Tesla accusata in California di monopolio sui ricambi e costi alti

Tesla accusata in California di monopolio sui ricambi e costi alti

I clienti USA sono stanchi delle attese e dei costi eccessivi per riparare le auto Tesla: depositate due class action con accuse anti concorrenziali

16 Marzo 2023 - 15:00

Tra i tanti effetti disruptivi del settore auto, di sicuro Tesla è apprezzata dai suoi clienti per la manutenzione non obbligatoria ai fini della garanzia (i tagliandi sono consigliati). Il bacino di clienti insoddisfatti delle riparazioni Tesla si allarga molto velocemente, al punto che sono scattate già due class action in California di clienti Tesla che accusano la Casa di un comportamento anticoncorrenziale, a scapito dei clienti.

Aggiornamento del 20 novembre 2023: con la decisione del giudice distrettuale sulla Class Action promossa dai clienti Tesla negli USA

COSTI DI RIPARAZIONE ESORBITANTI E LUNGHE ATTESE PER I RICAMBI TESLA

Come riporta Reuters, Tesla è stata citata in giudizio da clienti che affermano di essere stati costretti a pagare prezzi esorbitanti e lunghe attese per le riparazioni delle auto. La causa sarebbe principalmente dovuta al controllo diretto che il Costruttore ha non solo nella vendita diretta al cliente, ma anche sui pezzi di ricambio e sui servizi di manutenzione. L’insoddisfazione legata alla performance dei service USA e alle attese di 1 mese per avere un appuntamento sono fatto noto. Anche le attese per i ricambi Tesla introvabili in Italia hanno lasciato a piedi clienti delusi che si sfogano sui gruppi social.

L’ACCUSA NELLE DUE CLASS ACTION CONTRO TESLA

I clienti Tesla non hanno molte opzioni se non far riparare le auto Tesla presso i service autorizzati soprattutto quando sono necessari ricambi più particolari (telaio, carrozzeria, fari, alta tensione, etc.). Secondo le due class action depositate presso il tribunale federale di San Francisco, i querelanti affermano che Tesla ha progettato i suoi veicoli elettrici, le garanzie e le politiche di riparazione per scoraggiare proprietari e locatari dal rivolgersi a officine indipendenti.

LA LIBERA CONCORRENZA TRA OES E IAM NEGLI USA

Attualmente non è ben chiara la strada che prenderanno queste azioni legali, anche perché non è stata espressa alcuna richiesta specifica di risarcimento. L’intenzione sembrerebbe quella di raccogliere quante più adesioni possibili tra i clienti Tesla insoddisfatti e spianare la strada alla concorrenza. “Tesla ha bisogno di aprire il suo ecosistema e consentire la concorrenza per la riparazione e la vendita di parti, avrebbe dichiarato il legale di uno dei querelanti. Tuttavia il caso Tesla è emblematico, ma solo uno di una lunga lista di Costruttori che devono difendersi da accuse di condotta anticoncorrenziale presso la Federal Trade Commission (l’equivalente dell’Autorità Antitrust italiana). Del resto sulla libera concorrenza tra OES e IAM e l’accesso ai dati tecnici negli USA c’è ancora tanta strada da fare per recuperare terreno rispetto all’Europa.

CLASS ACTION RESPINTA: ECCO LE MOTIVAZIONI DEL GIUDICE

Come riporta Reuters, il giudice distrettuale Trina Thompson a San Francisco ha respinto la Class Action contro Tesla. L’agenzia di stampa britannica scrive che nelle motivazioni, il giudice ha ritenuto che “i clienti nell’azione collettiva proposta non sono riusciti a dimostrare né che i presunti problemi non erano generalmente noti al momento dell’acquisto dei loro veicoli, né che non potevano prevedere i costi da sostenere”.

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