Euro 7: il Parlamento UE ratifica l’accordo, ecco come sarà

Euro 7: il Parlamento UE ratifica l’accordo, ecco come sarà

Svolta sull'Euro 7: il Parlamento UE ratifica l'accordo raggiunto a dicembre. I limiti auto restano quelli dell'Euro 6 ma le novità non mancano

14 Marzo 2024 - 10:30

Nella giornata di mercoledì 13 marzo 2024 il Parlamento UE ha ratificato l’accordo sui limiti del nuovo standard Euro 7 raggiunto lo scorso dicembre con Commissione europea e Consiglio durante la cosiddetta fase del Trilogo. Hanno votato a favore in 297, contro in 190 e 37 si sono astenuti. Adesso per l’approvazione definitiva manca solo la ratifica dello stesso Consiglio, un passaggio poco più che formale. L’accordo, che è frutto di un compromesso tra le posizioni molto rigide della Commissione europea e quelle più pragmatiche di Consiglio e Parlamento, prevede su autovetture e furgoni leggeri il mantenimento dei limiti delle emissioni di gas di scarico e delle condizioni di prova valide per i motori Euro 6. Su autobus e autocarri sono previsti invece limiti più severi.

Aggiornamento del 14 marzo 2024 dopo la ratifica da parte del Parlamento UE dell’accordo sui limiti del nuovo standard Euro 7.

EURO 7: LE NOVITÀ DEL NUOVO STANDARD

Nello specifico, su bus e camion i limiti più severi riguarderanno le emissioni di gas di scarico misurate in laboratorio (limite di NOx a 200 mg/kWh) e in condizioni di guida reali (limite di NOx a quota 260 mg/kWh), conservando le soglie dell’Euro 6 solo per i test. Confermati invece, come già anticipato, gli attuali requisiti dell’Euro 6 per i test e i limiti delle emissioni allo scarico di auto e furgoni leggeri, ma il numero di particelle di scarico sarà misurato a livello di PN10, anziché PN23, per includere anche le particelle più piccole.

Ma la vera novità dell’Euro 7 sta nel fatto che sono stati introdotti dei limiti alle emissioni del sistema frenante e degli pneumatici. In questo ambito il nuovo standard Euro 7 fissa l’obiettivo di riduzione delle emissioni di particelle frenanti (PM10) per auto e furgoni a 3 mg/km per i veicoli elettrici, a 7 mg/km per i veicoli con motore termico e per gli ibridi, mentre per gli autocarri la soglia sarà di 11 mg/km.

Definiti anche i requisiti minimi di durata delle batterie nelle auto elettriche e ibride: 80% fino a 5 anni di vita o 100.000 km e 72% fino a 8 anni o 160.000 km per le auto, mentre per i veicoli commerciali leggeri 75% fino a 5 anni di vita o 100.000 km e 67% fino a 8 anni o 160.000 km.

Il regolamento Euro 7 stabilisce anche un inedito ‘passaporto ambientale del veicolo’ con informazioni sulle sue prestazioni ambientali al momento dell’immatricolazione.

EURO 7: QUANDO ENTRA IN VIGORE

Per quanto riguarda infine l’effettiva entrata in vigore dell’Euro 7, la ratifica del Parlamento UE stabilisce che il nuovo standard si applicherà 30 mesi dopo la sua entrata in vigore per le autovetture e i furgoni, e 48 mesi per gli autobus, gli autocarri e i rimorchi. Più tempo per i costruttori di nicchia, visto che per loro l’applicazione del nuovo regolamento partirà dal 1° luglio 2030 per i veicoli leggeri e dal 1° luglio 2031 per bus e truck.

ACCORDO SULL’EURO 7: SODDISFATTI PRODUTTORI E GOVERNO ITALIANO, CRITICHE DAI FORNITORI

L’accordo ratificato dal Parlamento europeo piace ai produttori di automobili. Sigrid de Vries, direttrice generale di ACEA, l’associazione a cui fanno capo le principali case auto del nostro continente, ha dichiarato che la votazione dell’Europarlamento “mette l’accento dove conta maggiormente, ossia sulle sfide future legate alle emissioni ai freni e ai requisiti delle batterie. I legislatori devono impegnarsi maggiormente per sostituire il parco auto più vecchio con modelli più sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico, e non parliamo solo di incentivi, ma di dar vita a un quadro normativo completo che garantisca ai cittadini europei l’accesso alla mobilità“.

Soddisfatto anche il Governo italiano, che attraverso il ministro Urso ha spiegato che l’accordo rappresenta un passo decisivo per salvaguardare la filiera dell’automotive: “Il nuovo Regolamento elimina i vincoli più restrittivi per le emissioni e garantisce tempi più congrui per l’adozione della nuova normativa. Un passo decisivo per salvaguardare la filiera dell’automotive e della componentistica, pilastri del Made in Italy e fiore all’occhiello della nostra produzione di qualità”.

Critiche invece da CLEPA, l’associazione che riunisce i componentisti europei e che aveva espresso sostegno per una proposta più coraggiosa: “Ci sono alcuni aspetti positivi, specie riguardo i limiti delle particelle frenanti che consentono un’ulteriore valutazione delle prestazioni dei veicoli elettrici e ibridi, tuttavia auspicavamo una maggiore ambizione che, a nostro parere, sarebbe stata tecnicamente ed economicamente fattibile”.

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