VW: servono azioni coraggiose. Si decide il futuro di fabbriche e lavoratori
Volkswagen inizia le consultazioni bilaterali tra vertici e forza lavoro, bisogna impegnarsi tutti nella ricostruzione e nel rilancio post Dieselgate

Volkswagen inizia le consultazioni bilaterali tra vertici e forza lavoro, bisogna impegnarsi tutti nella ricostruzione e nel rilancio post Dieselgate
Nelle prossime settimane i vertici di Volkswagen e i rappresentanti dei lavoratori dovranno confrontarsi e programmare una indispensabile ristrutturazione e il riassetto degli impianti produttivi. L'imperativo è adesso massimizzare i profitti e ridurre i costi, obiettivi difficilmente raggiungibili senza scelte coraggiose e forse dolorose.
ACCORDO COMUNE SUL FUTURO Volkswagen deve pensare al futuro e a come ripartire per ritrovare solidità e competitività quando la grande onda del Dieselgate, e le sue consueguenze, saranno passate. Dopo avere messo in atto nei mesi passati una decisa spending review, la quale ha razionalizzato gli investimenti e ottimizzato gli organigrammi aziendali (leggi come VW ha progettato la spending review), è arrivato il momento di pensare alla produzione e ai numerosi impianti del Gruppo tedesco. Durante una prima assemblea presso lo stabilimento di Wolfsburg, alla quale anno preso parte circa 20.000 lavoratori, è stato raggiunto un accordo di “comprensione comune” in merito alle condizioni dell'azienda e alle sfide che essa sarà costretta ad affrontare. L'accordo arriva dopo mesi di tensioni, il cui apice è stato raggiunto in aprile quando a muso duro si affrontarono il Presidente del CDA Herbert Diess e il Capo del Consiglio di fabbrica Bernd Osterloh, questi accusava infatti i vertici dell'azienda di sfruttare la scusa del Dieselgate per falciare posti di lavoro.
RIPARTIRE DOPO IL TERREMOTO DIESELGATE Per affrontare i costi dello scandalo delle emissioni inquinanti, Volkswagen ha accantonato circa 16.2 miliardi di euro, i quali serviranno per i risarcimenti ai clienti e per far fronte alle numerose azioni legali avviate negli Stati Uniti. A questo carico mancano ancora gli oneri delle potenziali multe che il Dipartimento di Giustizia americano potrà elevare verso il Gruppo tedesco. Ovviamente le preoccupazioni per il futuro occupazionale all'interno degli stabilimenti sono elevate, il responsabile delle risorse umane VW Karlheinz Blessing ha dichiarato: “Dobbiamo aumentare la produttività, la redditività e ridurre i costi. Solo così Volkswagen potrà rimanere un forte motore per l'occupazione” (Volkswagen risparmierà sulle batterie delle elettriche). Al dirigente fa eco Osterloh, il quale, rivolgendosi ai lavoratori ha detto: “La ricostruzione di Volkswagen richiede un grande sforzo da parte della società e della sua forza lavoro. L'azienda sarà in grado di fornire posti di lavoro sicuri nel lungo termine se adesso prendiamo decisioni coraggiose”.
I LAVORATORI CHIEDONO RIQUALIFICAZIONE La prossima settimana verrà presentato il nuovo piano industriale del Gruppo di Wolfsburg e, secondo Reuters, questo sarà volto a migliorare la produttività e all'ottimizzazione dei costi di produzione. Riguardo il futuro dei lavoratori i colloqui bilaterali andranno avanti fino al prossimo autunno; le scelte coraggiose, che certamente richiederanno sacrifici ai dipendenti, saranno accettate, secondo quanto dichiarato da Bernd Osterloh, a patto che l'azienda si impegni in investimenti sulla produzione e in programmi di riqualificazione del personale impiegato in ambiti a rischio di obsolescenza con l'avvento delle auto elettriche e a guida autonoma (Leggi gli investimenti VW sui servizi di mobilità). Viene quindi richiesta la garanzia che i dipendenti possano crescere e stare al passo con l'evoluzione tecnologica e le mutazioni del mercato.