Francia: auto e droni autovelox, le multe piovono letteralmente dal cielo
La Francia affiancherà alle auto civetta con radar autovelox anche droni aerei invisibili ma esplode la polemica sulla legittimità delle multe

La Francia affiancherà alle auto civetta con radar autovelox anche droni aerei invisibili ma esplode la polemica sulla legittimità delle multe
Multe anche con i droni? La Francia ci sta pensando, insieme all'esternalizzazione della gestione delle auto civetta dotate di radar anti infrazione. Come prevedibile queste idee stanno alimentando malumori e polemiche vari, mobilitando le associazioni degli automobilisti.
IDEE PER FARE CASSA? La stampa francese non è tenera nei confronti di questa iniziativa: Le Point, per esempio, dice apertamente che questo progetto è ispirato da un semplice criterio: “Con le casse vuote, dobbiamo avere idee” (leggi della bufala del giallo ai semafori). Esso viene definito come un altro passo nella strada che vede assegnare al settore privato alcune funzioni precedentemente pubbliche, come la gestione delle autostrade. L'esternalizzazione del servizio di controllo con le auto “banalisées”, ossia prive di contrassegni visibili, riguarderebbe i 319 veicoli dotati di radar già in servizio, la cui immissione nel traffico è iniziata nel 2013. I radar, che si interfacciano anche con un tablet impugnato da un agente, rilevano la velocità degli altri veicoli, sia di quelli che vanno nello stesso senso dell'auto civetta sia di quelli che le vengono incontro. L'azione si svolge su qualunque arteria, dall'autostrada a sei corsie alla piccola strada rurale che attraversa un villaggio. Queste apparecchiature radar sono piuttosto sontuose – da sole, ossia senza l'auto, costano circa 30 000 euro – ma non sono esenti da criticità.
MATERIALE PER AVVOCATI Secondo i media, questo radar “deve dimostrare la sua precisione davanti al Service des poids et mesures che è responsabile della sua approvazione. Agli altri radar sono già state assegnati coefficienti correttori ottenuti dalle cause imbastite da automobilisti che non volevano farsi multare dai margini di errore di questi delicati dispositivi”. I dubbi su questo nuovo radar nascosto (leggi degli autovelox non tarati) sono già abbastanza – che attendibilità può avere se il veicolo che lo trasporta rolla e beccheggia e gli angoli di osservazione variano continuamente a seconda delle condizioni della strada e delle rispettive traiettorie dei veicoli? – da fornire materiale per una bella tavola rotonda di esperti. Questo non impedisce al governo di voler implementare questa nuova generazione di radar invisibili non solo sulle auto civetta ma anche, come riferito da un esponente della Sicurezza Stradale, Emmanuel Barbe, a bordo di droni (leggi delle multe dal cielo con l'elicottero Pegasus). Questa sorta di guerra all'automobilista è poi giustificata con argomenti speciosi, uno dei quali sfrutta questi tempi difficili: gli agenti inizialmente assegnati a queste missioni potranno occuparsi di altre che sono molto più importanti per la sicurezza.
PROTESTE VIVACI Per disinnescare le critiche, legate anche ad un tasso attuale di utilizzo di sole 1,3 ore al giorno oltreché al fatto che le violazioni devono essere contestate da un agente, Emmanuel Barbe ha detto che le pattuglie private saranno in strada molto più tempo rispetto a quanto non accade oggi. L'aspetto della legalità in assenza di Agente della Polizia verrà superato dal fatto che “La remunerazione di questi fornitori accreditati non dipenderà dal numero delle multe elevate (i candidati sindaco contro l'autovelox per fare cassa) , anche perché l'auto scansionerà soltanto la strada, controllando automaticamente la velocità degli altri veicoli, mentre l'analisi dei flash sarà eseguita da un agente di polizia a Rennes, in un centro di elaborazione automatico dei dati”. Un'altra giustificazione addotta per questi apparecchi, l'aumento della mortalità per incidente, viene depotenziata da Christiane Bayard della Ligue de défense des conducteurs: “Si è constatato che la più grande diminuzione dei morti sulle strade è è avvenuta prima che i radar venissero adottati: 346 decessi in meno in media all'anno nel periodo 1991-2003 contro i circa 222 morti fra il 2003 e il 2015”. Ricordiamo che i radar nelle auto civetta sono stati introdotti nel 2013 e non hanno quindi sortito grandi effetti: privatizzarli e montarli nei droni non potrà quindi che far montare ulteriormente, ne siamo sicuri, una polemica già abbastanza accesa.