
Quanto tempo serve per importare un’auto? Ecco tutte le fasi
La digitalizzazione dei servizi ha ridotto i tempi per importare un’auto, ma l’efficienza dell’iter è legata a una moltitudine di variabili
La digitalizzazione dei servizi ha ridotto i tempi per importare un’auto, ma l’efficienza dell’iter è legata a una moltitudine di variabili
Dietro all’importazione di un’auto dall’estero c’è una procedura che richiede attenzione e conoscenza delle normative. Capire quanto tempo serve per importare un’auto aiuta a evitare sorprese e pianificare ogni fase con consapevolezza. Il processo si divide in tappe che vanno dall’acquisto all’immatricolazione, passando per trasporti, verifiche tecniche e pratiche burocratiche.
I PRIMI PASSI PER CAPIRE QUANTO TEMPO SERVE PER IMPORTARE UN’AUTO
Tutto comincia nel momento in cui si sceglie di acquistare un’auto usata o nuova fuori dai confini italiani. Il tempo per importare un’auto è inferiore se il veicolo proviene da un Paese appartenente all’Unione europea. Le regole sono infatti più snelle e il riconoscimento dei documenti è più agevole. In caso di veicoli extra-UE il percorso diventa più complesso per via della dogana, delle omologazioni e delle imposte d’importazione. Fin da subito occorre verificare la disponibilità del certificato di conformità europeo per dimostrare che l’auto rispetta le normative comunitarie in materia di sicurezza e ambiente. Senza questo documento è richiesta un’omologazione individuale da parte della Motorizzazione Civile che fa inevitabilmente aumentare tempi e costi.
Formalizzato l’acquisto, bisogna decidere come trasportare l’auto in Italia. È possibile affidarsi a un trasportatore professionista che per il trasferimento su bisarca oppure guidare il veicolo con targhe di transito provvisorie rilasciate nel Paese di provenienza. In Germania esistono ad esempio le cosiddette targhe Zoll, valide da 15 fino a 45 giorni, comprensive di assicurazione temporanea. Una volta giunta a destinazione, l’auto deve essere preparata per le pratiche di immatricolazione e in alcuni casi sottoposta a revisione tecnica, soprattutto se il mezzo ha più di quattro anni.
TEMPI PER IMPORTARE UN’AUTO, NAZIONALIZZAZIONE E IMMATRICOLAZIONE
La fase della nazionalizzazione del veicolo si traduce nella registrazione nel sistema automobilistico italiano. Per effettuare questa procedura bisogna recarsi agli uffici della Motorizzazione civile per la valutazione della documentazione tecnica. Se tutto è in regola viene rilasciata la carta di circolazione italiana. In alternativa, se il veicolo proviene da un Paese dell’Unione europea e i documenti sono conformi, è possibile affidarsi allo Sportello telematico dell’automobilista che accelera i tempi. In questi casi, è realistico ottenere l’immatricolazione anche in tre giorni lavorativi. Al contrario, se si procede con l’iter classico, le attese possono superare anche le tre settimane.
Dopo aver ricevuto la carta di circolazione, l’ultimo passo è l’iscrizione al Pubblico registro automobilistico per ottenere il Documento unico di circolazione. L’iscrizione deve avvenire entro 60 giorni dall’immatricolazione, pena sanzioni amministrative. Questa fase può essere conclusa in pochi giorni.
QUANTO TEMPO SERVE? LE STIME REALISTICHE
Dal punto di vista temporale, la procedura di importazione può durare dai 10 ai 30 giorni lavorativi, a seconda della complessità del caso e dell’efficienza delle strutture coinvolte. In scenari ideali, con veicoli UE conformi e documentazione perfetta, bastano due settimane per vedere l’auto targata e pronta a circolare. In situazioni più complicate, ad esempio con veicoli statunitensi o giapponesi privi di omologazione, si può arrivare a superare i due mesi, tra richieste di collaudi e allineamenti burocratici. La digitalizzazione di alcuni servizi ha ridotto i tempi per importare un’auto, ma l’efficienza dell’iter è legata a una moltitudine di variabili.
Dal punto di vista economico, oltre al prezzo d’acquisto, bisogna sommare i costi per il trasporto, le spese di immatricolazione, le tasse regionali sul bollo, l’eventuale Iva da versare se il veicolo non è stato tassato all’origine, e gli oneri per l’assistenza tecnica, nel caso ci si affidi a un’agenzia specializzata. Anche se questi costi non sono fissi, una stima realistica oscilla tra i 700 e i 2.000 euro in aggiunta al valore dell’auto.