Ford sperimenta le luci di segnalazione che parlano ai pedoni

Per far sapere ai pedoni le intenzioni delle auto robot Ford e il Virginia Tech Transportation Institute studiano luci variabili sul parabrezza

 
Ford sperimenta le luci di segnalazione che parlano ai pedoni Per far sapere ai pedoni le intenzioni delle auto robot Ford e il Virginia Tech Transportation Institute studiano luci variabili sul parabrezza

Per far sapere ai pedoni le intenzioni delle auto robot Ford e il Virginia Tech Transportation Institute studiano luci variabili sul parabrezza

14 Settembre 2017 - 11:09

La guida autonoma è uno dei temi di punta dell'automotive e questo interesse dell'industria ha diverse spiegazioni. L'auto driverless, per esempio, può essere una soluzione alla disaffezione dei giovani verso le automobili (leggi che negli USA 3 giovani su 4 rinunciano all'auto). Le motivazioni sono anche economiche ma molti millennials preferiscono in ogni caso rivolgersi al car e al ride sharing e i veicoli autonomi sarebbero molto adatti a mobilità di questo tipo. Molte questioni sono comunque da considerare, come l'interfaccia con gli altri utenti della strada: Ford e il Virginia Tech Transportation Institute (VTTI) stanno sperimentando segnalazioni luminose che comunichino le “intenzioni” del veicolo. 

IL GUIDATORE C'È MA NON SI VEDE Il comunicato Ford è ricco di informazioni e chiarisce subito lo scopo della sperimentazione: “Ford e il Virginia Tech Transportation Institute stanno testando un sistema progettato da Ford che mira a comunicare le 'intenzioni” dei veicoli autonomi a pedoni, guidatori umani e ciclisti. Lo scopo è creare un linguaggio visivo standard che può essere capito facilmente da tutti”. L'idea era quella di esplorare la reazione dei pedoni a segnalazioni luminose che indicano se un veicolo autonomo (in questo caso finto) sta camminando, è fermo o sta ripartendo.

IL ROBOT CHE “COMUNICA” Questi esperimenti sono stati condotti sulle strade aperte al pubblico da un guidatore umano vestito con un originale seat suit, una specie di gilet che rende il conducente simile ad un sedile vuoto; una mascherina-poggiatesta dotata di una copertura fumé permetteva la necessaria visibilità.

In effetti l'illusione è quasi perfetta: il Transit Connect usato per i test, se visto da fuori, sembra veramente privo di guidatore: il seat suit riproduce esattamente la tappezzeria del furgone e il pilota, che sterzava agendo sulla parte inferiore del volante, era praticamente invisibile. I ricercatori hanno testato tre segnali luminosi, implementati tramite barre di LED bianchi sistemati in alto sul parabrezza, in una posizione molto distante dai dispositivi di segnalazione luminosa previsti dal Codice della strada. Il team aveva considerato anche l'utilizzo di stringhe di testo ma questa modalità sarebbe veramente efficace se tutti capissero la stessa lingua. Anche l'uso dei simboli è stato rifiutato perché i “storicamente” esso ha un basso tasso di riconoscimento tra i consumatori (leggi dei dubbi connessi ai fari auto digitali di Mercedes). I ricercatori alla fine hanno scelto le segnalazioni luminose perché ritenute le più efficaci per la comunicazione visuale dei veicoli: in fondo le frecce e le luci di stop sono capiti da tutti.

L'ALFABETO DELLA GUIDA AUTONOMA Il veicolo che sta rallentando per fermarsi completamente visualizzerà 2 luci bianche che scorrono lateralmente, la guida autonoma attiva è indicata da una luce bianca sempre accesa mentre la luce bianca che lampeggia velocemente indica che il veicolo sta ripartendo dopo uno stop. Il Transit e il suo guidatore fantasma hanno percorso, durante il mese di agosto, le trafficate e affollate strade di Arlington, in Virginia. I ricercatori hanno girato video in alta definizione di tutto quel che è successo, comprese le reazioni di pedoni, ciclisti (sapevi che un ciclista ha mandato in tilt una Google Car?) e degli altri guidatori. Sono state percorse 1.800 miglia in più di 150 ore di test e in questo tempo il guidatore-sedile ha attivato più di 1.650 volte, tramite una pulsantiera legata al braccio, le segnalazioni luminose.

Lo sviluppo di segnalazioni con l'esterno è essenziale per i veicoli autonomi dato che i semplici quanto immediati segnali usati fra noi umani, come i cenni con la testa o con le mani, non saranno emessi dai veicoli autonomi, che però condivideranno le strade per decenni con veicoli “normali” e persone. Il direttore del progetto, Andy Schaudt del Center for Automated Vehicle Systems presso il VTTI, ha detto che “questo lavoro è importante non soltanto per gli utilizzatori dei veicoli e i costruttori, ma anche per tutti quelli che passeggiano, vanno in bici o in moto e guidano insieme ai veicoli autonomi in futuro. Siamo orgogliosi di sostenere Ford nello sviluppo di questa importante ricerca”. Ovviamente Ford sta già collaborando con vari enti e Organizzazioni del settore, fra le quali ISO e SAE International, per creare un'interfaccia standard di comunicazione visiva per i veicoli autonomi che sia comprensibile a tutte le persone in tutti il mondo. Ford sta anche lavorando su sistemi di comunicazione che arrivino anche ai non vedenti (leggi che i veicoli autonomi daranno la libertà di viaggiare ai non vedenti) e agli ipovedenti con un gruppo di lavoro ad hoc.

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