Il Regno Unito verso una legge che sgrava il conducente se un’auto a guida autonoma fa un incidente: ecco cosa propone la Law Commission
La regolamentazione della guida autonoma è il nodo più stretto che limita la diffusione dei sistemi di assistenza avanzata senza conducente. Per i Costruttori di veicoli il conducente è sempre responsabile di ciò che avviene durante la guida anche in caso d’incidente. Ma il paradigma è destinato a cambiare, almeno secondo quanto chiesto dalla Law Commission in Inghilterra e Galles.
IL REGNO UNITO ACCELERA SULLA GUIDA AUTONOMA
Solo di recente vi abbiamo parlato dei nuovi protocolli di prova IIHS 2022 che valuteranno anche la capacità delle auto a mantenere concentrato il conducente. E mentre si discute sull’adeguatezza della tecnologia, prosegue parallelamente anche l’iter normativo, molto più lento, che vede l’assegnazione delle responsabilità derivanti dalla guida autonoma. Basta sfogliare qualsiasi libretto d’istruzioni delle auto dotate di sistemi di assistenza alla guida per ritrovare frequenti disclaimer dei Costruttori. La stessa Tesla, sul sito web, ricorda che “Le attuali funzioni disponibili richiedono la supervisione attiva del conducente e non consentono la guida autonoma del veicolo”. Intanto prosegue la validazione su strada della Full Self Driving (FSD) con un ristretto numero di clienti selezionati che partecipano ai test della versione Beta.
IL RAPPORTO SULLA RESPONSABILITA’ DELLA GUIDA AUTONOMA
Un rapporto della Law Commission, riporta l’accordo tra le Commissioni legali del Parlamento di Inghilterra, Galles e Scozia, su una legge che distingua in modo più chiaro le funzioni di assistenza alla guida dalla guida autonoma autentica. Non si tratta solo di un provvedimento che già anche in Europa e USA ha costretto i Costruttori ad evitare l’utilizzo di nomi commerciali equivoci. “Lo sviluppo di veicoli a guida autonoma nel Regno Unito ha il potenziale per rivoluzionare i viaggi, rendendo ogni giorno più sicuri, più facili e più ecologici”, afferma il Ministro dei trasporti Trudy Harrison. La Law Commission ha infatti formulato una serie di raccomandazioni per la formulazione di una legge che in sostanza sgrava le responsabilità del guidatore, se un’auto dotata di funzioni avanzate, omologata e approvata, provoca un incidente.
LE PROPOSTE PER UNA LEGGE SULLA GUIDA AUTONOMA IN UK
Queste raccomandazioni rappresentano un po’ il nodo legale che coinvolgerà anche le assicurazioni, ma ancora di più gli enti certificatori delle tecnologie e i Costruttori. Sulla base della riforma introdotta dall’Automated and Electric Vehicles Act 2018 (sui risarcimenti a occupanti di auto che subiscono lesioni o danni a causa del veicolo stesso) propone che:
– La persona al posto di guida di un veicolo a guida autonoma non sarebbe un conducente ma un “responsabile”. Quindi non potrà essere perseguito per reati che derivano direttamente dalla guida automatizzata (infrazioni, guida pericolosa, superamento limite di velocità, passaggio col rosso, etc.). Ma sarà responsabile come oggi dell’assicurazione obbligatoria, controllo delle cose trasportate e delle cinture di sicurezza allacciate;
– L’Ente Autorizzato alla Guida Autonoma (ad esempio i Costruttori dei veicoli o dei sistemi automatizzati) avrebbe la responsabilità del funzionamento del veicolo. In caso di incidente, un regolatore lavorerebbe con l’ente per garantire che il problema non si ripresenti. L’indirizzo legislativo prevede anche delle sanzioni in caso di irregolarità;
– Nei veicoli che possono essere autorizzati a guidare autonomamente (senza nessuno al posto di guida, livelli guida autonoma SAE 5), gli occupanti del veicolo sarebbero semplicemente passeggeri. Invece di avere un utente responsabile come nei casi di guida semi autonoma, la supervisione del viaggio sarà responsabilità esclusiva di un operatore autorizzato;
Chiaramente si tratta di raccomandazioni che i rispettivi governi (britannico, scozzese e gallese) potranno accettare e introdurre in una legge per farle entrare in vigore. Staremo a vedere quale posizione le Case auto prenderanno e l’attività di lobby che ne scaturirà.