Toyota ingloba Daihatsu: 3 miliardi per competere con le auto piccole

Toyota ingloba Daihatsu: 3 miliardi per competere con le auto piccole Il colosso Toyota rileva tutte le azioni di Daihatsu per entrare rapidamente nei mercati emergenti con le minicar

Il colosso Toyota rileva tutte le azioni di Daihatsu per entrare rapidamente nei mercati emergenti con le minicar

29 Gennaio 2016 - 06:01

Espansione in settori e paesi emergenti e presa d'atto dei cambiamenti dei mercati maturi: sono queste le ragioni che dovrebbero condurre Toyota a rilevare completamente le azioni di Daihatsu Motor Co., Marchio del quale già detiene il 51,2%.

A MOLTI PIACCIONO PICCOLE – Toyota Motor Corp ha comunicato la sua intenzione di comprare la parte del capitale di Daihatsu Motor Co non ancora in suo possesso, per un controvalore di circa 3 miliardi di dollari, nel quadro di una sua strategia tesa al rafforzamento della sua presenza nel settore delle minicar. L'idea è quella di qualificare e sviluppare Daihatsu come un marchio globale specializzato nei mercati nei quali le vetture compatte sono in crescita. Questa espansione del segmento avviene sulla spinta sia dello sviluppo economico sia delle crescenti preoccupazioni riguardo il traffico e la salvaguardia dell'ambiente. Daihatsu in questo campo è abbastanza forte, producendo diverse kei-Car di successo (leggi la prova su strada della Suzuki Splash 1.2 VVT, derivata proprio da un'auto di questo tipo). Queste piccole auto – a volte molto estrose – sono accomunate dalla cilindrata massima di 660 cc e dalla lunghezza contenuta in 3,4 metri; in cambio di questi limiti esse godono di un trattamento fiscale di favore, teso a diffonderne l'uso per risparmiare il preziosissimo (perché molto scarso) spazio delle metropoli giapponesi.

CAMBIARE PASSO – Daihatsu produce modelli di successo in questo settore, ad esempio la Mira, la Tanto e la Cast, e fornisce anche carrozzerie e motori a Toyota e Fuji Heavy Industries. Se Toyota ne prenderà il pieno controllo (attualmente possiede già la maggioranza dei titoli, un pacchetto che vale il 51,2 % dell'intero capitale), Daihatsu acquisterà il respiro mondiale che ora non ha. Toyota avrà l'opportunità di entrare dalla porta principale nel mercato della auto compatte a basso costo mentre Daihatsu potrà adottare più facilmente e velocemente le tecnologie di prossima generazione sviluppate da Toyota. Daihatsu, in una nota comunica infatti che “Vediamo questo accordo come l'occasione ideale per consolidare la nostra relazione con Toyota e, così facendo, intraprendere un nuovo periodo di crescita; questo porterà il marchio Daihatsu ad un respiro globale”. Toyota acquisirà il pacchetto residuo delle azioni Daihatsu scambiando 0,26 azioni proprie per ogni azione Daihatsu mentre l'azienda verrà cancellata dalla borsa di Tokyo a fine luglio.

PLAYER GLOBALI – La decisione di Toyota dipende anche dalla contrazione del mercato delle minicar in Giappone, causato sia da una società che invecchia rapidamente sia dal crescente disinteresse dei giovani riguardo le auto di proprietà, cosa che l'ha spinta a cercare nuovi sbocchi in altri mercati. Daihatsu è in piena competizione con Suzuki Motor Co in Giappone, mercato nel quale entrambe hanno una sostanziosa quota del 30% circa per settore delle minicar. Parlando di mercati emergenti, ricordiamo che Daihatsu ha una quota di mercato del 16,2% in Indonesia, paese nel quale produce l'Ayla e altri veicoli in una joint-venture con Astra International mentre la sua presenza in Malesia, con la stessa forma societaria, ha un market share del 32,5%. Le sue esportazioni in Europa (leggi la verità sulla crisi Daihatsu in Italia) e Nord America avvengono con il marchio Toyota Scion indirizzato principalmente ai giovani. Si è anche parlato di possibili accordi con Suzuki (ora è libera dopo la fine del suo rapporto con Volkswagen), molto interessante per l'ottima performance di Maruti-Suzuki in India. La società indo-nipponica ha infatti totalizzato un incredibile 46,5% nelle vendite del nuovo in India, un mercato che invece Toyota non è ancora riuscita a decifrare con successo. Anche se Suzuki vedrebbe bene un partner stabile e l'accesso alle evolute tecnologie Toyota nel campo della propulsione ibrida e a fuel cell, rimarrebbe la difficoltà nella gestione della rivalità fra Suzuki e Daihatsu nei mercati chiave del Giappone e dell'Indonesia.

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