Abbiamo messo sotto la lente di ingrandimento la coupé francese nella versione più cattiva con 200 cavalli
La Peugeot RCZ fa parte di quella schiera di vetture dal look sportivo, dalle prestazioni brillanti e dal prezzo, tutto sommato, accessibile. L’elemento caratterizzante dal punto estetico di questa coupé è senz’altro la linea del tetto e del lunotto che, con la doppia bombatura, non può che far ricordare agli appassionati le classiche realizzazioni della carrozzeria Zagato; per il resto l’RCZ mantiene, dopo il recente restyling del frontale che ora assomiglia a quello della 208, una linea estremamente personale, sportiva e di sicuro effetto. La Peugeot RCZ è disponibile con un Diesel 2.0 Hdi da 163 CV (leggi qui la nostra prova) e un 1.6 benzina turbo ad iniezione diretta THP declinato in due livelli di potenza: 156 CV, disponibile anche con cambio robotizzato pilotato (1300 Euro), e 200 CV; proprio questa versione è stata oggetto della nostra prova.
IN OFFICINA – La Peugeot RCZ è lunga 4 metri e 29 centimetri ed ha un bagagliaio di 321 litri; si presenta con una piccola carenatura sotto parte del motore, questo per permettere una migliore aerazione di motore e cambio. Il motore, progettato in collaborazione con BMW, è un 1,6 sovralimentato tramite turbocompressore ed eroga 200 CV e 275 Nm di coppia a 1.750 giri/minuto, il cambio è un manuale 6 marce. Le sospensioni sono di tipo McPherson all’anteriore e a ponte torcente al posteriore. Nel vano motore, discreto lo spazio per la sostituzione delle lampadine delle frecce mente i fari sono del tipo allo Xenon. Come sempre in questi casi, date le elevate tensioni in gioco e i pericoli connessi con il dover maneggiare le lampade allo Xenon sconsigliamo il fai da te; corretta, in tal senso, la segnalazione tramite apposito adesivo (vedi fotogallery) sulla calotta dei fari nel vano motore, del pericolo di fulminazione. Una volta alzato il cofano, sono a vista gli attuatori pirotecnici che in caso di investimento del pedone fanno alzare la parte superiore del cofano motore andando a limitare i danni riportati dalla persona investita.
INTERNI – Il design della plancia è molto semplice e pulito con qualche concessione alla tradizione sportiva (vedi l’orologio analogico al centro della plancia). Sulla sommità del cruscotto fa bella mostra di sé lo schermo, a scomparsa, da 7″ del sistema infotainment. Al di sotto dello schermo ci sono tre cornici circolari cromate accolgono le bocchette della climatizzazione e l’orologio analogico di cui sopra. Più in basso si trovano il pulsante dell’hazard (di colore rosso, facilmente raggiungibile ed individuabile) affiancato dai pulsanti di esclusione ESP e sbloccaggio portiere, quindi vi sono i comandi della radio; procedendo verso il basso, dopo un vano abbastanza grande da ospitare due cellulari, si trovano i comandi della climatizzazione (facili da raggiungere e da utilizzare). La qualità dei materiali è buona: tutto il cruscotto, insieme alle portiere, è rivestito in pelle, con cuciture a vista. Il quadro strumenti ospita contagiri e tachimetro analogici di dimensioni generose e di facile lettura. Al centro trovano posto l’indicatore della temperatura dell’acqua, del livello del carburante, anch'essi analogici, e il computer di bordo (ricco di informazioni comprese quelle del navigatore satellitare). Il volante ha una posizione verticale ed è ben allineato con la pedaliera (in alluminio); il diametro della corona è contenuto mentre la parte bassa è tagliata (come sulle migliori sportive). Dietro allo sterzo troviamo i comandi per le luci e i tergicristalli ma anche i satelliti per i comandi della radio e del cruise control. I sedili sono posizionati in basso e sono ben sagomati, trattengono bene e non sono eccessivamente duri; il rivestimento è in pelle e le regolazioni sono elettriche con 3 memorie. Il poggiatesta, sul quale troviamo anche il logo del leone in rilievo, è integrato nello schienale (un problema se si è particolarmente alti perchè non garantisce la massima protezione in caso di tamponamento). Le alette parasole sono inclinate rispetto a guidatore e passeggero rendendo praticamente inservibili gli specchietti di cortesia. Il divano posteriore, per via del tetto molto spiovente, può ospitare solo dei bambini: prova ulteriore è il fatto che l’accessibilità ai posti posteriori è limitata in quanto la leva apposita fa piegare in avanti lo schienale senza far scorrere la seduta.
SU STRADA – La visibilità in marcia è buona con qualche limite in retromarcia dato che non si percepiscono bene gli ingombri posteriori (una telecamera, in questo caso, avrebbe fatto comodo). La posizione di guida è adattabile, se si esclude il già citato problema del poggiatesta, a tutte le taglie grazie alle ampie possibilità di regolazione del volante e del sedile. L'unica complicazione nasce dalla difficoltà di raggiungere le cinture di sicurezza: un piccolo passante sui sedili avrebbe facilmente permesso di trovarle a portata di mano. L’assetto è molto rigido ma le sospensioni assorbono abbastanza bene le asperità stradali nonostante la gommatura esagerata (235/40 R 19); si sentono invece molto le ondulazioni e in generale bisogna stare attenti alle strade a dorso di mulo perché l’RCZ tende a scivolare lungo le pendenze (d’altronde questo è il prezzo da pagare quando si ha una vettura che “copia” molto bene il fondo stradale). L’ESP interviene sempre in anticipo sulle situazioni di pericolo limitando il feeling sportivo; andando a premere il pulsante ESP off, l’intervento viene ritardato garantendo maggior piacere di guida, tuttavia consigliamo questo tipo di opzione solo dove è massima la sicurezza, vale a dire in pista. Notevole la tenuta di strada mentre sono davvero ridotti rollio e beccheggio; presente un moderato sottosterzo, tra l’altro facilmente prevedibile e gestibile. Lo sterzo è servoassistito efficacemente: a nostro avviso lo sforzo rischiesto sul volante è “giusto”: né troppo grande né troppo piccolo. Molto buona anche la precisone, soprattutto in velocità. La frenata è molto potente; presente una certa la tendenza al bloccaggio ma soprattutto un consistenti gli spostamenti laterali, comunque facilmente controllabili, durante le frenate di emergenza; buona la modulabilità del pedale. Buona anche la manovrabilità del cambio, un 6 marce dai rapporti ben scalati. La frizione è dura da azionare, come ci si aspetta da una vettura sportiva, ed è adeguata al tipo di veicolo. Il motore si fa apprezzare sia per doti di coppia (270 Nm a 1750 giri/minuto) sia per le doti di allungo. La spinta è ottima lungo tutto l’arco di utilizzo del motore e il sound è davvero coinvolgente; interessante far notare invece come all’esterno l’RCZ risulti essere una vettura sobria dal punto di vista acustico. In autostrada l'RCZ è una vettura silenziosa: a 130 km/h si avverte solo il rotolamento dei pneumatici e qualche lieve fruscìo aerodinamico; i consumi sono pari a 13,6 km/litro in autostrada e 13,8 km/litro nel misto; in città difficile fare meglio di 10,5 km/litro.
INFOTAINMENT – La Peugeot RCZ in prova montava un navigatore con display da 7” (ripiegabile e con inclinazione regolabile) con radio, lettore cd, presa usb e collegamento bluetooth sia per il telefono sia per lo streaming audio. Il navigatore non è intuitivo ma, una volta metabolizzati i comandi, il suo utilizzo è abbastanza facile. L’assistenza alla guida è molto chiara anche se le mappe non sono aggiornate (problema comune a molte vetture con il navigatore integrato); riteniamo, inoltre, che l’algoritmo che porta alla decisione del tragitto sia migliorabile. L'impianto audio è un JBL con 6 altoparlanti e amplificatore da 240 W. La qualità audio del CD, del sistema di lettura dei file MP3 così come dello streaming è molto buona così come quella della radio: dato il sovrapprezzo contenuto (505 Euro) ci sentiamo di consigliare questo optional dato il miglioramento della qualità rispetto all'impianto base. Facile accoppiare il telefono al sistema infotainment tramite bluetooth; molto buona la qualità audio in questo caso, merito del microfono del vivavoce che filtra bene i rumori esterni, ma bisogna ricordarsi di alzare il volume del proprio cellulare (per questo test abbiamo utilizzato un Nokia 2760 ed un LG Optimus pro). Nota dolente, per scorrere nei menù è necessario utilizzare i tasti e la manopola che si trovano sul cruscotto e che risultano lontani, costringendo a distogliere troppo lo sguardo dalla strada; per questo il nostro consiglio è di utilizzare i menù solo quando si è fermi al semaforo oppure, se se ne ha la possibilità, di far gestire i menù ad un eventuale passeggero.
SICUREZZA – Sul fronte sicurezza la Peugeot RCZ è ben equipaggiata. La dotazione di serie, infatti, prevede l’ABS con ripartitore di frenata e assistenza alla frenata di emergenza, ESP con Hill assistant che mantiene la vettura frenata al rilascio del pedale in salita e discesa. Purtroppo non sono stati fatti i test Euro NCAP. Di serie anche gli airbag per il guidatore, il passeggero e per il torace; per i più piccoli, ai sedili posteriori ci sono i fissaggi ISOFIX e Top Tether. A richiesta i fari allo Xenon.
PREZZI – La RCZ con il 1.6 THP 156 CV costa 28 mila 650 Euro a cui è abbinabile il cambio automatico (1.300 Euro). L'RCZ con motore 2.0 HDI 163 CV ha un prezzo chiavi in mano di 31 mila 050 Euro. La versione in prova, con il 1.6 THP da 200 CV, parte da 31 mila 450 Euro. Questi gli optional montati: vernice metallizzata (550 Euro), sedili in pelle (2.190 Euro), Pack Vision con i fari direzionali allo Xenon (1.110 Euro), Sistema di navigazione Wip Nav Evo (990 Euro), Pack Hi-Fi JBL (505 Euro), archi in alluminio nero opaco (590 Euro), pneumatici 235/40 con cerchi da 19” Techical Grey (710 Euro) per un totale di 38 mila 095 Euro. In conclusione l'RCZ non può definirsi una vettura sportiva in senso stretto ma è comunque una vettura che permette una guida brillante in tutta sicurezza e garantisce tutto sommato un buon confort.
SicurAUTO.it ringrazia la Filiale Peugeot di Roma per la gentile collaborazione
Foto di Maddalena Gentili