
Tasse e dazi doganali per l’importazione di auto in Italia
La prima distinzione in riferimento a tasse e dazi doganali per l’importazione di auto in Italia è relativa alla provenienza geografica
La prima distinzione in riferimento a tasse e dazi doganali per l’importazione di auto in Italia è relativa alla provenienza geografica
Ci sono tasse e dazi doganali per l’importazione di auto in Italia da considerare nella procedura di acquisto. Al di là delle piattaforme di e-commerce e dei siti specializzati c’è una rete intricata di oneri fiscali, dazi doganali e adempimenti amministrativi che ogni deve conoscere. In Italia, il quadro normativo è strutturato in modo da tutelare sia la fiscalità nazionale sia i requisiti tecnici di sicurezza dei veicoli immatricolati nel nostro Paese.
UE ED EXTRA-UE: TASSI E DAZI DOGANALI PER L’IMPORTAZIONE DI AUTO IN ITALIA
La prima distinzione da compiere in riferimento a tasse e dazi doganali per l’importazione di auto in Italia è quella relativa alla provenienza geografica del veicolo. Se l’automobile arriva da un Paese membro dell’Unione europea si parla di una acquisizione intracomunitaria. La condizione permette di evitare la dogana ma non l’Iva. Quando l’auto viene importata da un Paese terzo, ovvero extra-UE, come gli Stati Uniti, il Giappone o la Svizzera, entra in gioco l’apparato doganale italiano ed europeo. In questo scenario il veicolo è soggetto a una serie di tassazioni progressive che fra dazi doganali, Iva all’importazione e accise e imposte ambientali.
LE REGOLE PER LE AUTO PROVENIENTI DALL’UNIONE EUROPA
Se l’auto proviene da un Paese dell’Unione europea non si applicano dazi doganali. Ma non significa che non ci siano imposte da versare. Se il veicolo è considerato nuovo ai fini fiscali – ossia ha meno di sei mesi dalla data di immatricolazione o ha percorso meno di 6.000 chilometri – l’acquirente è tenuto a versare l’Iva in Italia, anche se è già stata corrisposta nel Paese di origine. Si tratta di una misura adottata per evitare la cosiddetta concorrenza fiscale tra Paesi membri. Se l’auto è usata e supera entrambi i parametri temporali e chilometrici, l’Iva si considera assolta nel Paese di acquisto, a condizione che sia stata acquistata da un privato o da un rivenditore che ha operato in regime ordinario.
VALORE DICHIARATO E RETTIFICA DA PARTE DELLA DOGANA
Un altro elemento di cui tenere conto nel quadro di tasse e dazi doganali per l’importazione di auto in Italia è il valore dichiarato. Non è raro che i funzionari doganali contestino importi considerati troppo bassi rispetto al valore di mercato stimato per quel veicolo. In questi casi può essere richiesta una perizia tecnica che giustifichi lo stato del mezzo, la presenza di difetti o chilometraggi elevati che abbiano inciso sul prezzo finale.
L’importazione di auto ibride ed elettriche segue le stesse regole fiscali, ma può beneficiare di agevolazioni locali, come l’esenzione dal bollo per un numero variabile di anni o sconti sulle spese di registrazione. Queste misure non incidono però su dazi e Iva che restano dovuti se non si rientra nei regimi di esenzione previsti.
L’ECCEZIONE PER CHI TRASFERISCE LA RESIDENZA IN ITALIA
Un’eccezione riguarda i cittadini italiani o stranieri che effettuano un trasferimento di residenza da un Paese terzo verso l’Italia. In questi casi, la normativa consente l’importazione di un veicolo a uso personale in esenzione totale da dazi e Iva. A condizione che il mezzo sia stato immatricolato da almeno sei mesi e utilizzato nel Paese di provenienza. Questa esenzione si applica una sola volta e solo se la richiesta viene presentata entro 12 mesi dal trasferimento ufficiale della residenza. Con la documentazione che attesti l’effettivo possesso e utilizzo continuativo dell’auto.
AUTO STORICHE, REGOLE E RIDUZIONI FISCALI
Ci sono poi condizioni particolari per i veicoli d’interesse storico o collezionistico, tipicamente auto con più di 30 anni, iscritte in registri storici riconosciuti. Per queste auto i dazi doganali possono essere ridotti al 5%, e l’Iva applicata al 10% anziché al 22%. Ma solo se il mezzo rispetta i criteri legati alla conservazione, all’originalità e alla non destinazione a usi quotidiani. L’importatore deve fornire una relazione tecnica che ne attesti lo status, sottoponendola al parere dell’Agenzia delle dogane.
TASSI E DAZI DOGANALI PER L’IMPORTAZIONE DI AUTO IN ITALIA, LA BOLLETTA
Dopo aver pagato tutto ciò che è dovuto all’erario e ottenuta la bolletta doganale, il documento fiscale che certifica l’avvenuto sdoganamento, l’iter prosegue con la fase nazionale. Si tratta dell’immatricolazione del veicolo alla Motorizzazione civile. A questo punto entrano in gioco l’Imposta provinciale di trascrizione e il pagamento della tassa di proprietà, ovvero il bollo auto, entrambi calcolati sulla potenza fiscale del mezzo.