Tata alla conquista dell'Europa: agguanta centro tecnologico in Svezia

La svedese Escenda finisce nel paniere di Tata. Il gruppo indiano si assicura un centro tecnologico di alto livello in Europa

 
Tata alla conquista dell'Europa: agguanta centro tecnologico in Svezia La svedese Escenda finisce nel paniere di Tata. Il gruppo indiano si assicura un centro tecnologico di alto livello in Europa

La svedese Escenda finisce nel paniere di Tata. Il gruppo indiano si assicura un centro tecnologico di alto livello in Europa

8 Maggio 2017 - 06:05

Il mondo occidentale è sicuramente la culla dell'industria come la concepiamo oggi, dalla rivoluzione industriale inglese alla prima ferrovia italiana fino a Henry Ford e il suo fordismo. La globalizzazione, nata forse con l'Impero Romano e proseguita con l'Impero Austro-ungarico e i colonialismi europei, ha cambiato però decisamente pelle e ha ribaltato le prospettive: i Paesi ex-colonie oggi si comprano pezzi dell'Occidente in un contro-Karma poco immaginabile solo qualche decennio fa. Non arriva quindi inaspettato l'annuncio che l'indiana Tata (si chiama Tamo lo spin off di Tata per le auto premium) ha acquisito la svedese Escenda, società di consulenza ed engineering.

INVESTIRE NEL VECCHIO CONTINENTE Tata Technologies, che si occupa di servizi di ingegneria a livello globale, ha chiuso un accordo definitivo per l'acquisizione di Escenda Engineering AB, società svedese. La notizia, riportata da Autocar Pro, è definita una componente essenziale della strategia europea di crescita di Tata Technologies e arriva poco dopo un investimento di 26 milioni di dollari per la creazione di una nuova sede europea nel Regno Unito (Tata è piuttosto attiva in Europa, leggi dell'accordo con Volkswagen per la piattaforma MQB). L'acquisizione di Escenda Engineering è funzionale all'accelerazione dell'espansione Europea di Tata (leggi dei nuovi rivoluzionari motori a 4 cilindri di Jaguar), decisa perché il Vecchio Continente è visto in crescita anche nel settore industriale e l'automotive europeo è il più grande produttore mondiale, in termini di volume, di veicoli ed è anche il maggiore investitore privato in R & D della regione.

RESPIRO INTERNAZIONALE Il CEO di Tata Technologies, Warren Harris, ha commentato: “Tata Technologies cerca sempre di evolversi, innovare e, in ultima analisi, sviluppare la nostra proposta di valore da proporre ai clienti più importanti. I nostri nuovi colleghi europei sono alcuni dei migliori tecnici del mondo e siamo accomunati da una visione che intende offrire i migliori prodotti del mercato ai nostri clienti e quindi ai milioni di persone in tutto il mondo che comprano questi prodotti. L'acquisizione di Escenda è un'altra estensione del nostro essere internazionali e un ulteriore sviluppo delle nostre capacità nel settore automobilistico, nel quale stiamo già collaborando con diversi OEM globali”.

Dal lato di Ascenda a parlare è il CEO Stefan Wedin: “Siamo lieti di entrare a far parte della famiglia Tata Technologies e di contribuire alla loro ambiziosa strategia di crescita in Europa. Siamo impazienti di lavorare insieme e supportare progetti pionieristici attraverso le nostre approfondite conoscenze del settore e i nostri approcci innovativi allo sviluppo dei prodotti”.

NON SOLO METALLO Il fatturato di Escenda è cresciuto impetuosamente (+ 230% negli ultimi quattro anni) e l'anno scorso l'Azienda è stata insignita con il Volvo Quality Excellence Award, un riconoscimento destinato ai partner che hanno soddisfatto i più alti standard di Volvo Cars. In effetti il sito di Escenda è ricco di case history riferiti a Volvo, a sua volta di proprietà della cinese Geely (leggi del marchio Link&Co che commercializzerà in Europa auto costruite in Cina) e sarà interessante vedere cosa succederà ora che l'Azienda svedese è finita in mano alla concorrenza.

Tata Technologies ha, in ogni caso, le idee chiare: Harris aveva dichiarato in precedenza ad Autocar Pro che: “Stiamo puntando su quattro aree, con la prima che è aumentare le nostre capacità nell'ingegneria, nell'elettronica embedded e nei powertrain. Guardiamo anche all'Internet of Things, alla diagnostica e al digitale, aree che completeranno la nostra offerta ai clienti. Vogliamo inoltre espanderci geograficamente e intendiamo arrivare, in ogni area, a degli organici con il 70% di personale locale e il 30% di internazionali perché così saremo ovunque 'intimi' con i clienti. Il quarto punto è agire come facilitatori per i clienti che hanno investito in paesi a basso costo, come l'India, ma trovano molto difficile gestirli dall'Europa o dall'America settentrionale”.

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