
Michelin guida l’innovazione degli pneumatici con nuovi metodi di misurazione delle particelle da usura e lo studio di pneumatici bio-assimilabili
Negli ultimi venti anni, Michelin ha intrapreso un incessante percorso di ricerca e innovazione che ha trasformato il panorama della sostenibilità nel settore degli pneumatici, focalizzandosi – tra i vari ambiti – sull’usura e le particelle liberate durante la guida. Questo impegno ha posto le basi per la creazione di nuovi standard normativi e l’adozione in Europa dell’obbligo di test di frenata sul bagnato con pneumatici usurati per le nuove omologazioni dal 1° luglio 2024. Tutto questo lavoro ha permesso a Michelin di mettere a punto anche un innovativo metodo, chiamato SAMPLE, per la misurazione delle particelle PM10 e PM2,5 emesse dagli pneumatici, anticipando così lo standard che sarà introdotto con la norma Euro 7 per i nuovi veicoli.
L’INNOVAZIONE DI MICHELIN: SAMPLE PER MISURARE LE PARTICELLE DA USURA
Le particelle rilasciate dagli pneumatici durante l’usura rappresentano una fonte di emissioni ancora poco nota dalle auto di qualsiasi alimentazione (ICE, HEV, PLUG-IN ed EV). Queste particelle, conosciute come PM10 e PM2,5 sono ritenute responsabili di pericoli per la salute umana e per l’ambiente, in quanto possono rimanere sospese nell’aria per lunghi periodi e penetrare fino ai bronchi. Tuttavia, fino a poco tempo fa, misurare con precisione queste emissioni era piuttosto difficile a causa della complessità del processo di misurazione e della mancanza di strumenti adeguati.
Michelin ha affrontato questa sfida e sviluppato un sistema innovativo per l’analisi delle particelle leggere emesse dagli pneumatici, noto come SAMPLE. Il sistema consente di catturare, ordinare, contare e separare le particelle con un livello di precisione senza precedenti. Grazie a SAMPLE, Michelin è riuscita a identificare durante i test che, in media, l’1,3% delle particelle rilasciate dagli pneumatici sono PM10 e lo 0,16% sono PM2,5. Questi dati sono cruciali non solo per comprendere meglio l’impatto ambientale delle particelle di usura, ma anche per aiutare gli enti regolatori e l’industria degli pneumatici a sviluppare modelli più accurati per la misurazione della qualità dell’aria. Michelin ha infatti condiviso con l’ETRMA (European Tyre & Rubber Manufacturers’ Association) questo sistema per l’analisi delle particelle leggere emesse, contribuendo così a una campagna di misurazioni su scala più ampia nel corso del 2024 della durata di 18 mesi.
COME FUNZIONA IL METODO DI MISURAZIONE DELLE PARTICELLE “SAMPLE”
Il sistema SAMPLE per l’analisi delle particelle leggere emesse dagli pneumatici sviluppato da Michelin e presentato al Tire Technology Expo 2024, si basa sui seguenti passaggi:
- aspirazione delle particelle, attraverso due aspiratori, uno nella parte frontale e uno nella parte posteriore dell’auto utilizzata per il test. L’aspiratore anteriore cattura tutte le particelle presenti nell’ambiente (polline, particelle presenti nei gas di scarico da veicoli, edifici domestici e industriali). L’aspiratore posteriore cattura principalmente le particelle da usura degli pneumatici e quelle sospese in strada;
- filtrazione delle particelle, che passano attraverso 15 filtri calibrati e quindi sono separate in base alle loro dimensioni, da 10 micron a 6 nanometri;
- separazione delle particelle catturate dai filtri attraverso un processo di pirolisi, per distinguere quelle provenienti da pneumatici, strada e ambiente;
- campionatura delle particelle emesse dagli pneumatici con dimensioni inferiori a 10 micron.
VERSO PNEUMATICI PIÙ SOSTENIBILI E BIOASSIMILABILI DALL’AMBIENTE
L’obiettivo di Michelin non è solo ridurre l’emissione di particelle dall’usura degli pneumatici, ma anche renderle meno dannose per l’ambiente. In collaborazione con il Centre National de la Recherche Scientifique e l’Università di Clermont Auvergne, Michelin ha creato il laboratorio “BioDLab”, dedicato allo studio della biodegradabilità delle particelle da usura. Questo laboratorio è un esempio di come l’azienda stia continuando a investire nella ricerca di soluzioni concrete per minimizzare l’impatto ambientale dei suoi pneumatici.
LA NORMA EURO 7 E IL FUTURO DEGLI PNEUMATICI CON MICHELIN
La normativa Euro 7, recentemente adottata dalla Commissione Europea, rappresenta un importante passo avanti nella regolamentazione delle emissioni di particelle, in particolare da freni e pneumatici. L’orientamento normativo stabilisce soglie per l’abrasione degli pneumatici, imponendo limiti alle quantità di polveri sottili che possono essere emesse come grammi per km per tonnellata trasportata. Tutti gli pneumatici che emetteranno oltre i valori di soglia non potranno più essere venduti in Europa. Michelin, che ha sostenuto attivamente l’introduzione di questa normativa, ha già iniziato a prepararsi a questi nuovi standard con il lavoro svolto negli ultimi due decenni, riuscendo a ridurre del 5% le emissioni da usura degli pneumatici Michelin tra il 2015 e il 2020, secondo i dati più recenti disponibili. In questo approfondimento parliamo degli pneumatici Michelin con 45% di materie sostenibili.
Grazie alla sua esperienza e ai dati raccolti tramite SAMPLE, Michelin è in grado di offrire pneumatici con performance che non solo anticipano le nuove regolamentazioni, ma che sono anche più sostenibili e sicuri durante tutto il loro ciclo di vita. E quando sarà necessario sostituirli, grazie al processo sviluppato con la startup svedese Enviro, sarà possibile ricavare materie prime di qualità dagli pneumatici fuori uso, che possono essere utilizzate nella produzione di nuovi pneumatici.