Flotte sì, flotte no: il dilemma degli autoriparatori

Flotte sì, flotte no: il dilemma degli autoriparatori

Flotte aziendali: un dilemma per gli autoriparatori? Scopri le opinioni a favore e contro di importanti addetti ai lavori dell'aftermarket

 

Flotte aziendali: un dilemma per gli autoriparatori? Scopri le opinioni a favore e contro di importanti addetti ai lavori dell'aftermarket

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23 Giugno 2025 - 09:00

I padiglioni di Autopromotec 2025 a Bologna hanno ospitato dal 21 al 24 maggio l’AFTERMARKET & SERMI FORUM, il ciclo di conferenze organizzato da SICURAUTO.it che ha visto la partecipazione di esperti, imprenditori, rappresentanti dell’IAM e delle istituzioni. Obiettivo dell’evento: dare ai titolari di officine, carrozzerie, fleet manager e ricambisti gli strumenti concreti per orientarsi in un settore in profonda trasformazione, creando l’ambiente per favorire l’incontro e lo scambio di idee tra gli addetti ai lavori del mondo dell’autoriparazione e dell’Aftermarket. Con quella di oggi iniziamo la diffusione dei contenuti di tutte le conferenze che hanno animato lo stand di SICURAUTO.it, per permettere a tutti di conoscere (ed eventualmente ascoltare) i contenuti degli incontri. Iniziamo con “Flotte sì, flotte no: il dilemma degli autoriparatori“, una delle conferenze più seguite durante la quale si è discusso del rapporto tra autoriparazione e flotte aziendali, con pareri favorevoli e contrari.

AUTORIPARATORI E FLOTTE: PERCHÉ SÌ E PERCHÉ NO

La conferenza è stata introdotta e moderata da Claudio Cangialosi, direttore di SICURAUTO.it, che prima di presentare i tre relatori Pietro Teofilatto di ANIASA, Paolo La Vitola di Autocenter Arese e Alessandro Angelone di Autoeuropa Import, ha ricordato il claim scelto per il progetto, “Imprenditore faber fortunae suae“, sulla scia del motto di Autopromotec “Homo faber fortunae suae”, a sottolineare la centralità dell’imprenditore e la sua importante voglia di (in)formarsi per far crescere l’azienda e farla navigare nell’era del cambiamento e dell’innovazione. Passando al tema scottante delle flotte, gioie e dolori del settore aftermarket tra chi ci fa business (e anche bene) e chi proprio non le vuole vedere, l’idea è stata appunto quella di mettere a confronto questi due approcci, per conoscere i differenti punti di vista, ascoltando pure l’opinione istituzionale di Aniasa, l’associazione che in Confindustria rappresenta le imprese che svolgono attività di noleggio veicoli, car sharing e servizi collegati alla mobilità.

Aftermarket & Sermi Forum - 21 Maggio 2025 ore 12

TEOFILATTO: QUANTO INCIDONO LE FLOTTE SUL MERCATO AUTO

Ad aprire il dibattito è stato proprio Pietro Teofilatto, Direttore Area Fisco ed Economia in Aniasa, che ha delineato un panorama in rapida evoluzione con le flotte che incidono ormai per il 28% sul mercato dell’auto in Italia, per 1,4 milioni di veicoli circolanti, 33 miliardi di chilometri l’anno e 15,8 miliardi di euro di fatturato. Significativo anche l’aspetto ambientale con le flotte che rappresentano il 32% del mercato delle BEV e il 48% delle ibride plug-in.

Una tendenza chiave è la crescita costante del noleggio a lungo termine, che nel 2024 ha raggiunto una flotta di oltre 1,28 milioni di veicoli, in aumento del 25% rispetto al 2022. Ormai una nuova immatricolazione su quattro avviene tramite noleggio. Il NLT si sta progressivamente affermando anche presso clienti privati o con partita Iva, oltre alle aziende e alla PA, con un aumento del 3,3% dei contratti privati.

Numeri importanti che richiedono ovviamente un’assistenza continua, la quale si traduce in una rete after-sales di 30.000 officine, 2.100.000 interventi su strada e 3.000.000 operazioni di manutenzione. La manutenzione rappresenta senza dubbio un pilastro fondamentale per il noleggio e le flotte, con un’incidenza economica di 1,3 miliardi di euro. Si sta affermando anche l’utilizzo della telematica, considerando che nel parco-flotte ci sono oltre un milione di veicoli connessi, utile per monitorare lo stato del mezzo e ridurre i costi operativi grazie a interventi proattivi e predittivi.

Teofilatto

Teofilatto ha concluso ribadendo la necessità di standardizzazione e interconnessione dei dati veicolari per valorizzare tutta la filiera dell’assistenza. La direzione è infatti chiara: creare un ecosistema integrato dove la qualità del servizio e l’uso intelligente dei dati rafforzino l’efficienza delle flotte aziendali e delle reti post vendita.

LA VITOLA: LAVORARE CON LE FLOTTE È UNA GRANDE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA

Il secondo relatore Paolo La Vitola ha spiegato perché ha scelto di lavorare con le flotte illustrando il percorso evolutivo di Autocenter Arese, realtà prossima a festeggiare i 40 anni di attività. Da semplice officina cittadina, l’azienda è cresciuta fino a diventare una struttura articolata, con sedi distribuite tra le province di Milano, Varese e Monza-Brianza, contando attualmente 250 dipendenti, 250 ingressi giornalieri e oltre 60 postazioni dedicate alla meccanica.

La svolta è avvenuta con la decisione strategica di puntare sul settore delle flotte aziendali, considerato un ambito in continua crescita e ricco di opportunità. L’approccio adottato è risultato completo e integrato: Autocenter Arese non si limita alla manutenzione, ma accompagna l’intero ciclo di vita del veicolo, dalla logistica iniziale alla preparazione per la consegna al cliente-flotta, fino all’assistenza continua, al ricondizionamento post-noleggio e, infine, alla vendita del veicolo a fine contratto.

Nonostante l’importanza delle flotte, l’azienda mantiene una forte attenzione anche al cliente privato. Attualmente, circa il 60% delle attività è rivolto alle flotte, mentre il restante 40% è dedicato al retail, una scelta voluta non solo per motivi di redditività – poiché, con processi efficienti, entrambi i segmenti risultano economicamente sostenibili – ma per non perdere il legame con il cliente individuale, spesso più coinvolto e attento alla qualità del servizio.

Per affrontare la complessità operativa, l’azienda ha sviluppato internamente, in collaborazione con una software house, un sistema gestionale personalizzato che consente il controllo puntuale di ogni veicolo. Attualmente, Autocenter Arese gestisce circa 3.500 veicoli in stock nei centri logistici e 1.500 veicoli in lavorazione simultanea. La Vitola ha infine sottolineato come efficienza, qualità e organizzazione siano le vere leve per conciliare margini e tempi di intervento, individuando nel bilanciamento 60/40 tra flotte e privati la formula ideale per la sostenibilità e la crescita dell’azienda nel lungo periodo.

ANGELONE: FLOTTE? SI LAVORA TANTO E SI GUADAGNA POCO

Infine il terzo e ultimo intervento, quello di Alessandro Angelone di Autoeuropa Import, che ha raccontato viceversa perché ha scelto di non lavorare più con le flotte dopo un’esperienza durata otto anni. Angelone, titolare di un’officina storica nel centro di Como fondata nel 1982, ha raccontato il percorso della sua attività, nata come importatore parallelo e poi evolutasi in una realtà artigianale con forte legame con il territorio. Nel 2006 gli viene proposta la collaborazione con le flotte aziendali: un’opportunità allora vista come stimolante e utile per crescere, nonostante fosse un mercato per lui completamente nuovo.

Per otto anni l’officina ha lavorato con le flotte, attirando numerosi clienti grazie alla posizione strategica e alla comodità per gli utilizzatori. Sebbene inizialmente sembrasse un investimento utile anche per generare fidelizzazione con clienti privati, alla lunga sono emerse forti criticità: tariffe troppo basse, tempi stretti, qualità a rischio e mancanza di margine per investimenti in formazione o sviluppo. Sono aspetti di cui si è reso conto perché l’esperienza accumulata negli anni gli ha insegnato a gestire anche l’aspetto economico dell’attività e a riconoscere quando un lavoro, pur portando volume, non porta valore.

L’esperienza con le flotte è stata comunque formativa: ha introdotto l’uso di gestionali, registrazione dei clienti e nuove competenze gestionali. Tuttavia, ha anche mostrato i limiti di un’officina artigianale nel rispondere a dinamiche industriali che sacrificano la qualità a favore della rapidità e del costo.

Dal 2014 la scelta è stata chiara: abbandonare le flotte per tornare a un lavoro artigiano di alta qualità, con attenzione alla sostenibilità e alla fidelizzazione. Oggi l’officina si concentra su interventi redditizi, personalizzati e tecnicamente elevati, mantenendo un forte orgoglio professionale e trasmettendo l’esperienza anche ad altri colleghi. Dire no alle flotte, ha concluso, è stata una scelta consapevole e liberatoria, che gli consente ancora oggi, a 43 anni dall’apertura, di lavorare con passione e soddisfazione.

CONSIGLI FINALI PER GLI AUTORIPARATORI CHE GUARDANO AL MONDO DELLE FLOTTE

L’incontro si è poi concluso con la richiesta ai tre relatori di dare un consiglio a chi oggi, come meccatronico e come imprenditore, si vorrebbe affacciare al mondo delle flotte, per aiutarlo in questa sua scelta. Teofilatto ha risposto ricordando i numeri in grande ascesa del settore del noleggio, e quindi del suo enorme potenziale che nessun autoriparatore può decidere di scartare a priori, se ha i mezzi e la volontà per sostenere l’impegno. Angelone ha ovviamente ribadito la sua contrarietà alle flotte, consigliando comunque a chi vorrebbe approcciarsi lo stesso di verificare con attenzione i margini di guadagno per non rischiare di lavorare in perdita. Infine La Vitola ha consigliato di dedicare la giusta attenzione al cliente privato senza però negarsi l’opportunità di affacciarsi alle flotte. Questo perché, oltre a crescere in numeri, rappresentano un forte stimolo a imparare e a stare sempre al passo coi tempi, trattandosi in gran parte di macchine nuove e quindi più tecnologiche.

Se vuoi approfondire, guarda l’intera conferenza “Flotte sì, flotte no: il dilemma degli autoriparatori“, andata in scena il 21 maggio 2025 durante la prima giornata dell’evento AFTERMARKET & SERMI FORUM.

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