FIA: con auto connesse “chiuse”, perdite di 95 miliardi per l’IAM

FIA: con auto connesse “chiuse”, perdite di 95 miliardi per l’IAM

Un’indagine FIA in 11 Paesi raccoglie le opinioni dei consumatori sui costi legati alle auto connesse e stima i rischi per l'IAM

20 Settembre 2023 - 12:10

La trasformazione digitale della mobilità sta creando numerose opportunità di lavoro e servizi attorno all’auto. Se le auto connesse saranno “chiuse”, l’industria Automotive Aftermarket rischia di essere tagliata fuori e nel peggiore dei casi porterà a perdite stimate in 95 miliardi di euro per l’Independent Aftermarket. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato da FIA Region I che ha condotto un sondaggio in 11 Paesi che ha coinvolto oltre 11 mila consumatori a cui sono state poste domande sulla manutenzione delle auto e i dati generati dalle auto connesse. Ecco cosa è emerso.

L’INDAGINE FIA SULLE AUTO CONNESSE E IL LORO IMPATTO SULL’INDEPENDENT AFTERMARKET

L’indagine della FIA, nasce dalla crescente diffusione delle auto connesse nel parco circolante dotate di sistemi infotainment connessi ai server delle Case auto. Non a caso le auto connesse sono il tema centrale del nuovo Report Auto Connesse ed Elettriche: le opportunità di oggi e domani che SicurAUTO.it presenterà il 16 novembre 2023 al Futurmotive a Bologna – presso la Sala BOLERO – Centro Affari, primo piano del BLOCCO B alle ore 11. Questi veicoli in grado di generare e trasmettere dati, offrono ai consumatori una serie di servizi disponibili on-board o tramite applicazione, a fronte di un abbonamento mensile o annuale, in base al Brand e al contratto. Fino ad oggi, l’accesso alla porta OBD dei veicoli ha permesso di preservare una condizione di equilibrio tra gli Original Equipment Manufacturer (OEM) e l’Independent Aftermarket (IAM).

FIA: CON LE AUTO CONNESSE SQUILIBRIO TRA OEM E IAM

Tuttavia la FIA ritiene che l’equilibrio si sta perdendo sempre di più a favore dei Costruttori, che con le auto connesse godono di un vantaggio illegittimo, secondo Laurianne Krid, Director General FIA Region I, che abbiamo intervistato in occasione del precedente report.  “I produttori di veicoli si stanno allontanando sempre di più dall’interfaccia OBD2, il metodo principale per l’accesso indipendente, diretto, in tempo reale e gratuito ai dati del veicolo. Al contrario, i produttori hanno iniziato a controllare l’accesso ai dati OBD2 (e implicitamente i servizi di terzi) attraverso gateway e stanno spostando la loro attenzione verso modelli di business basati sui dati, che sono resi accessibili agli operatori indipendenti attraverso permessi da richiedere fuori dal veicolo”.

AUTO CONNESSE: COSA PENSANO I CONSUMATORI SUI COSTI DI ABBONAMENTO

Il sondaggio della FIA ha valutato qual è la propensione dei consumatori al pagamento dei servizi connessi e ha stimato l’impatto sul mercato aftermarket delle auto connesse “chiuse”. L’indagine è stata condotta in Germania, Italia, Francia, Spagna, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi e Polonia. Per garantire la rappresentatività statistica dei risultati, sono stati coinvolti circa 1.000 intervistati da ogni paese. I risultati dell’indagine tra i consumatori europei rivelano che oltre la metà preferisce ancora le officine indipendenti per la manutenzione del proprio veicolo, spinti principalmente da:

  • Prezzo, 62% dei consumatori passerebbe dalla rete ufficiale a un’officina indipendente;
  • Velocità di esecuzione degli interventi, 56%;
  • Accesso ai servizi da remoto, 46%, anche direttamente dal computer di bordo (42%) o via app (41%).

Quanto invece ai costi di abbonamento ai servizi connessi, la profilazione, le pubblicità e il trattamento dei dati iniziano ad acquisire un valore per i consumatori. Infatti:

  • il 34% ritiene che i servizi tramite le app per auto dovrebbero essere gratuiti se si condividono i propri dati;
  • il 21% considera che visualizzare la pubblicità “targettizzata” sia già una forma di pagamento;
  • il 12% sarebbe disposto a pagare il servizio proposto dal Costruttore, ma senza alcuna condivisione di dati o visualizzazione di pubblicità.

PERDITE PER L’IAM DI 95 MILIARDI CON IL 100% DELLE AUTO CIRCOLANTI CONNESSE

Secondo l’analisi FIA, i fornitori di servizi indipendenti stanno affrontando la sfida di mantenere la loro base di clienti. “Con circa 360 milioni di veicoli passeggeri e commerciali leggeri di proprietà di consumatori e aziende, l’aftermarket europeo genera ricavi annuali superiori a € 280 miliardi, scrive la FIA. In assenza di una regolamentazione settoriale degli In-Vehicle Data, più verticale rispetto alla proposta di Data-Act, ci sarà una perdita di libertà di scelta per i consumatori, con maggiori costi di manutenzione e riparazione, e di competitività per l’IAM. L’impatto sull’IAM per i consumatori e gli operatori, provocherà perdite stimate in:

  • 10 miliardi di euro/anno nel 2023, con il 7% del parco circolante connesso nativamente in Europa;
  • 26 miliardi di euro/anno nel 2030, con il 15%;
  • 63 miliardi di euro/anno nel 2040, con il 60%;
  • 95 miliardi di euro/anno nel 2050, con il 100%.

“I consumatori e gli operatori dell’aftermarket stanno attualmente pagando un prezzo elevato per il controllo distorto dei dati dei veicoli. Garantire condizioni di parità sbloccherà la concorrenza, favorirà l’innovazione e risolverà le questioni attuali”. – ha dichiarato Laurianne Krid, Director General FIA Region I – “L’Unione Europea deve dare priorità all’attuazione di una legislazione settoriale per proteggere i consumatori, promuovere la concorrenza leale e garantire la libertà di scelta”.

Sicurauto Whatsapp Channel
Resta sempre aggiornato su tutte le novità automotive e aftermarket

Iscriviti gratis al nostro canale whatsapp cliccando qui o inquadrando il QR Code

Commenta con la tua opinione

X