Quando un’auto diventa d’epoca? Il possesso di un’auto d’epoca è una spia della capacità contributiva del proprietario? Può fare scattare verifiche dell’Agenzia delle entrate?

Quando un’auto diventa d’epoca?

Molte volte si fa un po' di confusione con i veicoli vintage, ma quando un'auto diventa d'epoca a tutti gli effetti? E quali differenze con le auto storiche?

16 Febbraio 2021 - 01:02

Si sente spesso parlare di auto d’epoca, auto storiche, auto di interesse storico e collezionistico e altro ancora. Ma quando un’auto diventa d’epoca? Basta soltanto che sia ‘vecchia’ o ci vogliono altri requisiti? Proviamo a fare chiarezza, specie per coloro che vogliono avvicinarsi al mondo del collezionismo.

CHE COSA SONO LE AUTO D’EPOCA

In base alle disposizioni dell’articolo 60 comma 2 del Codice della Strada, rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal P.R.A. (Pubblico Registro Automobilistico) perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche specifiche della casa costruttrice, e che non siano adeguati nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti alle vigenti prescrizioni stabilite per l’ammissione alla circolazione. Tali veicoli sono iscritti in apposito elenco presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.

Pertanto le auto d’epoca, a differenza dei veicoli storici, non possono circolare liberamente ma, come specifica il successivo comma 3 lettera a), soltanto in occasione di manifestazioni o raduni autorizzati, limitatamente all’ambito della località e degli itinerari di svolgimento di tali eventi. Nell’occasione le auto d’epoca, per poter circolare, devono essere provviste di una particolare autorizzazione rilasciata dal competente ufficio del D.T.T., in cui sono indicati la validità della stessa, i percorsi stabiliti e la velocità massima consentita in relazione alla garanzia di sicurezza offerta dal tipo di veicolo (qui spieghiamo come funziona la revisione delle auto d’epoca e storiche).

QUANDO UN’AUTO DIVENTA D’EPOCA

Un’auto diventa d’epoca dopo almeno 30 anni dalla costruzione (precisiamo costruzione e non prima immatricolazione, anche se spesso coincidono) e a condizione che abbia mantenuto le “originarie caratteristiche tecniche specifiche della casa costruttrice” (cioè che non risulti stravolta a livello di modifiche) e sia in uno stato quanto meno decoroso. A tal fine l’auto dev’essere sottoposta a controlli eseguiti da tecnici specializzati della Motorizzazione, che verificano le condizioni e la inseriscono nell’elenco di un apposito registro. Poiché le auto d’epoca sono state cancellate dal P.R.A. e quindi non possono circolare su strada, se non durante particolari eventi e manifestazioni e percorrendo solo tragitti autorizzati, in queste occasioni vengono dotati di foglio di via e di targa provvisoria dall’ufficio locale del D.T.T., ai sensi dell’articolo 99 comma 1 del CdS. Intanto da quest’anno si possono recuperare le targhe originali delle auto d’epoca.

Quando un'auto diventa d'epoca?

DIFFERENZA CON LE AUTO STORICHE

Il già citato articolo 60, al comma 4 e al comma 5, definisce i veicoli storici segnando la differenza tra tali veicoli e le auto d’epoca. Rientrano nella categoria dei motoveicoli e autoveicoli di interesse storico e collezionistico tutti quelli di cui risulti l’iscrizione in uno dei registri ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo e Storico FMI. I veicoli di interesse storico o collezionistico possono circolare sulle strade purché posseggano i requisiti previsti, determinati dall’art. 215 comma 5 del regolamento d’attuazione del CdS. In particolare la circolazione su strada delle auto e moto storiche è subordinata alla verifica dei seguenti elementi: sistemi di frenatura, dispositivi di segnalazione acustica, silenziatori e tubi di scarico, segnalazione visiva e d’illuminazione, pneumatici e sistemi equivalenti, sospensioni, vetri e specchi retrovisori, campo di visibilità del conducente.

AUTO D’EPOCA: SANZIONI PREVISTE

Chi circola con veicoli d’epoca senza l’autorizzazione rilasciata dal competente ufficio del Dipartimento per i Trasporti Terrestri è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa da 87 a 345 euro se si tratta di autoveicoli, o da 42 a 173 euro se si tratta di motoveicoli. Invece chi circola senza avere con sé il foglio di via e/o la targa provvisoria è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa da 26 a 102 euro, mentre chi circola senza rispettare il percorso o le prescrizioni tecniche del foglio di via paga una multa da 42 a 173 euro. Se le infrazioni relative al foglio di via e alla targa provvisoria sono ripetute per più di tre volte, scatta una multa supplementare da 87 a 345 euro più la sanzione accessoria della confisca dell’auto d’epoca.

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