti centinaia di sinistri con danni lievi che non hanno richiesto l’intervento delle autorità e quindi non rientrano nei conteggi ufficiali. Secondo le forze dell’ordine solo coincidenze favorevoli e fortunose hanno limitato a pochissimi casi (in pratica 2 con quello di Genova) il conteggio delle vittime di fronte a centinaia di sinistri con monopattini anche gravi, ma il vento potrebbe cambiare (per esempio in Francia le cifre sono ben più alte, negli USA non ne parliamo).
Le maggiori criticità rilevate riguardo l’uso dei monopattini elettrici sono soprattutto queste:
– ruote estremamente piccole che non permettono una sicura stabilità e pertanto fanno perdere più facilmente il controllo. Infatti per l’osservatorio ASAPS la principale causa di sinistro con monopattini è la caduta autonoma dovuta a ribaltamento senza urto contro ostacoli fissi.
– utilizzo ‘disinvolto’ da parte dell’utenza, specie quella più giovane, che usa questi mezzi quasi come fossero giocattoli non rispettando le più comuni regole della circolazione stradale (in particolare il rispetto della precedenza agli incroci e il divieto di maneggiare il cellulare durante la guida) e quelle specifiche per i monopattini.
– lo sharing libero, presente in tutte le grandi città e non solo, consente a chiunque di utilizzare i monopattini, magari senza neppure sapere come si guidano (non che ci voglia una particolare abilità, ma un po’ di pratica è necessaria).
PROPOSTE E PROVVEDIMENTI PER MIGLIORARE LA SICUREZZA DEI MONOPATTINI ELETTRICI
I monopattini elettrici sono equiparati alle biciclette e quindi non necessitano di immatricolazione, targa, casco, assicurazione e patente. Tuttavia rispetto alle bici sono veicoli assai meno stabili, e anche meno visibili su strada, e per questo sia una parte del mondo politico che le forze di polizia chiedono un inasprimento delle norme che ne regolano l’utilizzo (peraltro già discretamente rigide se fossero rispettate, e fossero fatte rispettare, con più diligenza), pur non demonizzando affatto questi veicoli, anzi riconoscendone l’importanza per limitare il traffico e l’inquinamento nelle città. Le proposte per migliorare la sicurezza sono varie: dal casco obbligatorio anche per i maggiorenni (a Firenze lo hanno già imposto) alla targa per individuare i veicoli (come a Torino per i mezzi in sharing). Ma sono al vaglio anche RC obbligatoria, patentino e il numero chiuso negli ambiti urbani.