Riqualificazione Bombole CNG4/1: prezzi alti e poca trasparenza Drivetrain

Riqualificazione Bombole CNG4/1: prezzi alti e poca trasparenza

Nonostante il Decreto semplificativo, la revisione/riqualificazione delle bombole metano CNG4 è una faccenda tutt’altro che risolta

4 Marzo 2024 - 13:00

Non è una novità che il settore del metano per autotrazione in Italia stia affrontando una serie di criticità. Tra le più pressanti c’è la questione della riqualificazione visiva delle bombole CNG4/1 in fibra e materiali compositi. Questo problema, portato alla luce dal blog Metanoauto.com, evidenzia una situazione ancora confusa nonostante i tentativi di semplificazione normativa. Alla variabilità dei prezzi per la revisione delle bombole in carbonio tra i service autorizzati, si aggiungono anche i dubbi sulle voci dei costi da riportare in fattura e i costi rimborsati dal Servizi Fondo Bombole Metano (SFBM).

NEL 2022 IL DECRETO CHE SEMPLIFICA LA REVISIONE BOMBOLE METANO

Abbiamo già parlato in modo dettagliato del decreto semplificativo per la Revisione delle Bombole Metano, un provvedimento giunto in ritardo rispetto alla contrazione che ha subito il mercato. Una procedura difatti vecchia di oltre 70 anni che si è scontrata con l’innovazione tecnologica e l’avvento delle bombole in fibra di carbonio adottate dai Costruttori tedeschi, vedi la Mercedes Classe B NGT, l’Audi A3 Sportback g-tron, la VW Golf 1.5 TGI, e altre.

La questione ha visto per anni una dualità di procedimenti tra la Germania e l’Italia, tanta confusione e automobilisti disorientati. Finché si è raggiunto un equilibrio con la Riqualificazione Visiva (senza smontaggio quindi) delle bombole in materiale composito CNG4. Il marasma generalizzato legato ai prezzi è rimasto come spiega il blog specializzato.

CAOS PREZZI REVISIONE BOMBOLE METANO

Le cifre che si stagliano per questa procedura variano in maniera eclatante, oscillando da poche centinaia di euro a oltre 500 euro. “Tutto normale e secondo i tempari – per la sede centrale di VW Italia interpellata sui costi molto elevati chiesti in Emilia-Romagna. Ma non si comprende fino ad oggi come mai si arrivino a richiedere costi molto alti in taluni service e bassi in altri. Questi ultimi, ovviamente, vengono subissati di richieste”. Se da una parte si tenta di giustificare queste differenze attribuendole a standard di lavoro e materiali diversi, gli utenti devono accettare o rimetterci in prima persona. L’utente può scegliere dove andare e quindi pagare di meno, però vuol dire anche spesso spostarsi di regione.

PREVENTIVI E FATTURE RIQUALIFICAZIONE BOMBOLE METANO POCO CHIARI

Questa confusione sarebbe attribuita anche alle modalità con cui viene calcolato il preventivo per la revisione/riqualificazione delle bombole metano CNG. Secondo il blog, “Non possiamo che denunciare la persistente opacità nella formulazione dei preventivi e delle fatture a saldo che, per quanto a noi noto, non indicano mai i costi che vengono rimborsati da SFBM”.

Dopo aver interpellato l’ente SFBM, Metanoauto.com chiarisce che “le spese di agenzia e le commissioni bancarie non sono soggette a rimborso da parte di SFBM e quindi è legittimo che possano essere messe a carico degli utenti”. Mentre la circolare SFBM specifica che l’operazione di riqualificazione delle bombole metano CNG, deve riferirsi alle tariffe ministeriali per quanto concerne i costi da addebitare al SFBM. In particolare:

  • Euro 41,00 a collaudo;
  • Euro 16,00 a seduta;
  • Costo del versamento effettuato in favore della tesoreria di Stato o Banca d’Italia (di cui deve fornirci copia).

Le fatture devono essere emesse in regime di esclusione IVA ex ART. 15 del DPR 633/72(da richiamare in fattura).

Da allegare a giustificativo all’indirizzo fornitori sfbm.it:

  1. copia cortesia formato pdf delle fatture emesse a SFBM;
  2. certificati di revisione completi di timbro e firma dei funzionari MCTC per ogni vettura oggetto di collaudo – allegato 1 Ministeriale;
  3. copia del bonifico da dove risulti come beneficiario la Banca d’Italia per le trasferte dei funzionari;
  4. una dichiarazione di conformità al DM 144/22 – aggiornamento della periodicità delle revisioni da effettuarsi ogni 4 anni – dove ci conferma di aver eseguito i collaudi nel rispetto della normativa, possibilmente riportando le scadenze precedenti per ogni auto; in mancanza è sufficiente la semplice conformità all’adeguamento normativo.”
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