Urso contro Stellantis: “la Milano così è illegale”, cambierà nome?

Urso contro Stellantis: “la Milano così è illegale”, cambierà nome?

Il Ministro del Made in Italy critica l’Alfa Romeo Milano per la produzione all’estero, ma dimentica le altre auto in vendita e che arriveranno

12 Aprile 2024 - 11:22

Il dibattito sulla provenienza di un prodotto venduto in Italia ha preso una svolta interessante dopo le dichiarazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, interpellato sulla produzione dell’Alfa Romeo Milano. Molti pensavano si sarebbe chiamato “Brennero”, il nuovo B-SUV Alfa Romeo. Ma non avrebbe cambiato la posizione del Ministro che ha espresso forte disappunto sul nome “Milano” di un’Alfa Romeo prodotta all’estero, indicando anche la possibile violazione di una legge in vigore dal 2023. Ecco perché secondo Stellantis l’Alfa Milano è un’auto italiana e quali altre auto rischiano di essere bollate come “illegali”.

IL MINISTRO URSO CONTRO L’ALFA MILANO PRODOTTA IN POLONIA

Probabilmente è solo un caso che il Ministro Urso abbia commentato duramente l’Alfa Romeo Milano presentata, mentre va avanti la trattativa tra il Governo e Stellantis per la produzione automotive in Italia. Fatto sta che il sassolino nella scarpa riguarda proprio l’attribuzione di un legame tra il SUV Alfa Romeo e l’Italia che stona secondo Urso. Non per il fatto che l’Alfa Milano sarà prodotta in Polonia, ma perché violerebbe le disposizioni del cosiddetto “Italian Sounding”, cioè il ddl sul Made in Italy approvato e collegato alla legge di bilancio 2022.

La legge prevede tra le varie disposizioni, misure per la valorizzazione, promozione e tutela del Made in Italy. Ecco perché Urso ha dichiarato che “un’auto chiamata Milano, non si può produrre in Polonia”. Secondo Urso confonderebbe i clienti sulla provenienza del prodotto. La pensa invece diversamente Carlos Tavares CEO Stellantis.

COSA DICE LA LEGGE SUL MADE IN ITALY CHE VIOLEREBBE L’ALFA ROMEO MILANO

A margine della presentazione, Carlos Tavares, CEO Stellantis rispondendo a una domanda della stampa ha spiegato che l’Alfa Romeo Milano è stata progettata, sviluppata e ingegnerizzata in Italia. Insomma un’auto nata in Italia e non cambia molto se viene assemblata in Polonia.

Andando a spulciare la Legge n. 350/2003 a cui fa riferimento Urso, al comma 49. Art.4 vieta “L’importazione e l’esportazione a fini di commercializzazione ovvero la commercializzazione di prodotti recanti false o fallaci indicazioni di provenienza costituisce reato ed e’ punita ai sensi dell’articolo 517 del codice penale. Costituisce falsa indicazione la stampigliatura “made in Italy” su prodotti e merci non originari dall’Italia ai   sensi   della   normativa   europea sull’origine; costituisce fallace indicazione, anche qualora sia indicata l’origine e la provenienza estera dei prodotti o delle merci, l’uso di segni, figure, o quant’altro possa indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana”.

LE CERTEZZE SULL’ALFA ROMEO MILANO CHE TUTTI SAPEVANO GIÀ

Ora, senza entrare nel merito di un’eventuale interpretazione giuridica della legge, vogliamo riflettere su alcuni aspetti:

  • Alfa Romeo ha rivelato ufficialmente il nome del SUV Milano a dicembre 2023, esattamente 4 mesi prima della presentazione dell’auto;
  • Il fatto che l’Alfa Romeo Milano sarebbe stato prodotto a Tychy (come anche Fiat 600 e Jeep Avenger), anziché a Cassino (dove Alfa Romeo produce Giulia e Stelvio sulla piattaforma Giorgio che è totalmente diversa dalla e-CMP del trio di B-SUV), era fatto noto già da circa 1 anno, oltre che una diretta conseguenza delle economie di scala e delle sinergie del gruppo;

AUTO CON NOMI ITALIANI PRODOTTE ALL’ESTERO E VENDUTE IN ITALIA

Il commento del Ministro Urso fa il paio evidentemente anche con la recente inchiesta dell’Antitrust sulla produzione “Made in Italy” di DR Automobiles. Ma a questo punto, sembrerebbe surreale l’ipotesi di un cambio nome che ha ormai fatto il giro del mondo. Come anche che Stellantis stravolga il programma industriale dell’Alfa Milano per accontentare il Governo con cui sta portando avanti una trattativa serrata per l’Italia.

Comunque, di auto con nomi italiani prodotte all’estero ne sono state vendute in Italia, vedi la Ford Capri I (prodotta a partire dal 1969 in Germania, Belgio e Inghilterra).

Alcune si vendono ancora oggi, ad esempio le Ssangyong Tivoli (prodotta dal 2015 a Pyeongtaek, Sud Corea, passata in mano a KG Mobility e importata da Koelliker spa).

Altre stanno per essere lanciate, ad esempio, il nome Ford Capri rinascerà come SUV elettrico e, per ora, non ci risulta che sarà prodotta in Italia.

Se il Ministero del Made in Italy segue il mercato automotive, probabilmente queste informazioni le conosce già.

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