
Produzione Stellantis in Italia: il disastroso 2024 ha riportato i volumi ai livelli del 1956, mai così male da quasi 70 anni
Dopo due anni di effimera crescita, il disastroso 2024 di Stellantis ha riportato la produzione automobilistica in Italia ai livelli del 1956, quasi 70 anni fa, quando il nostro Paese stava appena iniziando a conoscere il boom economico dopo il dramma della guerra. In base ai dati Fim-Cisl, le autovetture uscite dagli stabilimenti italiani del gruppo sono state precisamente 283.090 (-45,7% rispetto al 2023) mentre il totale dei veicoli, considerando anche i furgoni commerciali, si è attestato a 475.090 unità contro le 751.384 del 2023 (-36,8%). Per la prima volta tutti gli stabilimenti hanno chiuso in negativo. Di fronte a questi numeri oggettivamente impietosi, speriamo che il Piano Italia presentato da Stellantis poco prima di Natale riesca davvero a rivitalizzare il comparto (ma ci vorrà tempo), anche perché fare peggio del 2024 significherebbe azzerare la produzione.
LA “TEMPESTA PERFETTA” CHE HA CAUSATO IL CROLLO DELLA PRODUZIONE AUTO IN ITALIA
Nel corso dell’anno appena conclusosi, la riduzione della produzione di veicoli è risultata in continuo peggioramento, raggiungendo cali produttivi nelle auto dal 21% al 70%. Le previsioni negative stimate nei precedenti report trimestrali di Fim-Cisl hanno avuto un riscontro nella realtà consuntivata di fine anno, con un aggravio in termini di volumi e di aumento dell’uso di ammortizzatori sociali e di chiusure anticipate, coinvolgendo quasi 20 mila lavoratori. Alla base del disastro ci sono il crollo dei volumi sui mercati e la transizione verso l’elettrico e il digitale: una ‘tempesta perfetta‘, secondo il sindacato, che ha colpito in maniera significativa l’Europa e il suo tessuto industriale più rilevante. Alla luce di ciò è stata indetta un’importante manifestazione il 5 febbraio 2025 a Bruxelles, che vedrà un’importante partecipazione dei lavoratori metalmeccanici di tutto il continente.
I NUMERI DELLA PRODUZIONE AUTO 2024 NEGLI STABILIMENTI ITALIANI STELLANTIS
Per quanto riguarda i numeri della produzione auto nei diversi stabilimenti italiani, l’anno scorso dal Polo Produttivo di Torino sono uscite 25.920 unità rispetto alle 85.940 rilevate nel 2023, con una flessione di circa il 70%. Il 91% dei volumi dello stabilimento torinese, pari a 23.670, sono rappresentati dalla 500 elettrica, il restante dalle produzioni Maserati con 2.250 unità. Quest’ultime lontanissime dalle 41.000 unità prodotte nel 2017, anno di punta delle produzioni del Tridente. A Torino la situazione non vedrà miglioramenti in termini di volumi sino al lancio produttivo della 500 ibrida previsto a novembre 2025.
La produzione nel plant di Modena, contrariamente alle previsioni aziendali, ha subito una significativa flessione negativa pari al 79%. Nello specifico si sono prodotte 260 vetture contro le 1.244 del 2023.
A Cassino la produzione nel 2024 si è fermata a 26.850 unità, determinando una flessione negativa del -45% rispetto al 2023, la peggiore nella storia dello stabilimento. L’attuale produzione è rappresentata per il 20% da Alfa Romeo Giulia, il 53% dall’Alfa Romeo Stelvio e il 27% dalla nuova Maserati Grecale, prodotta anche nella versione full electric. Le potenzialità dello stabilimento di Cassino sono enormi, basta pensare che nel 2017 la produzione è stata cinque volte l’attuale, con 2.000 dipendenti in più.
Pur producendo 167.980 unità, lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco ha riscontrato una flessione negativa del -21,9%. Nei primi 6 mesi del 2024 era l’unico stabilimento di assemblaggio auto che non perdeva rispetto al 2023, poi sono arrivate anche per Pomigliano le chiusure allungate e uso della CIG. Nei dati disaggregati, la Panda con 131.000 unità è rimasta stabile rispetto al 2023, mentre sulla linea dell’Alfa Romeo Tonale e del Dodge Hornet si è riscontrato un calo del -55%.
Pessimi numeri anche a Melfi, con il dato produttivo del 2024 rispetto all’anno precedente fortemente negativo sia in termini percentuali (-63,5%) che in termini di volumi (mancano 108.000 unità). È lo stabilimento che perde la maggiore quantità di auto. Delle 62.080 auto prodotte, il 30% è rappresentato da 500X, il 30% da Jeep Renegade e il 40% da Jeep Compass. Solo 6 anni fa, nel 2018, Melfi aveva 7.400 occupati (oggi sono 5.300) con 339.865 auto prodotte.
Infine ad Atessa la produzione di veicoli commerciali nel 2024 ha raggiunto la quota di 192.000 unità, con un risultato negativo rispetto al 2023 del -16,6%. Atessa insieme a Pomigliano erano gli unici due stabilimenti a crescere nei primi 6 mesi dell’anno.
La seguente tabella riassume i risultati ottenuti negli ultimi anni dagli stabilimenti Stellantis in Italia:
PRODUZIONE AUTO IN ITALIA: LE PROSPETTIVE ALLA LUCE DEL NUOVO PIANO STELLANTIS
Il 17 dicembre scorso, durante l’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il responsabile per l’Europa di Stellantis, Jean Philipe Imparato, ha spiegato che la situazione in termini di volumi non subirà significative modifiche nel corso del 2025, in quanto i nuovi lanci produttivi nel corso del corrente anno di Melfi, Cassino e Mirafiori impatteranno nel 2026, quando si ipotizza di raggiungere le produzioni di unità riscontrate nel 2023. Il gruppo ha confermato obiettivo di 1 milione di veicoli entro il 2030, subordinandolo però alle risposte del mercato. Stellantis ha ribadito per il 2025 2 miliardi di investimenti e 6 miliardi di acquisti ai fornitori italiani.
Al piano industriale precedente, presentato dall’allora CEO Tavares, il gruppo ha aggiunto la nuova piattaforma small con i due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028 e la nuova 500e a Mirafiori in aggiunta alla 500 ibrida. Saranno inoltre ibridizzate le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, portando l’offerta a 7 modelli. È stata poi annunciata ad Atessa la nuova gamma large sui veicoli commerciali. A Cassino verranno sviluppate anche le versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large. Su Modena sarà lanciata la collaborazione con Motor Valley per il lancio del progetto alto di gamma. Tuttavia per i sindacati mancano ancora risposte importanti sulla gigafactory Termoli, di fatto sospesa, e sul rilancio di Maserati.