Auto incidentata: si possono contestare i rilievi della polizia?

Auto incidentata: si possono contestare i rilievi della polizia?

I rilievi della polizia sono un atto pubblico. Di conseguenza la procedura di contestazione nel caso di auto incidentata è piuttosto articolata

3 Ottobre 2022 - 05:10

L’intervento della polizia si rivela spesso indispensabile per attribuire le responsabilità in un sinistro stradale. Non solo in termini di assicurazione se c’è di mezzo un’auto incidentata. Ma anche di coinvolgimento penale se l’incidente stradale ha comportato morti e feriti, oltre a gravi danni ai veicoli coinvolti. Ecco quindi che le forze dell’ordine intervengono sul posto per eseguire i rilievi e ricostruire la dinamica dell’accaduto. Vale però la pena approfondire alcuni aspetti pratici e legali. Gli automobilisti protagonisti di un’incidente stradale possono contestare i rilievi della polizia? Nel caso di risposta affermativa, qual è la procedura da seguire? E allo stesso tempo, qual è il valore probatorio dei rilievi delle forze dell’ordine? Di mezzo, non dimentichiamo, ci sono altre potenziali conseguenze che derivano da un incidente stradale. Come l’aumento del premio assicurativo o il taglio dei punti sulla patente. Naturalmente per il guidatore responsabile del sinistro o con un concorso di colpa maggiore dell’altro conducente.

DINAMICA DEL SINISTRO E AUTO INCIDENTATA: L’IMPORTANZA DEGLI ATTI DELLA POLIZIA

In prima battuta è indispensabile ricordare che il verbale della polizia, contenente tutti i dettagli sull’auto incidentata e la dinamica del sinistro, è un atto pubblico. Questa è la ragione del loro intervento. Non è cioè sufficiente il modulo di constatazione amichevole sottoscritto dai guidatori, il cosiddetto Cid, per risolvere la controversia tra le parti. Ai fini del risarcimento dei danni da parte delle compagnie di assicurazione occorre insomma una valutazione terza.

AUTO INCIDENTATA: QUAL È IL VALORE PROBATORIO DEI RILIEVI DELLE FORZE DELL’ORDINE

Per sapere se e come contestare i rilievi della polizia occorre fare un passo indietro. Dobbiamo cioè capire quale valore probatorio hanno le indagini effettuate, anche quando di mezzo c’è un’auto incidentata. In buona sostanza: i documenti che producono possono essere messi in discussione? La questione è stata affrontata anche dai tribunali, da cui è emersa una importante conclusione: i rilievi delle forze dell’ordine possono essere sconfessati. Il loro valore probatorio non è quindi assoluto. Ad esempio, un Consulente tecnico d’ufficio (Ctu), richiesto da una delle parti in causa e disposta per fare luce sulla vicenda, potrebbe fornire una ricostruzione più accurata e attendibile della dinamica dell’incidente. Anche in contrasto con quanto messo nero su bianco dagli uomini della polizia. Ecco quindi che le conclusioni di un processo ai fini dell’attribuzione delle responsabilità in un sinistro e del calcolo del risarcimento danni da parte delle compagnie di assicurazione, non è vincolato ai rilievi dalle forze di Polizia nell’immediatezza e sul luogo del sinistro. A rivelarsi decisive possono essere le indagini tecniche più approfondite.

QUANDO SI POSSONO CONTESTARE I RILIEVI DELLA POLIZIA IN CASO DI AUTO INCIDENTATA

Sul versante normativo, il punto di partenza per capire quando si possono contestare i rilievi della polizia in caso di auto incidentata è l’articolo 2700 del Codice Civile. Qui si legge che “l’atto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti”. In termini pratici, significa che l’automobilista coinvolto in un incidente può contestare le risultanze dei rilievi seguendo il procedimento della “querela di falso”. L’obiettivo è togliere la validità di prova all’attestazione di un pubblico ufficiale. A titolo informativo, si può proporre anche per contestare una multa stradale. Nel caso di auto incidentata ovvero di un sinistro stradale, la chiave per “smontare” il documento di un pubblico ufficiale è l’espletamento di una consulenza tecnica. Può essere di parte o d’ufficio.

AUTO INCIDENTATA: A COSA SERVE LA CTU E CHE VALORE HA

L’espletamento di una Ctu nel caso di auto incidentata nell’ambito di un sinistro stradale non è automatico. Ma è legata all’accoglimento della richiesta da parte del giudice. Più esattamente, l’automobilista può chiedere una Ctu cinematica per stabilire le modalità e le cause dell’incidente. Non può chiedere una Ctu con l’obiettivo di colmare eventuali lacune probatorie. In pratica, serve sempre un motivo concreto per motivare la richiesta di Consulenza tecnica d’ufficio svolta da un esperto incaricato dal giudice. Dopodiché, anche la Ctu può essere contestata dalle parti in causa sotto diversi profili, al pari dei rilievi della polizia.

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