Jeep Renegade: primo contatto

Jeep Renegade: primo contatto

Presentato a Balocco il primo Suv compatto con cambio automatico a 9 rapporti abbinato al motore diesel MultiJet II da 2,0 litri

12 Settembre 2014 - 12:09

Dopo un piccolo antipasto al salone di Ginevra, la Fiat ha presentato a Balocco la nuova Jeep Renegade, il primo veicolo del gruppo Fiat Chrysler sviluppato in collaborazione da progettisti e ingegneri italiani e americani con l'obbiettivo di realizzare un prodotto efficiente, con buone prestazioni su strada senza dimenticare le caratteristiche da off-road tipiche del marchio Jeep. La Renegade è primo modello nella storia del marchio amercano ad essere costruito in Italia (presso il rinnovato stabilimento SATA di Melfi in Basilicata) e, dal punto di vista del mercato segna l’ingresso di Jeep nel segmento dei SUV compatti, segmento che, insieme a quello dei crossover, sta crescendo così rapidamente in Europa da far prevedere ad alcuni analisti addirittura una estinzione o quanto meno forte riduzione delle vetture di segmento B e C. L’obbiettivo di mercato è quello di vendere la vettura in oltre 100 Paesi in tutto il mondo. Con questa Renegade Marchionne ha compiuto una grossa scommessa: i clienti accetteranno di acquistare una vettura dal DNA tipicamente americano ma costruita in Italia? Per il bene del nostro paese ce lo auguriamo; intanto vi raccontiamo le caratteristiche principali di questo nuovo modello.

ESTERNI – Si ispirano al classico design Jeep caratterizzato da fari rotondi, la tradizionale griglia a sette feritoie e i passaruota trapezoidali. Nel complesso gli esterni della vettura hanno un aspetto funzionale con una carrozzeria dalle forme robuste e dalle proporzioni aggressive con sei diversi cerchi ruota, da 16″ a 18″ con finiture speciali. Per ispirare un senso di libertà e avventura nei confronti dei clienti, facendogli assaporare la libertà di guidare all'aria aperta, saranno disponibili due tetti apribili: un ampio tetto elettrico scorrevole a due pannelli in vetro e l'esclusivo “My Sky”, secondo Jeep unico nel segmento, caratterizzato da due pannelli leggeri che possono essere rimossi e riposti nel bagagliaio in modo semplice e pratico, un po’ come succede sulla Wrangler, la capostipite di tutte le Jeep.

INTERNI – Si capisce subito che siamo su una Jeep: davanti al passeggero c’è la maniglia per aggrapparsi nei percorsi in fuoristrada presa in prestito dalla sorella Wrangler. Per quanto riguarda lo stile utilizzato per gli interni i designer Jeep hanno utilizzato il linguaggio da loro denominato Tek-Tonic che coniuga forme morbide accompagnate da materiali abbastanza piacevoli al tatto con dettagli robusti e funzionali realizzati con materiali resistenti e un po’ meno gradevoli al tatto. Per garantire la massima versatilità il sedile anteriore è reclinabile in avanti mentre, a richiesta, è disponibile un esclusivo pianale di carico removibile, reversibile e regolabile in altezza. Per quanto riguarda il quadro strumenti Jeep Renegade, sulle versioni Limited e Traillawk(quella in prova) prevede un display a visualizzazione multipla a colori da 7″, secondo Jeep il più grande del segmento. Sul fronte infotainment invece, la dotazione comprende il sistema Uconnect con display touchscreen a 5″ (di serie su tutti gli allestimenti) o 6,5″con navigatore Bluetooth con vivavoce.

TECNICA – La Jeep Renegade adotta sospensioni a ruote indipendenti in grado di offrire un'articolazione massima delle ruote pari a 205 mm e un'altezza da terra di 210 mm nel modello Trailhawk: secondo Jeep, il Renegade definisce nuovi standard nel segmento dei SUV compatti garantendo le migliori caratteristiche da fuoristrada della categoria e per fare ciò offre due sistemi di trazione integrale Jeep Active Drive e Jeep Active Drive Low (dotato di una specifica mappatura dei rapporti del cambio e alla combinazione con la funzione Hill Descent Control e marce ridotte). Entrambi i sistemi, nelle condizioni di utilizzo normali, sono del tipo Torque On Demand e quindi, quando non è necessario utilizzare la modalità 4×4, sono sistemi due ruote motrici andando così a ridurre le perdite di energia e a migliorare i consumi. Sul sistema di trazione  'Jeep Active Drive' il Selec-Terrain ha quattro impostazioni mentre sul sistema 'Jeep Active Drive Low' (disponibile solo il modello Trailhawk) oltre alle modalità Auto, Snow, Sand e Mud, presenta la modalità Rock. Per quanto riguarda la trasmissione, sicuramente interessante l’automatico a 9 marce ZF a gestione completamente elettronica e con possibilità di selezione manuale AutoStick per migliorare il piacere di guida.

MOTORI – Per quanto riguarda l’alimentazione a benzina è disponibile un solo motore, il MultiAir2 Turbo 1,4 da 140 CV con Stop&Start e cambio manuale a 6 rapporti (disponibile solo con la configurazione 4×2 a trazione anteriore). I Diesel invece sono due: il 1.6 MultiJet II da 120 CV con Stop&Start, cambio manuale a 6 rapporti e configurazione 4×2 e  il 2.0 MultiJet II declinato in due versioni, quella da 140 CV con Stop&Start, cambio manuale a 6 rapporti (o automatico a 9 rapporti) e configurazione 4×4 e quella da 170 CV con Stop&Start, cambio automatico a 9 rapporti e configurazione 4×4.

SU STRADA – Abbiamo provato la Multijet 2 (vedi fotgallery) con il cambio automatico a 9 marce. Il comportamento ricorda, nel bene e nel male, quello del Grand Cherokee (e forse proprio questo dà la misura dell’ottimo lavoro fatto da Fiat: insomma questa è una vera Jeep). Il comfort è buono in ogni condizione; la Renegade è una vettura da guidare in maniera fluida e pulita, la tenuta di strada è buona per essere un SUV mentre lo sterzo trasmette poco feeling. Ripresa e accelerazione sono buoni (il motore è ben accoppiato all’automatico. In autostrada La Jeep Renegade è, per gli standard dei SUV, molto silenziosa, complice anche la nona marcia molto lunga (a 130 km/h il motore si trova a 2000 giri/minuto). La frenata è discreta sia come potenza sia come modulabilità. Per i consumi e per una valutazione più approfondita vi rimandiamo ad un test di lunga durata che abbiamo già programmato.

IN FUORISTRADA – Abbiamo percorso un tragitto di circa 10 km che prevedeva il percorso di tratti su sassi fango e sterrato: la Renegade se l’è cavata egregiamente anche se va considerato che il percorso di prova era di media difficoltà. L’assorbimento delle sospensioni sulle sconnessioni è buono e dipende, come spesso succede, dalla velocità con cui queste vengono affrontate. La Renegade non è un'auto dal temperamento al 100% “fuoristradistico” ma può essere utile per tutti coloro che abitano in montagna e devono affrontare ogni giorno percorsi non asfaltati mediamente impegnativi. Per valutazioni più approfondite vi rimandiamo ad una futura prova sul percorso Antares.

SICUREZZA – La nuova Jeep Renegade ha a listino diversi sistemi di sicurezza, offerti di serie o a richiesta, compresi 6 airbag di serie, ESC (controllo elettronico di stabilità) con ERM (sistema elettronico antiribaltamento), telecamera posteriore ParkView, sistema Forward Collision Warning-Plus (sistema di frenata assistita AEB che frena fino a fermare la vettura), Lane Sense Departure Warning-Plus (sistema di avviso di uscita dalla corsia) e Adaptive Cruise Control(disponibile nel 2015).

PREZZI – A partire da 23 mila 500 Euro per l’allestimento Longitude con motore 1.4 MultiAir mentra per il 1.6 Multijet 2 sempre in allestimento Longitude bisogna sborsare 24 mila 500 Euro. Per l’allestimento Limited il supplemento di spesa è di mille 600 Euro mentre per l’allestimento Opening Edition è di 3 mila 500 Euro e Trailhawk (4×4). La versione Trailhawk, quella più adatta al fuoristrada, parte da 32 mila 800 Euro con il multijet da 170 CV e cambio automatico nove marce.

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