
La nostra intervista ad Adrian Kaczmarczyk per scoprire la fabbrica di Nokian Tyres a Oradea, la prima a zero emissioni di CO2 al mondo
Nokian Tyres, azienda finlandese operante nel settore degli pneumatici, ha scelto Oradea – nella Romania nord-occidentale a pochi chilometri dal confine con l’Ungheria – come luogo ideale per costruire il suo nuovo mega impianto. Questa fabbrica è salita agli onori della cronaca e alla ribalta internazionale poiché si tratta del primo sito produttivo a zero emissioni di CO2 al mondo destinato agli pneumatici, grazie al non utilizzo di energia fossile e a tutta una serie di sistemi di cui vi spieghiamo nel pezzo. A pochi mesi dall’inaugurazione, per conoscere meglio i dettagli e le caratteristiche di questa struttura, abbiamo intervistato Adrian Kaczmarczyk, SVP (Operation Excellence di Nokian Tyres), il quale ci ha illustrato le fasi di selezione che hanno determinato la scelta di Oradea fra quaranta siti differenti, gli investimenti, il tempo che è stato impiegato in questa operazione, le capacità della fabbrica e i suoi obiettivi produttivi, con un occhio di riguardo costante verso la sostenibilità.
NOKIAN TYRES E L’IMPIANTO PRODUTTIVO DI ORADEA
L’impegno per la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente sono un pilastro della filosofia di Nokian Tyres, e la nuovissima fabbrica di Oradea ne è il manifesto. Qui, l’elettricità usata è priva di emissioni di CO2. Una porzione di quest’ultima deriva direttamente da panelli solari, mentre il vapore per la vulcanizzazione degli pneumatici è generato da innovative pompe di calore elettriche che sfruttano energia priva di combustibili fossili, come carbone o gas. Inoltre, il processo produttivo degli pneumatici risulta molto efficiente, sempre dal punto di vista energetico, poiché vengono usati solamente impianti tecnici e macchinari all’avanguardia.
L’area totale dello stabilimento è di circa 54 ettari, ed è composta da:
- un’unità di produzione;
- un’unità di miscelazione;
- un’unità di stoccaggio;
- un’unità di distribuzione;
- fabbricati operativi;
- diversi uffici.
L’area edificata complessiva è di circa 100.000 m2. L’obiettivo, quando la fabbrica di Nokian sarà a pieno regime, è quello di dare lavoro a 500 persone, target raggiungibile – secondo le previsioni – entro la fine del 2025. Nel frattempo, sono già 250 i dipendenti che prestano la propria opera all’interno della fabbrica rumena. Il primo pneumatico è uscito dagli stampi a luglio, un avvio che proietta Nokian Tyres verso il target di 6 milioni pneumatici l’anno prodotti ad Oradea. Infine, la distribuzione degli pneumatici sarà soprattutto in Europa Centrale, una zona strategica e facilmente raggiungibile grazie all’ubicazione di Oradea.
NOKIAN TYRES, LA SCELTA DI ORADEA DOPO UNA LUNGA SELEZIONE
Prima di scegliere Oradea come luogo per installare una nuova fabbrica, Nokian Tyres ha valutato ben 40 siti differenti. Fra i fattori che hanno portato l’azienda finnica a mettere “la crocetta” sulla cittadina romena, hanno inciso positivamente:
- il personale disponibile;
- l’ambiente commerciale;
- i fabbricati;
- le infrastrutture e le utenze esistenti;
- i costi operativi;
- i rischi geo-politici.
Nokian ci ha spiegato che l’investimento di circa 650 milioni di euro è uno dei maggiori investimenti fatti da un player straniero in Romania negli ultimi anni. Inoltre, per finanziare il progetto relativo alla produzione sostenibile di pneumatici la Nokian Tyres riceverà un aiuto dal governo rumeno pari a circa 100 milioni di Euro e un prestito di 150 milioni di Euro dalla Banca europea per gli investimenti.
INTERVISTA AD ADRIAN KACZMARCZYK, SUPPLY OPERATIONS EXCELLENCE DI NOKIAN TYRES
Come anticipato nell’introduzione, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere in modo più approfondito questo ambizioso progetto insieme ad Adrian Kaczmarczyk, SVP Operation Excellence di Nokian Tyres.
Perché è stata scelta proprio Oradea fra 40 località?
Il processo selettivo che abbiamo seguito è stato abbastanza intenso. Ci siamo avvalsi di una società di consulenza che ci ha aiutati, prima di tutto, a trovare la posizione più appropriata in base alle nostre esigenze. Fin dal principio abbiamo avuto una rosa nutrita di opzioni, fra Paesi membri dell’UE e della NATO, o che comunque fanno parte della zona Euro. Alla fine, abbiamo scelto Oradea, nel nord-ovest della Romania, perché rispetta tutti i requisiti da noi imposti. Fra le voci che hanno guidato la nostra selezione hanno pesato anche la disponibilità di un ambiente dinamico, di infrastrutture, di servizi pubblici, di costi operativi giusti e della possibilità di ottenere i relativi permessi. Ed è per queste motivazioni che abbiamo deciso di investire in Oradea.
Il ruolo del governo è stato davvero importante per voi? Perché abbiamo visto che anche loro contribuiscono parecchio. Questo faceva parte dei criteri utili per trovare la location ideale?
No, il costo operativo e il finanziamento erano un aspetto ma non un obiettivo. Il fatto che abbiamo scelto Oradea e in seguito abbiamo avuto il sostegno anche da parte del governo rumeno è stato un ulteriore aspetto positivo che ha pesato sulla decisione, ma non è stata la voce guida.
Ci sono voluti circa 16 mesi per costruire la struttura, si può dire che è stato un tempo abbastanza veloce. Vi siete serviti soltanto di aziende locali o in questa sede avete scelto di avvalervi anche di partner di lunga data?
Questo è stato uno dei più grandi investimenti che abbiamo fatto in un breve periodo di tempo. In tale progetto abbiamo investito molto e abbiamo capito che avrebbe necessitato di una gestione altamente efficiente. Alla fabbrica di Oradea ci siamo dedicati in modo totale e abbiamo condiviso l’obiettivo di realizzare il nostro primo pneumatico nel minor tempo possibile. Dopo appena 14 mesi dalla posa della prima pietra, era il mese di maggio, eravamo sostanzialmente pronti, mentre per avere il primo pneumatico è bastato aspettare il mese di luglio. Per la costruzione ci siamo avvalsi solamente di aziende locali e siamo rimasti molto soddisfatti del loro lavoro e della loro affidabilità, ma questo è stato anche il risultato di una due diligence molto approfondita che abbiamo fatto per selezionare i nostri partner dopo l’annuncio realizzato a dicembre 2022.
Non so se è possibile rivelare i posti che avete valutato, ma in qualche modo avete pensato anche all’Italia?
Sinceramente non ricordo esattamente, ma è probabile che abbiamo pensato anche all’Italia, così come abbiamo valutato la Spagna, la Francia, la Slovacchia, la Polonia e la Slovenia. Non abbiamo pensato a una sede in Germania perché non riuscivamo a trovare nulla di appropriato, mentre in Portogallo abbiamo trovato soltanto 20 ettari, mentre noi avevamo bisogno di 40 ettari. Anche in Francia non abbiamo riscontrato niente che venisse incontro alle nostre esigenze e opportunità.
Nella fabbrica di Oradea ci stanno lavorando più o meno 300 dipendenti, ma un domani ne saranno aggiunti altri 200. Adesso, che tipo di lavoratori state cercando?
Stiamo vagliando lavoratori su tutta la linea. Intendo ingegneri o addetti alla produzione, specialisti, ma anche operai con esperienza. Individui che lavorano in un ambiente di produzione snello e che abbiano fatto esperienza di questo tipo anche in altre fabbriche. Cerchiamo gente che abbia esperienza in questo settore, ma idealmente possiamo assumere anche soggetti di altre aree. Ovviamente abbiamo esaminato personale per quasi tutte le funzioni necessarie a gestire la fabbrica.
Tutta la linea di produzione è flessibile? O avete delle linee dedicate?
La nostra fabbrica ci offre davvero la flessibilità di cui abbiamo bisogno per rispondere alle esigenze del mercato e ha le capacità di produrre gli pneumatici invernali, all-season ed estivi senza problemi. Adesso abbiamo cominciato con i prodotti invernali, poi passeremo ai quattro stagioni e, in seguito, ci concentreremo su quelli per l’estate.
La stima di massima produttività sembra essere di 6 milioni di pneumatici all’anno. Ovviamente non è un obiettivo che si raggiunge in un giorno, ma qual è il vostro progetto?
Sì, dipende da cosa faremo. Cerchiamo di andare abbastanza veloci, l’obiettivo dei 6 milioni di pneumatici all’anno sembra poter essere un processo graduale raggiungibile entro la fine del 2026. Divulgare i numeri esatti non è cosa facile, noi produrremo ciò che serve per sostenere il mercato dell’Europa centrale. E la crescita di quel mercato è sostanzialmente in linea con la nostra.
Che tipo di tecnologia utilizzate per produrre pneumatici?
A Oradea abbiamo tecnologia e attrezzature all’avanguardia, tutte altamente automatizzate. Le aree sono collegate e i dispositivi che ci servono sono ottimizzati alle mansioni stabilite. In questo momento abbiamo persone sufficienti per monitorare l’attuale processo produttivo in ogni sua fase.
Che tipo di controlli di qualità state effettuando durante la produzione? Può dirci di più a riguardo?
Sì, i processi produttivi sono monitorati secondo l’SPC (Statistic Process Control). Monitoriamo e visualizziamo i dati in maniera costante e per ogni singolo pneumatico, dalla temperatura alla posizione all’interno della produzione. Adottiamo una combinazione di controllo visivo da parte di un individuo e di un macchinario e controlliamo il 100% della produzione.
Abbiamo già parlato del tipo di pneumatici. Quindi diciamo che tutte le linee di prodotti saranno realizzate qui o produrrete solo qualche modello specifico?
Qui copriamo l’intera gamma della nostra selezione invernale e all-season per il mercato dell’Europa centrale. In seguito, ci occuperemo della selezione estiva.
Questa è la prima fabbrica carbon zero al mondo. Come avete raggiunto questo obiettivo? Avete un’autoproduzione di elettricità, ma ovviamente questo copre parte del vostro fabbisogno, il che significa che state acquistando elettricità a CO2 Net Zero da qualche fornitore?
Sì, quando abbiamo parlato di una nuova fabbrica in Europa Centrale, sostanzialmente ci siamo impegnati fin dall’inizio per costruirla carbon neutral. Un obiettivo ambizioso, un sito unico al mondo nel quale sperimentare un nuovo modo di realizzare un impianto di produzione pneumatici. È stato un lavoro più duro del solito, specialmente se paragonato a quello convenzionale che utilizza qualsiasi tipo di energia fossile. Lo schema che abbiamo scelto, in poche parole, permette all’intera fabbrica di funzionare con zero emissioni di CO2. Per quanto riguarda l’elettricità questa viene generata da unità di pannelli solari installati in loco ed il resto viene acquistato da fornitori che certificano l’energia come a “emissioni zero”. Anche il vapore utilizzato per curare gli pneumatici è completamente a zero emissioni di CO2, invece dei soliti combustibili fossili, principalmente gas, che vengono utilizzati nelle fabbriche canoniche. Per quanto riguarda i fornitori di tutta la tecnologia e i macchinari, essi sono tutti europei, non acquistiamo niente dalla Cina o dall’estremo Oriente.
Per quanto riguarda gli altri impianti produttivi di Nokian Tyres, Nokia (in Finlandia) e Dayton (negli Stati Uniti), avete intenzione di renderli a zero emissioni nei prossimi anni?
È qualcosa che non abbiamo ancora reso noto al pubblico. Considerando il riscaldamento globale di 1,5° (l’Accordo di Parigi del 2019, per la neutralità climatica entro il 2050, firmato da 194 paesi e dall’UE, mira a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 2°C e a proseguire gli sforzi per circoscriverlo a 1,5°C al fine di evitare le conseguenze catastrofiche del cambiamento climatico, ndr), con il nuovo target siamo sostanzialmente a 1,5°C . Le restrizioni a breve termine del 2030 e del 2050 permetteranno a tutti coloro che si sono impegnati a seguire il riscaldamento globale massimo di 1,5 gradi di mettersi in regola. Dovremo continuare a migliorare il nostro punteggio nelle emissioni, fondamentalmente collaborando anche insieme ai nostri fornitori.
Quando Oradea sarà al massimo della produzione, quale sarà la quota produttiva fra le tre fabbriche di Nokian Tyres?
L’obiettivo è quello di produrre in totale 15 milioni di pneumatici tra i 3 stabilimenti. Poi, grazie anche ai nostri partner esterni potremo produrre ciò che serve. La produzione di Dayton sarà di circa 4 milioni, mentre quella della fabbrica finlandese di Nokia intorno ai 5 milioni.
Questa cifra permetterà di raggiungere l’obiettivo dei 2 miliardi di Euro di fatturato all’anno?
L’attuale rete produttiva di cui disponiamo oggi non necessita di alcuna espansione sostanziale per raggiungere l’obiettivo dei 2 miliardi. Ovviamente, il Consiglio di amministrazione e il Consiglio esecutivo vigileranno per stabilire come vogliamo espandere la nostra capacità, se avremo bisogno di raggiungere altri numeri.